28 Novembre 2011 17:38 Nome: ciupa
ripeto la domanda, che senz'altro vi è sfuggita:
ma invece delle giornate per ridurre i rifiuti, delle belle giornate per ridurre il cemento, in particolare quello del Green Village che scade oggi?
29 Novembre 2011 09:56 Nome: uno del gas
posso essere d'accordo con te sul green village, non capisco cosa c'entri il GAS, è fuori luogo che tu ponga la domanda qui
29 Novembre 2011 10:41 Nome: ciupa
no sai, visto che organizzano varie giornatelle e poi le magnificano, già che c'erano, una bella sensibilizzazione senza se e senza ma, vicino agli imballaggi primari...
29 Novembre 2011 10:47 Nome: ciupa
ma allora siete ecologici solo per l'acqua e i rifiuti?
il cemento e l'asfalto e le fogne non vi interessano?
29 Novembre 2011 10:48 Nome: uno del gas
chi ha organizzato è l'assessore Riggi sostenuto dai sostenibili, il gas si è inserito perchè ha ritenuto la settimana europea, SERR, utile e condivisa
la politica sul territorio, con le relative scelte della giunta, col gas non c'entra
29 Novembre 2011 12:31 Nome: Enel
siii, non c'entra nemmeno con la luce
30 Novembre 2011 09:38 Nome: no gasmalnate
a uno del gas. La cultura dei gas, se tu vedessi aldilà del tuo naso, ti permetterebbe di andare oltre gli acquisti che fai e alle manifestazioni che partecipi. Siamo figli di madre terra e come tali forse dovremmo chiederci come siamo trattati e come è consumato il territorio. So che i gas fanno iniziative provinciali e nazionali a tale proposito. Se ti informano si potrebbe partecipare.
30 Novembre 2011 11:11 Nome: uno del gas
si, si potrebbe partecipare, siamo d'accordo
qui sopra si accennava ad un coinvolgimento del gas sull'AT3 e a risposte che il gas dovrebbe dare,
quindi, per fare chiarezza,la precisazione era dovuta
sul territorio malnatese i gas sono due : GasMalnate e Melogranogas
sarebbe auspicabile una collaborazione su questi temi, esistiamo da poco tempo e ci auguriamo di crescere su vari fronti,
per ora : acquisti e manifestazioni !
30 Novembre 2011 12:07 Nome: aspem
a uno del gas: che coinvolgimento? che risposte?
Si diceva semplicemente che le manifestazioni mostrano un'ottica molto ma molto miope (rifiuti si, cemento no).
Come per l'ex assessore del cemento verde, non si tratterà di cemento amico e sostenibile?
28 Novembre 2011 11:14 Nome: GASMALNATE
La piazza ha risposto. La giornata per la riduzione dei rifiuti, all'interno della SERR, ha avuto a Malnate il suo riscontro.
L'assessore Riggi ha guidato la realizzazione dell'evento. Numerose associazioni hanno allestito stand per sensibilizzare le persone a scelte ecologicamente sostenibili, per ridurre la quantità di scarti e rifiuti inquinanti che soffocano l'ambiente.
Lo stand del GASMALNATE denunciava l'uso inutile degli imballaggi che restano per lungo tempo nell'ambiente e lo avvelenano, imballaggi che nei supermercati la fanno da padroni.
Molte le iniziative dedicate ai bambini che dovranno prendersi cura dell'ambiente tra pochi anni, e speriamo che la conoscenza e sensibilità crescano con loro.
28 Novembre 2011 11:31 Nome: cip
Bravi bravi.
Però bando alle cazzate: gli imballaggi restano per lungo tempo nell'ambiente e lo avvelenano solo se si adottano comportamenti scorretti e illegali; altrimenti, come voi stessi sostenete si riciclano/recuperano/riusano. Cosa significa: imballaggi che nei supermercati la fanno da padroni? Perchè, fuori dai supermercati no? Ma non vi siete mai chiesti a cosa serve l'imballaggio, soprattutto per gli alimenti?
