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Dopo Rosarno a chi tocca?

Venerdì 19 marzo 2010 alle h. 21,00 presso la Sala Consigliare in Via G. Matteotti a Malnate le Associazioni L’Altra Città, Music-House, La Città delle Donne, Comitato Soci COOP Malnate, la collaborazione di www.malnate.org e il patrocinio del Comune di Malnate, è in programma una serata/dibattito dal tema:
DOPO ROSARNO , QUALI POLITICHE PER L’IMMIGRAZIONE?

Una riflessione sul dibattito nazionale che solleva dubbi sulle politiche di accoglienza e integrazione.
La volontà di divenire ad un incontro ricco e qualificato è data dalla presenza al tavolo dei relatori di:

- Mohamed Abou Ba, operaio chimico e .
malnatesi, testimoni della loro esperienza di migranti
- Larysa Savchuk, neurologa
- Roberto Escobar, professore di filosofia politica presso l'Università di Milano. 
- Don Giancarlo Quadri, responsabile della Pastorale dei Migranti della Diocesi di Milano. 

Ritenendo che solo al cospetto di esperienze dirette e studi approfonditi ogni discussione possa acquisire valore propositivo;  solo nel confronto tra pareri discordanti e protetti dall’onestà intellettuale dei loro autori sia possibile contribuire all’organico sviluppo civico del territorio, auspichiamo  la viva partecipazione di un pubblico eterogeneo e solare.

forum

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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.

(
Eugen Berthold Friedrich Brecht)


 

Roberto Escobar
Roberto Escobar è professore di Filosofia politica presso l'Università di Milano e collaboratore del quotidiano Il Sole 24 Ore come critico cinematografico.

Nelle sue ricerche filosofiche ha indagato i fondamenti antropologici delle dinamiche dei meccanismi di potere, con particolare riguardo ai movimenti politici totalitari del Novecento, allo scopo di recuperare uno nuovo spazio di riflessione su categorie quali libertà, ordine, esclusione, paura, persecuzione e sorveglianza.
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don Giancarlo Quadri
Don Giancarlo Quadri, sacerdote dal 1969, missionario Fidei Domum e fra gli emigranti italiani, è responsabile della Pastorale dei Migranti della Diocesi di Milano.
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Non è tenero don Giancarlo   Quadri, rilancia il forte invito del cardinale Tettamanzi rivolto alla Chiesa ambrosiana a cambiare atteggiamento, accogliendo come fratelli gli immigrati. " Se l'immigrato sta prendendo più coscienza della cittadinanza, con i suoi diritti e anche i doveri, il passo del gambero lo sta compiendo l'opinione pubblica italiana."
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le testimonianze di:
   

Mohamed
Abou Ba
detto Thierno
- operaio chimico
 

Larysa Savchuk

Ucraina - Laureata in medicina- spec. neurologia
 
 
 
 
 
 

DAL FORUM ON-LINE AL FORUM PUBBLICO.
Anche questa  terza esperienza ha funzionato.

Abbiamo contato oltre settanta persone strette nella sala consiliare. Tra i presenti anche don Francesco che, terminata la Messa ha voluto raggiungere la conferenza insieme ad altri volti conosciuti ed ha ricordando il contributo fattivo svolto dalla Parrocchia. Presenti anche alcuni consiglieri comunali: Gianfranco Ossola (Alleanza Nazionale ) - Olinto Manini(Partito Democratico)-  Franco Francescotto (Movimento Libero)- e rappresentanti di movimenti sindacali, politici e del popolo dei Viola; esponenti di associazioni culturali e di volontariato e singoli cittadini di colore, cultura, pensiero diversi;  ambasciatori di  opinioni,  dubbi, esperienze e propositi.
Le dirette testimonianze dei  signori Mohamed Abou Ba e Larysa Savchuk, hanno sollevato interventi  anche a ricordo della storia dei nostri nonni, dei padri e degli amici distanti. Memoria e attenzione per il coraggio che da sempre spinge donne e uomini a migliorare la personale condizione di vita e quella dei propri cari, che permette di resistere alle turpi ostilità in nome della dignità e dei diritti umani. Un coraggio persistente e avvolgente come il profumo delle arance mature, come la solidale e autentica partecipazione degli ospiti Don Giancarlo Quadro e Professore  Roberto Escobar .
Isidoro Monetti, in veste di rappresentante degli organizzatori e presidente dell'Associazione L'Altra Città di Malnate, ha aperto e concluso la serata ricordando la meritoria attività svolta sul territorio, sostenuta da volontari:  LA SCUOLA DI ITALIANO PER STRANIERI che da anni agevola  il dialogo tra numerosissime persone  attraverso lezioni di italiano, incontri pubblici e visite culturali. 

