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          TEMA SVOLTO DA UN RAGAZZO SUL DISAGIO GIOVANILE 
          Secondo me il disagio giovanile non consiste tanto nel bisogno di un giovane di  appartenere o inserirsi in un gruppo, o di voler seguire la moda, quanto, a mio  avviso, nel cominciare a vedere il mondo con occhi completamente diversi. Senza  andare tanto in giro, possiamo partire dalla figura del genitore. Fino ai  dieci, massimo dodici anni, il genitore è visto come una specie di persona con  un potere illimitato. Tutto ciò che dice è vero. Non ci sogneremmo mai di  contraddire ciò che è stato detto. Sto parlando, ovviamente, in generale. Ecco  che però, intorno ai tredici anni, il genitore comincia a  "rimpicciolirsi", il suo potere non è poi così immenso e il ragazzo  cominci a contrastare questo potere. Ecco che nascono i primi litigi; le  piccole o grandi incomprensioni. Per rendere più chiaro il concetto riporto  alcun frasi dal libro "Demian", di H. Hesse: "Dappertutto pullulava  e odorava quel secondo mondo violento, salvo che nelle nostre camere dove  c'erano la mamma e il babbo. Era meraviglioso sapere che da noi regnavano pace,  ordine e tranquillità, il dovere e la coscienza pulita, il perdono e l'affetto…  […]." Questa è, teoricamente, la visione del mondo di un bambino di dieci  anni. Ma dopo, il bambino comincia a crescere, diventa ragazzo e comincia a  interessarsi di tutto il mondo; non gli basta più il mondo "bello,  pulito", gli sta stretto, vuole avere più esperienza. Conseguenza di questa  decisione: comincia ad allontanarsi dalla famiglia, non nello stretto senso  fisico, ma manifestando una voglia di privacy, d'intimità che prima non  avvertiva. Anche i genitori avvertono questo progressivo e crescente distacco  e, se da una parte sanno che è naturale che il proprio figlio o la propria  figlia cresca, si faccia adulta e tutto quello che ne consegue, dall'altra  hanno paura che sia colpa loro, che non li hanno seguiti abbastanza, e allora  iniziano a rimediare, stando più attaccati ai figli, i quali, però, si sentono  troppo osservati eccetera… Alla fine è una specie di circolo vizioso. Intanto,  e comunque, questo giovane cresce e comincia a vedere le persone adulte sotto  un altro aspetto. È da questo che, io credo, nasce il disagio. Il disagio di  trovarsi all'improvviso in un mondo completamente diverso da quello cui ci si è  abituati; Si cominciano a vedere i grandi sotto un'ottica completamente  diversa.  
          Ciò nasce anche dalla comparsa dei propri istinti, degli istinti di tutti, che,  volenti o nolenti, dobbiamo in qualche modo assecondare.  
          Ecco che allora nel ragazzo o nella ragazza nasce il senso del pudore.  
          All'inizio la cosa è un po' difficile da superare, ma col tempo ci si abitua,  ci si abitua a tutto! Si prende atto di ciò e non ci si fanno più tanti  problemi. 
          Ed ecco che cominciamo a prendere delle decisioni importanti e, alla fine, quel  disagio interiore, quella specie di sofferenza interiore, non è altro che un  flebile ricordo di ciò che è, ormai, acqua passata. 
          Questo è, secondo me, il disagio giovanile. Come avrete notato è ben diverso  dalla versione stereotipata della società, ma io sono convinto che è così.  
          Si potrebbe affermare, quindi, che il disagio giovanile è il risveglio degli  istinti più primitivi che accomunano l'uomo e tutti gli esseri viventi.  
È la voglia di sapere, di conoscere, di provare nuove emozioni.  
È il desiderio di diventare indipendenti, di diventare, dopo un lungo cammino,  adulti. 
29 Agosto  2011 08:48 Nome: licia 
Certo gli sforzi per diventare adulti sono a carico, quasi completamente, degli  adolescenti stessi, ma il ruolo degli adulti che li hanno preceduti è di  primaria importanza. Nel subbuglio degli istinti e delle insicurezze, nello  sconvolgimento ormonale, la traccia che le persone adulte di riferimento  lasciano è decisiva. 