28 Novembre 2011 11:38 Nome: ciop
e se compri merce sfusa ed eviti gli imballaggi ?
28 Novembre 2011 11:43 Nome: ciap
dipende, appunto, dalla merce.
e, in genere, i prodotti alimentari hanno bisogno di un imballaggio per ragioni facilmente intuibili.
28 Novembre 2011 11:45 Nome: nocciolina
cip, se si può evitare, almeno in parte, l'uso di plastica, polistirolo, ecc....perchè ti ostini a difenderli ?
28 Novembre 2011 11:48 Nome: quercia
ci sono percorsi d'acquisto che possono ridurre in modo significativo l'uso degli imballaggi e della plastica, filiera corta, acquisto diretto dal produttore, acquisti collettivi.
28 Novembre 2011 11:49 Nome: ciupa
ma invece delle giornate per ridurre i rifiuti, delle belle giornate per ridurre il cemento, in particolare quello del Green Village che scade oggi?
28 Novembre 2011 11:53 Nome: cip
@ nocciolina,
non difendo proprio niente, dovresti essere tu a non difendere affermazioni del tipo "l'uso inutile degli imballaggi che restano per lungo tempo nell'ambiente e lo avvelenano" semplicemente perchè sono false. Se non ti è chiaro è anche inutile discuterne.
28 Novembre 2011 11:54 Nome: ambient
cosa ne dici delle quattro mele nel vassoio di polistirolo fasciate dalla plastica che stanno ben allineate negli espositori dei supermercati ? certo che l'imballaggio è studiato per una facile manovra di spostamento, accatastamento, protezione del prodotto e allungamento della durata, ma che ce frega di tutto ciò, se ne prendiamo un kg sfuso, anche al supermercato, lasciandogli lì sugli scaffali tutte quelle imballate, non facciamo opera utile all'ambiente e alle strategie di vendita negative ?
28 Novembre 2011 12:20 Nome: cip
e chi dice di no? e non lo puoi fare lo stesso evitando di dire cazzate alla gente? Sul reportage c'è una foto in cui si mostrano quasi esclusivamente imballaggi primari comprese bottiglie di latte e vasetti da yogurt. A me il fatto che il fine giustifica i mezzi, questo trattarci tutti da minorati da un pò fastidio (soprattutto da gente che di ecologia dovrebbe capirne)
28 Novembre 2011 14:15 Nome: ambient
con una bella bottiglia di vetro il latte te lo vai a prendere al distributore e lo yogurt te lo puoi fare con una bella yogurtiera fresco e a disposizione a casa tua
c'erano tutti i tipi di imballaggi, la foto è parziale......
28 Novembre 2011 14:26 Nome: info
Possiamo dividere gli imballaggi in tre categorie:
PRIMARI, che servono direttamente a contenere i prodotti
SECONDARI, che servono a presentare adeguatamente il prodotto
TERZIARI, che servono per il trasporto.
28 Novembre 2011 17:32 Nome: verdedimuffa
a ambient:
certo, puoi anche non berlo che fai prima, e nello yogurt a casa tua ci puoi mettere anche un pò di coli, così, tanto per movimentarti la vita...
28 Novembre 2011 17:47 Nome: valà
@ ambient:
mi raccomando, la prossima volta che devi prendere un antibiotico, fattelo versare direttamente in gola dal farmacista. Anzi, ripensandoci sarebbe meglio non prenderlo: sai, roba chimica, prodotta senza riguardo per l'ambiente e senza un minimo di attenzione per il risparmio energetico e poi strati interi di imballaggi: per qualche microgrammo di prodotto ti becchi centimetri cubi di riempitivi, plastica carta cartoncino e cartone a perdere....
