Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre Giornata Mondiale per l’Eliminazione delle Violenza sulle Donne, invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG ad organizzare attività ed eventi per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questo tema.
A Malnate, si mobilitano amministratori e società civile:
il 22 novembre, l'Amministrazione Locale indice un Consiglio Comunale Aperto sul tema ed invita tutti a riunirsi attorno ad un tavolo per attuare e sostenere iniziative comuni, nel superamento di ogni barriera culturale o politica.
il 25 novembre associazioni del terrritorio organizzano, in piazza, un punto di informazione, esponendo mostre coerenti e divulgando materiale utile a conoscere come, dove ed in quale modo è possibile denunciare e uscire dal buio della paura.
25 novembre 2007 IL CONTRIBUTO DELLE ASSOCIAZIONI
ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
La vita di molte ragazze e di molte donne continua ad essere spezzata, le capacità intellettive e affettive brutalmente compromesse.
Il femminicidio per “amore” di padri, fidanzati o ex mariti è una vergogna senza fine. Il tema continua a essere trattato dai mezzi d’informazione come cronaca pura, avallando la tesi che si tratti di qualcosa di ineluttabile, mentre stiamo assistendo impotenti ad un grave arretramento culturale, rafforzato da una mercificazione senza precedenti del corpo delle donne. Le donne hanno paura, per sé o per altre, per le figlie, hanno paura della strada, della casa, perché è in famiglia che si consuma la stragrande maggioranza delle violenze, quelle che soffocano ogni certezza, che diventano stupro; morte.
Uscire dalla paura si può
numero nazionale antiviolenza donna1522
Il Ministero per le Pari Opportunità ha attivato un numero telefonico, unico a livello nazionale, per rispondere alle domande di aiuto delle donne vittime di violenza. Il numero è attivo tutti i giorni, festivi compresi, 24 ore su 24, ed è disponibile in più lingue. Tutte le donne vittime di violenza possono telefonare al 1522 per chiedere aiuto, assistenza e informazioni utili sulle soluzioni presenti sul territorio di residenza. Il servizio di ascolto avviene nel pieno anonimato, non si devono quindi fornire dati personali (nome, cognome..). vedi anchewww.antiviolenzadonna.it
indichiamo i centri di assistenza oggi presenti in provincia di Varesee ai quali potersi rivolgere in caso di necessità EOS -VARESE tel. 0332.231271 – E-mail: eosvarese@virgilio.it
Un gruppo di donne, diverse per provenienza,
esperienze, età, storie,
ma accomunate dalla specificità di “essere donna”,
propone un luogo per ritrovarsi,
per mettere insieme frammenti di un mondo comune,
per tradurre in realtà sociale
l’esperienza, il sapere, il valore di essere donna.
UNA MOSTRA RIPERCORRE QUARANT'ANNI DI STORIA
DEL MOVIMENTO DELLE DONNE Noi, utopia delle donne di ieri, memoria delle donne di domani
Un percorso cronologico che abbraccia quarant’anni di avvenimenti cercando le tracce della memoria, e che prende a titolo uno slogan femminista dell’85.
La mostra è stata ideata e realizzata dal gruppo DonnaMostra di Milano: Giuliana Baldi, Patrizia Bortolini , Angela Catanzariti, Silvia Marastoni, Francesca Marzotto, Marina Santini, Eliana Scaravaggi, Rossella Traversa otto donne di età, storie, percorsi diversi, impegnate in associazioni, movimenti, ‘reti’, partiti e sindacati, nei luoghi della politica delle donne si sono incontrate sull’idea e la voglia di ricostruire una parte importante della nostra storia.
Risultato di un lavoro di ricerca durato oltre un anno, la mostra riattraversa i passaggi del movimento delle donne in Italia e a Milano ripercorrendo le date, i fatti piccoli e grandi che li hanno segnati: sentenze, scioperi, la pubblicazione di un libro, il licenziamento di un’insegnante, le tappe legislative, le lotte, l’invenzione di linguaggi, l’elaborazione di pensiero e di pratiche politiche.
Prende avvio dalla nascita del gruppo Demau nel 1965, data che con l’inizio della critica al patriarcato segna una rottura simbolica, e giunge fino alla grande manifestazione del 14 gennaio 2006. La narrazione si sviluppa in quaranta pannelli che hanno sul fronte testi e immagini e sul retro una foto significativa della situazione proposta; è illustrata con centinaia di fotografie e documenti, un montaggio che intreccia alle manifestazioni degli scorsi decenni (ricordando “lo spirito del tempo”, le pratiche e le lotte) le immagini dell’esposizione alla Società Umanitaria di Milano del marzo scorso.
“E’ una mostra completa - dicono le curatrici - perché tocca, a partire dal conflitto fra i sessi, tutte le grandi e piccole tappe di questi decenni. E al tempo stesso è parziale, perché parte dalla nostra memoria, dai nostri luoghi simbolici - vissuti, pensati o desiderati -, dalle nostre diverse pratiche politiche. Nel costruirla abbiamo avuto un duplice obiettivo: ringraziare le tante che hanno segnato con la loro libertà, la loro passione, il loro coraggio la storia del mondo, e raccontare alle giovani generazioni il percorso di un’elaborazione che ha attraversato il tempo, cambiando radicalmente la cultura, la società, il Paese. Nell’utopia di cui parla il titolo cerchiamo le nostre radici, dentro questa memoria vogliamo costruire un momento di relazione e scambio di pensieri, parole, saperi e esperienze”.
Le immagini della mostra portano le firme dei molti fotografi che hanno seguito con passione la storia dei movimenti italiani, raccontandone con presenza costante le trasformazioni: Gabriella Mercadini, Sonia Savioli, Lucio Cavicchioni, Tano D'Amico, Dino Fracchia, Silvestre Loconsolo, Alberto Roveri, Roby Schirer, per citarne solo alcuni.
un sentito GRAZIE alla stampa che sul web e sulla carta stampata, hanno menzionato la giornata Foto Enzo Michieletto
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