E la società, la politica, i media pesano molto nell'accettazione o nel rifiuto  giovanile dello stile di vita loro proposto. 
          Premier eticamente deprecabili, egoismo culturale e sociale, calciatori  strapagati che scioperano, svendita dei corpi per guadagno o carriere fittizie,  immagine rincorsa e idolatrata di protagonisti svuotati di valori. Come sperare  che i nostri giovani si salvino ? 
        29 Agosto  2011 09:18 Nome: par condicio 
          Aggiungiamo segretari di partito che non potevano non sapere (Bersani)? 
        18 Agosto  2011 17:18 Nome: raga 
          Bella lì. Ho letto i due volantini che avete pubblicato, ci voleva qualcosa di  vivo a Malnate. Musica giovane e revival di quel pazzo di Frank ! 
          Brava Portineria, spazio giovani, eventi giovani, proposte locali e non. Forza  !  
        18 Agosto  2011 10:10 Nome: gio 
          E' molto difficile condurre i giovani a comportamenti sani. Gli esempi che li  asfissiano da ogni parte, media in prima linea, sono deleteri. Si predica  ovunque che furbo è bello, che figo è forte, che ricco è grande, che le  scorciatoie ti semplificano la vita, che la carriera ha i passaggi obbligati  del servilismo e del compromesso. 
          Certo non è ovunque così ma combattere con questi lavaggi di cervello è dura,  molto dura, le veline, le comparsate, i tronisti, il lusso, la forma fisica al  limite dell'anoressia, la rincorsa del potente, comparire a costo di vendersi  l'anima. La battaglia è dura e i nostri giovani rischiano di cadere nella rete 
        09 Agosto  2011 08:46 Nome: maria 
          Secondo me sarebbe utilissimo e formativo coinvolgere i giovani nella  solidarietà verso i più sfortunati. I giovani sono sensibili verso  problematiche di povertà, salute, handicap, se guidati nell'aiuto ai più  svantaggiati rispondono con generosità. Serve responsabilizzarli, sensibilizzarli  alle realtà del territorio, farli sentire utili e parte della rete sociale a  cui appartengono. 
          09 Agosto  2011 14:57 Nome: diversamente giovane 
          Ci sono già i giovani che si occupano di marginalità.  
          Quella è una strada che permette di fare esperienza. Non tutti, però, sono  portati ad entrare in contatto con il disagio o la "sfiga". C'è anche  la partecipazione nel mondo politico, nel mondo della cultura, nel volontariato  ambientale e sociale.. 
          Personalmente ho visto tanti ragazzi che si sono responsabilizzati, che sono  diventati sensibili al territorio e si sono sentiti utili e parte della rete  sociale a cui appartengono scaricando sedie e tavoli, srotolando metri cavi per  preparare un concerto, cuocendo di salamelle in uno stand gastronomico, pulendo  un bosco o arbitrando una partita di calcio tra bambini. 
          Il fatto è che un bambino pensa che il suo gruppo di riferimento, la famiglia,  debba soddisfare i propri bisogni..lui è contento e finisce li.. 
          Il giovane, per diventare ADULTO, deve cambiare prospettiva: deve soddisfare i  propri bisogni ma anche prendersi carico lui stesso dei bisogni della sua  dimensione collettiva che può essere il suo gruppo, il suo territorio, la sua  associazione o la sua società. 
   
          Il mondo adulti attraverso le istituzioni, la chiesa e l'associazionismo ecc.  deve offrire queste opportunità per far si che i giovani abbiano la possibilità  di fare esperienza. 
          Altrimenti avremo sempre delle persone che anagraficamente saranno adulte ma  che pensano solo ed esclusivamente a se stessi..proprio come i bambini.. 
          Ciao! 
        13 Agosto  2011 17:04 Nome: luca 
          ma come si induce un giovane ad iscriversi , a far parte di un gruppo,  associazione, che già esiste ?  
          come si conquista la sua fiducia e la sua partecipazione ? 
          secondo me con la consistenza dei contenuti, con la sensibilità degli adulti e  con il coinvolgimento attraverso le responsabilità 
          se le proposte sono misere le persone lentamente se ne vanno 
          e per individuare i contenuti non c'è di meglio che chiedere ai giovani stessi 
        06 Agosto  2011 10:43 Nome: mina 
          Quando un adolescente urla al genitore " ti odio ! " cosa c'è nel suo  animo ? ( spunto preso dal video qui sopra ) 
          Nel subbuglio generale della sua età la lotta per affermarsi è dura. I genitori  e gli educatori sono spesso gli " ostacoli " alla sua conquista della  libertà. 