29 Novembre 2011 10:15 Nome: buonsenso
l'eliminazione degli imballaggi è possibile a patto di comprare sfuso, alla spina, un po' per volta e senza esagerare e soprattutto senza sprecare, sprecare plastica, lacci, scatole. Alcuni alimenti e prodotti si possono acquistare alla spina, usando contenitori riciclabili che di volta in volta si portano a casa, si svuotano, si riempiono di nuovo. Mancano le confezioni imbellettate dalla pubblicità ma per il resto è conveniente, comodo e ecologico.
25 Novembre 2011 18:10 Nome: GASMALNATE
Sul sito del Comune è apparso un semplice specchietto che ci fornisce dati importanti sull'utilizzo dell'acqua alla spina, la casa dell'acqua.
Dal giorno della sua installazione i numeri ci dicono che :
sono stati evitati 5 viaggi di CAMION per trasporto bottiglie plastica
quintali 15,40 di plastica in meno, meno INQUINAMENTO e meno COSTI
quintali 30,81 di PETROLIO in meno per produrre bottiglie di plastica
quintali 33,43 in meno di ANIDRIDE CARBONICA emessa nell'atmosfera per produzione bottiglie
i PRELIEVI D'ACQUA MENSILI sono :
agosto-settembre litri 16,650
settembre-ottobre 17.760
ottobre-novembre 18.270 IN CRESCENDO !
diffondiamo sempre più la conoscenza di questa opportunità sul territorio.
26 Novembre 2011 09:12 Nome: -
Cioè in totale circa 53000 litri (53 metri cubi).
Mi interesserebbe sapere quali parametri sono utilizzati e chi li fornisce perchè:
- circa 7000 bottiglie da 1,5 per camion mi sembrano poche
- 63 grammi di anidride carbonica emessa per litro di acqua consumata mi sembrano troppi
08 Novembre 2011 11:32 Nome: GASMALNATE
La giornata della SERR, settimana europea riduzione rifiuti, sarà il 27 novembre, in piazza delle Tessitrici, con il coinvolgimento di numerose iniziative e gruppi e associazioni che dimostreranno modi e soluzioni per evitare l'esagerata produzione di rifiuti del mondo moderno.
Adulti e bambini saranno coinvolti, dimostrazioni utili e momenti di spettacolo.
GASMALNATE sarà presente per affrontare l'aspetto " Imballaggi inutili ed inquinanti ".
A domenica 27
07 Novembre 2011 13:07 Nome: sg
@ FRANCESCO DEL MELOGRANOGAS
Non si sa niente dei pannolini e dei mercatini?
L'Altissimo Astutissimo Nipote non ha provveduto?
E dal Tempio di via Volta quali notizie
02 Novembre 2011 17:05 Nome: gs
Ci permette una domandina lo zio francesco del melogranogas?
il nipotino suo, giovane e astuto, ha fatto qualcosa per i pannolini biologici?
e per i mercatini dei produttori locali si sa qualcosa?
scusasse ancora, e l'emerito ex don olinto con padre isidoro, pure loro del melogranogas,sostengono?
con calma, ci rispondesse, zio francesco, neh!
02 Novembre 2011 17:25 Nome: donMatteo
Ma lo zio Francesco è lo stesso Francesco del forum sull'Antico Egitto?
02 Novembre 2011 18:08 Nome: donPino
Sì, è lo zio dell'Altissimo Astuto Faraone Comunale!
02 Novembre 2011 18:14 Nome: Ramsete
donMatteo, la curiosità è femmina!
02 Novembre 2011 18:45 Nome: perpetua
error, l'ex don e il padre non fanno parte del melogranogas......
io sosterrei, perchè no, vediamo se i parenti si mettono d'accordo !
02 Novembre 2011 11:25 Nome: vanni
Che cos’è un’azione comune all’interno della SERR? SETTIMANA EUROPEA RIDUZIONE RIFIUTI.
Le azioni comuni che vengono sviluppate durante la SERR in diversi luoghi in Europa utilizzano la stessa metodologia e condividono il medesimo obiettivo di porre l’accento sul loro reale impatto sulla riduzione dei rifiuti. La segreteria europea della SERR fornisce agli organizzatori e ai promotori dei progetti la documentazione specifica, la metodologia e la comunicazione per la loro corretta riuscita.