 
 
 
 
 
 
 
 

dal sito del Ministero dell'Interno
Legge 30 luglio 2002, n. 189 (Legge Bossi-Fini) Immigrazione e Asilo
 

21 Marzo 2010 09:23 Nome: .
... forse la gente non aspetta solo le sagre con "salamella".... come dice l'assessore alla cultura di Malnate!

21 Marzo 2010 08:53 Nome: attento
Abbiamo ascoltato con molta attenzione l'altra sera le relazioni sul problema dell'immigrazione ,è stato molto bello e arricchente ,la sala era piena anche se come al solito le persone presenti sono quelle sensibili alla solidarietà.Quello che saltava agli occhi\Lafratelanza universale \che accomuna il pensiero di queste due persone ,il prete e il filosofo non credente o forse non praticante

20 Marzo 2010 11:17 Nome: presente
Una bella partecipazione ieri sera, la sensibilità delle persone e la maturità dei partecipanti ha offerto un'occasione di riflessione per molti. Un'arancia su ogni sedia attendeva il pubblico a ricordare i tragici fatti di Rosarno e già questo ha creato un clima di condivisione e di partecipazione attiva.
Le testimonianze dirette di Mohamed e Larysa sono stati i contributi più caldi, hanno dato a tutti l'occasione per sentire vicinissima la drammaticità della vita dell'immigrato che affronta l'imprevisto di paesi sconosciuti nella solitudine e nella disperazione.
Don Giancarlo Quadri, ricco di quarant'anni al servizio dell'immigrazione, ha dipinto chiaramente il dolore di famiglie spezzate dalla lontananza, distrutte dall'incertezza dell'abbandono senza ritorno, nella povertà e nell'ostilità di italiani impauriti e di leggi ingiuste e miopi.
Roberto Escobar si indigna verso l'ipocrisia dei media che descrivono , o meglio inventano, scenari di violenze e disordini spesso inesistenti o molto ma molto inferiori nella realtà dei fatti. Si indigna per la Moratti che chiede la libertà di irrompere in case private senza mandato, semplicemente se vi è un sospetto di reato. Sono passi pericolosi che ci portano, senza accorgerci,a strategie della peggior destra di governo. Prosegue con l'immagine di popoli che si muovono, si mischiano, procreano, da sempre in un miscuglio continuo di razze e tradizioni ed è ridicolo rivendicare radici in nome e in difesa della razza, ad esempio, celtico-leghista. La lega che ha appestato il nord, che semina paura e razzismo, che usa la rabbia come strumento di governo.
Un pubblico attento, con stranieri divenuti cittadini italiani, che raccontano la difficile scalata ad un posto nella nostra società egoista e nessuno, dico nessuno si sogna, tra le persone di buona volontà, di leggere le diversità religiose come ostacolo alla fratellanza. L' Islam non è lo spauracchio che ci vogliono agitare davanti agli occhi, esempi diretti di convivenza tra islamici e cristiani ci vengono descritti da un egiziano presente e ci arricchiscono.
Un prezioso momento di crescita ci è stato offerto ed auspichiamo che molte altre occasioni come questa trovino ancora spazio nel nostro paese.

 
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