          I " no " sono insopportabili e le regole delle catene pesanti da  portare. 
          E' indispensabile il dialogo, la complicità, l'ascolto, la fiducia, la  concessione delle libertà ed il controllo delle stesse. 
          Ma una cosa , secondo me, la più importante è l'esempio. Più di mille parole e  di prediche indigeste è l'esempio che lascia un'impronta indelebile nel tempo.  All'apparenza trascurato o non incisivo il modo di comportarsi di un genitore è  fondamentale, sono i pilastri su cui l'adolescente fonderà le sue esperienze, i  confronti ed anche le trasgressioni. 
          Non va perso l'esempio, rimane e, alla lunga, riemerge, sempre, se non altro  con sensi di colpa e revisioni della propria condotta. 
          Riecco quindi la centralità dell'adulto, la responsabilità degli educatori nel  cammino dei giovani, il bisogno di spazi, strutture, persone che si occupino di  affiancare gli adolescenti nelle loro esperienze quotidiane offrendo la  possibilità di conquistare le sicurezze che li salveranno dalle devianze dei  nostri giorni. 
          Ed il modello di vita degli adulti torna ad essere il fulcro per una maturità  sana dei nostri ragazzi. 
          06 Agosto  2011 14:52 Nome: Gianni 
          Anche ricordarsi di quando eravamo giovani noi può aiutare. Come non capivamo  le ragioni degli adulti, che smania ci prendeva di scoprire e provare, che  fascino aveva il proibito. Mettersi nei loro panni e guardare il mondo dal loro  punto di vista, non per restare impassibili ma per poter trovare un linguaggio  comune. Credo che possa aiutare, e poi tanta, ma tanta pazienza ! 
        05 Agosto  2011 10:09 Nome: bingo 
          Ah i bonghi... Chiamiamo piuttosto Elio e le storie tese, loro sì che possono  illuminare su questa mania assordante dei bonghi... 
          05 Agosto  2011 12:12 Nome: genitore 
          Era un accenno a cose già fatte, perchè non proponi qualche cosa di nuovo e di  utile per contattare e coinvolgere il mondo giovanile ? O più semplicemente,  perchè non dici come la vedi sulla necessità di dare spazi e supporto ai  giovani per aiutarli nella maturazione personale ? 
        07 Agosto  2011 16:02 Nome: bingo 
          Consiglierei ai giovani di iscriversi a qualche associazione (Ambientale,  sociale, sportiva, culturale, musicale, oratorio, ecc.) delle tante che ci sono  a Malnate e scoprirà che, rimboccandosi le maniche, si possono fare tante cose  e non aspettare la manna che scende dal comune! 
        08 Agosto  2011 09:19 Nome: genitore 
          Ci sono giovani e giovani. Quelli ricettivi, sereni e in armonia col mondo e  quelli che ,per storie di vita personali, fanno fatica ad inserirsi  spontaneamente nella rete associativa cittadina o del circondario. Giovani che  vanno convinti e guidati, che vanno indotti a fare le scelte giuste e ad avere  fiducia negli adulti. Per questi giovani che spesso sono fuori dai giri  conosciuti serve un incontro, servono iniziative mirate, azioni esposte sul  territorio di coinvolgimento, non escludendo le associazioni sensibili  esistenti. 
          Ed il palazzo può utilmente sostenerle. 
        03 Agosto  2011 20:44 Nome: un'altra mamma 
          Non c'è nessun giovane che legge e che avrebbe voglia di dire la sua proponendo  iniziative o idee ? 
          Sarebbe utile e interessante, seguendo il discorso fin qui sviluppatosi, cioè,  che le richieste devono venire dai giovani. 
          Si potrebbe poi coinvolgere l'assessore Croci e segnalare richieste ad hoc. 