Ci sono 5 differenti categorie di azioni comuni, focalizzate su 4 temi simbolici:
1 Riduzione dei rifiuti cartacei
(Giornata senza carta, stop alla pubblicità nelle buche delle lettere)
2 Riduzione dei rifiuti da cibo
(Meno rifiuti nelle mense)
3 Ripara/Riutilizza
(Monitoraggio dei rifiuti, laboratori di riparazione)
4 Riduzione dei rifiuti dovuti all’eccesso di imballaggi
(Incontri a rifiuti zero)
Il 4° punto è quello che i GAS sentono più vicino e praticano con più costanza. L'acquisto a km 0 e diretto dal produttore, cioè la filiera corta, permette di abbattere quasi totalmente gli inutili imballaggi di plastica, polistirolo, ecc....
L'Amministrazione Comunale sta organizzando una giornata per la SETTIMANA EUROPEA RIDUZIONE DEI RIFIUTI. Apprezzo e spero in una partecipazione collettiva allargata del territorio
24 Ottobre 2011 11:20 Nome: iscritto GASMALNATE
BUONI MOTIVI PER EVITARE IMBALLAGGI, PLASTICA,CONTENITORI VARI......
L’EFSA valuta anche la sicurezza dei materiali a contatto con gli alimenti?
Per materiali a contatto con gli alimenti si intendono tutti i materiali e gli articoli destinati a entrare in contatto con i prodotti alimentari, come imballaggi e contenitori, attrezzi da cucina, posate e stoviglie. È necessario valutare la sicurezza di tali materiali poiché le molecole in essi presenti possono migrare nei cibi.
Un ben noto esempio è rappresentato dal bisfenolo A (BPA). Il BPA è una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze chimiche per la produzione di materie plastiche e resine con cui vengono fabbricati i recipienti per uso alimentare, come le bottiglie per bibite con il sistema del vuoto a rendere, le stoviglie di plastica (piatti e tazze) e i contenitori per la conservazione degli alimenti.
L’EFSA ha aggiornato il proprio parere sul BPA nel settembre 2010. A seguito di una dettagliata ed esaustiva disamina della letteratura scientifica recente e degli studi sulla tossicità del BPA a basse dosi , il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi, gli aromatizzanti e i coadiuvanti tecnologici (gruppo CEF) non è riuscito a individuare nuove prove che potessero portare a una revisione dell’attuale dose giornaliera tollerabile (DGT) per il BPA, pari a 0,05 mg per kg di peso corporeo, stabilita dall’EFSA col parere del 2006 e riconfermata col parere del 2008. Il gruppo CEF ha inoltre dichiarato che i dati attualmente disponibili non forniscono prove convincenti a sostegno della tossicità neurocomportamentale del BPA.
Un solo membro del gruppo ha espresso un parere di minoranza, affermando che studi recenti segnalano incertezze riguardo agli effetti avversi per la salute già a livelli inferiori a quelli utilizzati per determinare la DGT attuale. Pur concordando con l’opinione generale degli altri membri del gruppo in merito al fatto che tali studi non possano essere utilizzati per stabilire una DGT inferiore, il suddetto esperto ha raccomandato che la DGT attuale venga considerata come una DGT temporanea.
Alla luce della mancanza di prove scientifiche certe e per ridurre ulteriormente l’esposizione dei neonati al BPA, la Commissione europea ha ritenuto che fosse tanto necessario quanto opportuno vietare la produzione di biberon in plastica contenenti BPA sul territorio dell’UE, a decorrere dal 1°marzo 2011.