          Sto fantasticando ? La mia famiglia dice che mi lascio prendere dai sogni ad  occhi aperti, ma io credo che bisogna sempre tentare e insistere  
        31 Luglio  2011 10:48 Nome: lori 
          Poco o tanto ? Secondo me non è mai abbastanza, comunque ho chiesto qua e là  " cosa è stato fatto a Malnate per i giovani negli ultimi vent'anni?  " 
          Durante il mandato Dellabosca, in collaborazione col consigliere Tagnocchetti e  due esponenti dell'opposizione ( Manini- Prestigiacomo )sono stati fatti tornei  di basket nei campi della 167 e feste di musica. 
          A fine mandato la sig. Balzarini ha commissionato una ricerca sulla situazione  giovanile a Malnate. 
          Durante l'amministrazione dell'Ulivo è stata ristrutturata e aperta La  Portineria ( assessore Centanin ), si formò un gruppo di giovani che  frequentava con corsi di musica, teatrali ed altro. 
          L'amministrazione Dellabosca, con l'Ulivo poi, in collaborazione con la  Provincia, hanno aperto l'Informagiovani e l' Informalavoro. 
          Nel 1999 con l'Ulivo nasce l'esperienza dell' Educativa di strada,  successivamente con esperienze al castello del Parco 1° Maggio con ragazzi  delle Medie ed oltre, impegnati in studio, educazione, attività varie. 
          In collaborazione con la Parrocchia nasce la Scuola Bottega. 
          Una convenzione tra Comune e Stato inizia il Servizio Civile. 
          Ripeto, poco o tanto ? Non è mai abbastanza, e il disagio giovanile lo  dimostra, ma energie e volontà di costruire qualcosa a beneficio e con i  giovani c'è stato. Bisognerebbe risvegliare le potenzialità dormienti. 
          E l'invito va ancora all'amministrazione, alla Parrocchia, ai volontari  dell'Educativa di strada, ai genitori, agli insegnanti. 
          Ascolto e coinvolgimento sono le parole chiave. Andare incontro. Condurre i  nostri giovani all'euforia ( come dici tu ) che, erroneamente, vanno cercando  nelle sostanze devianti, condurli all'autoaffermazione attraverso canali sani. 
          01 Agosto  2011 09:12 Nome: w i GGiovani 
          Negli ultimi 10 anni Malnate sui progetti rivolti ai giovani e minori ha  investito molto di più rispetto a tanti altri paesi in provincia.  Propozionalmente alla popolazione ha investito più di Varese, Gallarate e  Tradate. 
          Si sta facendo tanto nelle scuole, nei progetti di prevenzione del disagio e  nell'educativa di strada (gestita da EDUCATORI PROFESSIONALI LAUREATI/ANDI con  un regolare contratto di lavoro..non da volontari!!). 
          Manca un intervento specifico sulla cultura in generale e soprattutto sulla  cultura giovanile. 
          Il 70% delle iniziative malnatesi sono targate per 50enni non certo per giovani  e adolescenti che prendono e se ne vanno fuori.. 
        01 Agosto  2011 11:02 Nome: gigi 
          ho seguito poco tempo fa in televisione iniziative volte alla fascia giovanile,  la proposta era di ballo moderno, hiphop,rok, con performances quasi  acrobatiche 
          la risposta giovanile era alta, il canale scelto per contattare ed aggregare mi  è sembrato molto azzeccato 
          bisogna entrare nel loro mondo per riuscire a comunicare e l'educativa di  strada potrebbe illuminarci su ciò che catalizza la mente dei nostri ragazzi,  per poi aiutarli a stare in spazi ed attività positive per la loro  affermazione. 
        01 Agosto  2011 16:28 Nome: w i GGiovani 
          Ma l'educativa di strada non è la panacea della situazione giovanile.  L'educativa di strada è uno dei tanti interventi che si rivolgono ai giovani  guardando coloro che usano i parchi, le piazze, i bar come luogo di ritrovo.  Bisogna sfatare la leggenda metropolitana che vuole che nella strada si  ritrovino solo gli "sbandati" o i disagiati che passano tutto il  tempo a fumarsi le canne o a spaccar panchine. Ci sono anche questi,  certamente, ma nei parchi, nelle piazze e nei bar malnatesi ci sono anche  studenti, lavoratori, giovani che hanno progetti, interessi e ambizioni. 
          Anche perché oltre a questi luoghi di ritrovo non c’è altro..  
          I giovani apprezzano gli adulti che li vanno a cercare e li ascoltano.  
          Gli educatori raccolgono i bisogni e cercano di porsi come strumenti di contatto  verso l'amministrazione, i servizi e l'associazionismo per cercare delle  risposte ad essi senza sostiuirsi a loro ma al contrario coinvolgendoli e  rendendoli soggetti attivi. 
          Ben venga l’educativa di strada, ma ben vengano tutte le altre iniziative che  permettano ai giovani di esprimersi e coinvolgersi. 
          Lo so, non è semplice..ci vogliono spazi, soldi, persone ma ci vuole  soprattutto la volontà di andare avanti, passo dopo passo, verso questa  direzione. 
          Domenica, ad esempio, dei ragazzi con la passione della musica hanno avuto la  possibilità di esibirsi all'interno di un evento costruito con e per i giovani.  Queste iniziative devono essere sempre la rarità o possono diventare la  normalità? 
          Adesso Malnate vive dell'eredità delle passate amministrazioni e spero che  Astuti & Co. Proseguano in questo lavoro perchè è fondamentale!!... 
        01 Agosto  2011 17:58 Nome: una mamma 
          @w i GGiovani: che abbia investito di più, OK. Si sta facendo tanto nelle  scuole: io parlo di quelli che dalle medie sono "volati" a Varese  (città che attrae). Talvolta non basta una laurea per fare l'educatore, serve  la sensibilità, l'empatia, ecc.. Ci sono educatori senza studi specifici che  sono eccezionali, ci sono educatori laureati che non hanno quel pizzico di  qualcosa dentro che li rende speciali agli occhi dei giovani. Interventi sulla  cultura giovanile che mancano: d'accordo. 
          Scusa ma sono una 50enne e anch'io amo la musica dei ventenni!! Quella che  comunica, quella di qualità che non fa solo rumore e basta. 
          @lori: prendo atto che qualche approccio c'è stato. Farei una distinzione tra  le iniziative che si configurano come un lavoro o un apprendistato (servizio  civile, scuola bottega) e quelle ludiche. Sono gli eventi ludici che servono e  di qualità. 
          I tentativi ci sono stati, mi chiedo perché qualcosa si sia arenato? Che cosa  non ha funzionato? Mi chiedo se non sia possibile coinvolgere i giovani di più  nelle decisioni. La partecipazione fa sentire la persona coinvolta e scatena la  motivazione che diventa un potente motore che riesce a produrre moltissimo. 
          Se sono solo e sempre gli adulti ad ideare e organizzare, mettendo le cose sul  piatto, andremo incontro di nuovo ad un iniziale interessamento che poi va a  finire nel nulla. 
          Organizziamo un'indagine come ha fatto la sinistra in campagna elettorale.  Misuriamo l'interesse e la voglia di partecipare, chiediamo cosa vorrebbero per  capire come ci si può muovere. Coinvolgiamoli nella progettazione del loro  futuro. Io non sono adatta (sono "vecchia" ai loro occhi), ma ci sono  molti giovani impegnati che potrebbero essere i motori trainanti.... 
          Di idee sono sicura che ne verranno fuori - serve qualcuno che possa dire  quanto il Comune può mettere a disposizione per realizzare le idee generate. Si  fa un passo per volta e se si vuole, se si è determinati, anche con poco si fa  tanto (per coniare lo slogan della Chiesa Cattolica del 8xmille!!). 
        02 Agosto  2011 10:29 Nome: matti 
          Parlavo ieri con mio figlio ormai adulto e chiedevo a lui " per  coinvolgere i giovani in attività di loro interesse e per non sbagliare  l'obiettivo come faresti ? " 
          In poche parole mi ha detto che sarebbe ottimo rivolgere a loro le domande,  chiedere cosa amerebbero vedere, conoscere, praticare in prima persona nel loro  paese. Un questionario, un'indagine diretta, le idee devono venire da loro.  Senza supponenza gli adulti dovrebbero mettersi all'ascolto, capire  ,condividere e poi agire. Indispensabili sono gli spazi, i mezzi economici e il  supporto delle istituzioni. 