SE POSSO EVITARE ANCHE LA DOSE GIORNALIERA TOLLERABILE ( DGT ) CHE è TOLLERABILE MA NON E' BUONA PER NESSUNO, E POICHE' QUALCUNO HA DEI DUBBI, preferisco, nei limiti del possibile e tempo permettendo, comprare sul territorio, senza inutili imballaggi, per altro altamente inquinanti, senza contenitori a gettare, scegliendo e valutando i prodotti personalmente dal diretto produttore o facendo acquisti collettivi ( come succede nei GAS ) che riducono moltissimo l'uso di contenitori e imballaggi.
[Messaggio del moderatore: michieletto-enzo]
20 Ottobre 2011 15:13 Nome: malnate org
Se qualcuno desidera inviare informazioni dettagliate sui produttori, preghiamo trasmetterle direttamente al sito: http://sites.google.com/site/gasmalnate/ (troverete tutti i contatti)
Diversamente, in malnate.org, risulterebbero indicazioni promozionali e non potrebbero essere esposte
Buona continuazione.
20 Ottobre 2011 14:48 Nome: Paolo
Cercare di rifornirsi sul territorio permette di consumare verdure e frutta di stagione , permettendo così un giusto ricambio naturale degli alimenti. Evitando di acquistare i frutti forzati in serre e disponibili tutto l'anno e provenienti da lontano, si abbassa il dispendio energetico per la coltivazione e l'inquinamento del trasporto. Concentrando gli acquisti , per esempio sugli agrumi del sud Italia, e su ciò che fa parte delle nostre coltivazioni al nord, assecondando il ritmo delle stagioni, anche l'alimentazione ne risulta più equilibrata.
Ed anche per la frutta che scegliamo dalle regioni italiane manteniamo il rapporto produttore-consumatore eliminando i passaggi intermedi che fanno alzare il prezzo e gli inutili imballaggi che inquinano l'ambiente.
20 Ottobre 2011 15:39 Nome: quaquaraqua
Perchè, se compri le arance dal produttore non le mettono in cassetta?
E l'olio te lo versano in saccoccia?
21 Ottobre 2011 11:01 Nome: Paolo
cassette di legno spesso rese e riciclate
Olio all'ingrosso in contenitori da più litri che travasi a casa tua in bottiglie di vetro che ricicli ogni volta
la plastica è bandita, salvo rarissime eccezioni che si cerca di eliminare
19 Ottobre 2011 15:13 Nome: caprotti
Sig.Carlo, abbiamo cercato,invano, le capre a Velmaio, e malnate.org. non ci pubblica la richiesta che le abbiamo fatto dell'indirizzo dell'allevamento.
Ci dispicae,sa, siamo amanti di caprini e capretti, e lei ci può capire, buongustaio!
20 Ottobre 2011 14:59 Nome: Carlo
Vi segnalo anche una fattoria a Binago, così, se siete amanti anche dei bovini, potete dedicarvi alla ricerca, da cui ho provato a rifornirmi per la carne e i formaggi .
Gli animali vengono portati in alpeggio in montagna per tutta l'estate, vivono all'aria aperta, in spazi ampi e si cibano di erba fresca e mangimi naturali e selezionati dagli stessi allevatori.
Le mucche figliano in fattoria e quindi la macellazione avviene solo di animali nati ed allevati dagli stessi allevatori e non importati da chissà dove. Una filiera cortissima, un controllo costante della crescita e una garanzia di salute e qualità.
20 Ottobre 2011 15:37 Nome: quo
Scusa, ma la garanzia chi la scrive?
Mi fai vedere la composizione dei "mangimi naturali e selezionati"?