          Ma innanzi tutto la disponibilità di tempo e l'atteggiamento giusto : ascolto e  azione. 
        03 Agosto  2011 09:52 Nome: marco 
          mi ricordo che anni fa era stato fatto un corso, o simile, di bonghi e che la  partecipazione era stata buona 
          incontrando la moda, la voglia di esibizione, i gusti dei ragazzi che si  esprimevano attraverso i suoni e si radunavano in gruppi a eseguire  improvvisazioni molto piacevoli, 
  è un esempio di attività per, con i ragazzi, dove gli adulti mettono a  disposizione tempo, mezzi, e ascolto incontrando le richieste del mondo  giovanile 
        [Messaggio del moderatore: michieletto-enzo] 
          30 Luglio 2011 08:27 Nome: malnate org 
          Alcuni messaggi sul tema, sono stati riportati dal forum Attualità. 
          L'interessante dibattito sorto sui giovani, può essere esteso in questa pagina.  Il contesto potrà così essere più facilmente raggiunto da chiunque voglia  liberamente intervenire.  
      GRAZIE   | 
      
         
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          messaggi in tema tratti dal forum ATTUALITA'  
        25 Luglio 2011 17:46 Nome: lori 
          Educativa di strada. I giovani in mezzo. Microfoni a spasso per Malnate.  
          Ieri sera a Villa Braghenti musica con i Pazzi del Bosco e un documentario  confezionato dagli educatori dell'Educativa di strada che ha portato in giro  per Malnate il microfono inquadrando e facendo parlare giovani malnatesi, meno  giovani operatori del sociale, responsabili di informazioni e di educazione  giovanile in comune e negli oratori.  
          Si parla di giovani ma poi in mezzo ci sono gli adulti, quelli che devono dare  loro spazi, ascolto, fiducia.  
          Gli adulti sono aperti e pronti all'ascolto e alla collaborazione ?  
          I giovani spesso non riescono nemmeno ad esprimere fino in fondo ciò che  vogliono o quali aspirazioni li animano. E' importante che chi conosce il loro  mondo si faccia interprete e sostenitore delle loro istanze.  
          Ho rivisto quelli della Portineria che hanno sofferto la collocazione della  loro sede sotto ad un condominio dove, inevitabilmente si arreca disturbo e  dove, di fatto, non si può realizzare nulla.  
          Hanno espresso l'esigenza di uno spazio adatto, tipo il capannone di via  Pastore, dove mettere in pratica le responsabilità di un vero gruppo formato da  gente determinata e collaborativa. Solo così un gruppo cresce.  
          Dal filmato è emersa la noia che spesso assale i giovani malnatesi, la voglia,  di contro, di fare, di occuparsi di attività vicine alla propria età, la  musica, la conoscenza delle realtà sociali e del proprio territorio, scambi con  ragazzi che vivono lo stesso momento storico e sociale.  
          Bel lavoro, apprezzabile, io lo diffonderei maggiormente sul territorio  approfittando dei siti più consoni o a disposizione. All'Educativa di strada  suggerirei di pubblicarlo, se possibile, su Malnate.org, di inserirlo in una  serata del Perbacco della Pro Loco, e di rendersi visibili nei vari  appuntamenti con i cittadini.  
          Per gli adulti non è mai sufficiente ricordare quanto i giovani camminano se  noi li accompagniamo. 
           
          25 Luglio 2011 22:33 Nome: una mamma 
          I giovani sono una fascia presa poco in considerazione a livello sociale. Dopo  l'età delle scuole medie, c'è una sorta di vuoto e molti giovani spostano la  loro attenzione verso la città più grande. Si ci sono gli oratori, ma non tutti  i ragazzi si avvicinano all'oratorio. Ci sono le associazioni sportive, ma per  quelli che non sono appassionati di sport? Certo qualcosa è stato fatto, ma è  lontano dall'essere sufficiente. Mancano iniziative volte a fornire spazi di  libera socializzazione. La possibilità di organizzarsi i momenti di svago da se  è fondamentale e lo si vede nei bambini piccoli che spesso oggi non sono capaci  di inventarsi i giochi con la fantasia perché per troppo tempo il mondo adulto  (i videogiochi e quant'altro) lo ha fatto per loro al loro posto.  
          Servono spazi dove la socializzazione non deve essere per forza di cose  "strutturata", gli adolescenti hanno bisogno anche di sentirsi liberi  protagonisti delle attività. Non solo ciò che ha fatto ad oggi  l'amministrazione comunale non basta per far si che rimangano sul nostro  territorio, ma non è stata incentivata neppure l'imprenditorialità che fornisce  ai giovani luoghi e spazi di socializzazione.  
          Vedo che ci sono iniziative ma sembrano iniziative a "camera stagna"  che non interagiscono, non si mettono in rete.  
          Se vogliamo che i giovani restino a Malnate sia di giorno che di sera e che  anziché andare loro in città siano i loro amici a venire da noi dobbiamo  offrire di più di quello che è stato offerto finora.  
          Anziché progettare per loro, a mio avviso, bisognerebbe renderli partecipi e  protagonisti della progettualità a loro favore.  
          Chissà se sarà mai possibile? Se qualcuno lo prenderà in considerazione?  
          PS L'educativa di strada è una bellissima iniziativa, ma mi vien da pensare che  definendola "di strada", viene associata soltanto ai ragazzi che  vivono situazioni di disagio e quindi molti non si avvicinano, creando delle  spaccature tra gli giovani stessi. 
         
          26 Luglio 2011 10:42 Nome: lori 
          Mi piace molto l'osservazione finale di " una mamma ". E' un ostacolo  che può crearsi involontariamente. L'Educativa di strada, che ritengo positiva  e utile, potrebbe essere letta, in effetti, come intervento per il disagio e  non per il mondo giovanile in senso più allargato.  
          Dal documentario dell'altra sera emerge chiaramente che la ricerca è volta ai  giovani e non solo ad alcuni giovani. Ma il pregiudizio può ingenerarsi  facilmente. Per questo sarebbe utile diffondere maggiormente l'iniziativa.  
          Sarebbe bello che qualcuno, educatore di strada, intervenisse in merito. Chissà  se ci legge e se ha voglia di rispondere !  
          Aggiungerei anche come curiosità : i rapporti con l'amministrazione, gli spazi  e i servizi, in che misura sono di supporto alla vostra attività? 
         
          27 Luglio 2011 21:49 Nome: una mamma 
          lori non è un pregiudizio a mio avviso, ma l'educativa di strada  "coniata" con questo termine che a me non piace, credo avesse lo  scopo di avvicinare i ragazzi che restano in giro e non hanno un particolare impegno,  con la possibilità di incappare in situazioni che vanno contro il loro  ben-essere, per stimolarli ed aiutarli a capire che loro possono fare cose  molto interessanti e provare piacere a farle e realizzarle, proponendo  iniziative ed attività più vicine ai loro interessi. Negli oratori ci sono gli  educatori dell'oratorio, ma molti ragazzi non si avvicinano all'oratorio o non  lo frequentano assiduamente. Le alternative quali sono? Le attività  strutturate: attività sportive organizzate ecc.  
          Non esiste altro. Oltre a questo? Mi chiedo se non sia possibile pensare ad un  luogo di aggregazione con spazi interni ed esteni, attrezzati ma con la  possibilità di lasciare ai giovani di trovare la modalità. Oggi gli adulti  strutturano troppo il tempo, sin dalla scuola materna e quando i bambini  diventano ragazzi, diversi si annoiano perché non sono abituati a pensare per  se stessi cosa fare. Ovvio serve qualcuno che possa sorvegliare i luoghi di  aggregazione. 
             
          29 Luglio 2011 10:23 Nome: lori 
          Gli adulti tornano a essere al centro dei nostri discorsi. nella libertà e  creatività dei nostri ragazzi il ruolo fondamentale è rappresentato dagli  adulti. Educatori, genitori, fratelli maggiori, preti, suore, professori, coach  sportivi.  
          Abbiamo oratori, strutture sportive, mancano spazi creativi di esplorazione  delle proprie potenzialità che nell'adolescenza sono prorompenti.  
          Se gli " adulti " si unissero nel formare una forza presente e  disponibile nel supporto alla crescita delle giovani personalità ?  
          Una forza testimone e complice del cammino difficile dei nostri ragazzi ? Oratori,  scuola, sport e arti varie, tutti attivi come compagni di viaggio e vigili  sulle devianze ? 
         
          29 Luglio 2011 16:10 Nome: una mamma 
          Lori, hai toccato un tasto particolarmente dolente per quanto riguarda gli adolescenti,  parlando di devianze.  
          Non basta vigilare, bisogna avere il coraggio di denunciare. Quanti ce l'hanno?  Prova a chiedere a qualche genitore che c'è passato.. Al 99% le famiglie non  denunciano perché si ritrovano sole e chi dovrebbe tutelarle non è vero che lo  fa nella maniera più giusta. Il ragazzo che si fa uno spinello ogni tanto, pur  sbagliato che sia, viene equiparato allo spacciatore incallito che vive di solo  quello..  
          La sensibilizzazione e l'informazione nelle scuole non è sufficiente, incuriosisce  e i ragazzi (una stragrande maggioranza) ci prova almeno una volta. Chi è forte  per fortuna riesce a dire di no la volta successiva e per sempre (come succede  anche con le sigarette e l'acool), gli altri cadono nelle grinfie del  "cavallo di troia", chi per qualche anno, chi per molti anni, chi per  sempre. I genitori? Alcuni, direi abbastanza, neppure lo sanno. Forse  bisognerebbe far fare un corso obbligatorio ai genitori per primo e poi ai  figli.  
          Prendiamo ad esempio il consumo di alcolici. In quanti di noi abbiamo visto  vendere alcolici ai minori nei bar e nei supermercati e non abbiamo fatto  nulla? Sembra quasi che nei bar e nei supermercati non si conosca neppure la  legge. Fanno finta pur di vendere.  
          Ho sentito il racconto di una cliente di un nuovo supermercato di Malnate che  ha richiamato l'attenzione di una commessa che stava vendendo una bottiglia di  liquore ad un ragazzo al di sotto dell'età il quale sosteneva che era per il  padre che si trovava fuori ad aspettarlo. La commessa ha ribadito di non aver  avuto istruzioni dal direttore in merito. All'uscita dal supermercato la  cliente ha visto il ragazzo davanti alle scuole che stava già consumando il  liquore!!  
          L'alcolismo è ancor più insidioso, ma essendo legalizzato, è ancor più  accessibile ai minorenni, anche a casa.  
          Per prevenire, non basta dire e dimostrare che fa male, i ragazzi hanno bisogno  di alternative sane e valide che occupano i loro spazi liberi e che gli diano  l'euforia che cercano nelle sostanze che danno dipendenza. Devono capire che  loro per noi contano e molto, ma non devono contare solo per mamma e papà,  devono poter contare anche per la società adulta nell'ambiente in cui vivono.  Non basta dimostrarlo quando è troppo tardi. A quel punto non serve più.  
          Qualcuno mi sa dire che cos'ha offerto la nostra amministrazione comunale ai  ragazzi tra i 14 e i 20 anni a Malnate negli ultimi vent'anni? A parte le  attività oratoriane e lo sport strutturato che non sono organizzati dai servizi  comunali, io vedo solo l'apertura di sempre più bar, enoteche, ecc.. Queste  svuotano solo le tasche ai genitori e non danno nulla di utile ai nostri  ragazzi.  
          Le politiche per i giovani devono essere quelle che mirano a farli stare bene  per restare sul proprio territorio e non perché qualcuno li tira per il collo  per educarli, ma perché loro stessi sentono la voglia e il desiderio di far  parte di un processo educativo nel senso più alto del termine. Per farlo devono  poter credere nel mondo adulto che hanno intorno.  
          Sono in pochi che si interessano di politica. Perché? Semplicemente la politica  si è dimenticata dei giovani.  
          Educare oggi è una grandissima fatica, una sfida, oggi più che mai, bisogna  avere la voglia di lottare perché oggi per educare nel vero senso della parola,  occorre avere la capacità di andare contro corrente. Sono in molti adulti a  vacillare e i nostri ragazzi questo lo sentono.  
          Bisogna che il mondo adulto cambi rotta e coinvolga i giovani nei progetti che  li riguardano. Saranno loro a dirci quali sono le loro aspettative.  
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