20 Ottobre 2011 19:42 Nome: Carlo
sementi selezionate, di provenienza certificata, con tracciabilità dalla semina al raccolto, foraggio ed erba medica, essicamento per evitare fermentazioni nocive, e poi......il rapporto umano e di fiducia non sta scritto da nessuna parte ma nel lungo periodo di frequentazione reciproca ha motivo di esistere e di garantire il consumatore, in un ambiente e in una situazione dove l'onestà e il rispetto sono la prima categoria di giudizio
in piena libertà di scelta che non esclude l'abbandono dell'allevatore se qualcosa cambia o non convince
certo non sono sul posto 24 ore su 24 e chiunque , se volesse, potrebbe farmela sotto il naso ma cosa non si vede nella grande distribuzione e cosa non succede a nostra insaputa ! qui ci si guarda negli occhi e ci si stringe la mano !
puoi avere ragione, come no, se vuoi dimostrare che siamo degli sprovveduti o illusi hai buoni argomenti ma io, dal mio punto di vista, non cambierei nulla di ciò che ho scelto di fare :
limitare i trasporti, consumare prodotti del territorio, rispettare l'ambiente e la stagionalità dei prodotti, evitare l'inquinamento da eccesso di imballaggi di plastica,
sostenere piccole aziende in difficoltà, accorciare la filiera, seguire i processi di lavorazione e di allevamento, abbassare i prezzi dando al produttore il suo guadagno senza intermediari tra me e lui,
per un consumo sostenibile, per un ambiente sostenibile,
e vado al supermercato quando non trovo altrove ciò che cerco e mi porto le borse da casa e leggo la provenienza dei prodotti evitando quegli esotici,e leggo le etichette bandendo gli additivi che non mi convincono e i coloranti e gli idrogenati ecc.......
Il mondo è bello perchè è vario.
21 Ottobre 2011 07:58 Nome: ...
bravo;
allora fai anche il favore di non parlare di cose (e qui sopra ce ne sono tante) che non conosci;
e, se proprio ci tieni, trova motivazioni più semplici per i tuoi acquisti, certamente non quella della garanzia di qualità superiore
21 Ottobre 2011 17:38 Nome: Carlo
provare per credere, una prova non costa nulla, inserirsi in un percorso di filiera corta, di rapporto diretto col produttore,di acquisto sul luogo di produzione, quando si può, risparmiare soldi, quasi sempre, e poi giudicare, perchè no ?
27 Novembre 2011 11:32 Nome: mapiantala
20 Ottobre 2011 19:42 Nome: Carlo
sementi selezionate, di provenienza certificata: GUARDA CHE COSì DISPONE LA LEGGE, NON è MICA UN "PLUS" O UNA GENTILE CONCESSIONE DEI BRAVI CONTADINI
con tracciabilità dalla semina al raccolto: MA COSA DICI? SEMMAI DEVI TRACCIARE DOPO IL RACCOLTO, DALLA SEMINA AL RACCOLTO SAI BENISSIMO DOV'è E COS'è
il resto del post è una sommatoria di banalità e/o cazzate
brutta cosa l'ignoranza...
28 Novembre 2011 10:57 Nome: Carlo
Vuoi conoscere il GAS ? ci troviamo lunedì 5 dicembre in Piazza Fratelli Rosselli 12, ore 21, per la nostra riunione mensile.
Nei prossimi giorni arrivano arance e limoni dalla Sicilia, direttamente dal produttore, parmigiano reggiano da Reggio Emilia, di varie stagionature direttamente dal produttore e i prezzi sono vantaggiosi, verdure tutte le settimane da contadino di Albiolo che coltiva con metodo biologico e ci consegna a casa i prodotti. Ci piace la nostra ignoranza !
28 Novembre 2011 11:23 Nome: fagiolaro
Non dubitavamo. Chissà le feste del contadino.
In Sicilia si staranno ancora ribaltando.
Che ne pensate del riscaldamento globale?
28 Novembre 2011 11:35 Nome: Carlo
Ti aspettiamo, magari riesci a smaliziarci sulle nostre infantili illusioni e sul nostro incedere limitato, a presto !
28 Novembre 2011 12:11 Nome: laro
mi dispiace, non mi basterebbero le forze e due vite, e poi pecchè?
Non dicono forse le Scritture "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli"?
18 Ottobre 2011 21:50 Nome: Lucio
RISCHIO CUMULATIVO DA PESTICIDI ( e se potessimo farne a meno ? )
L’attività dell’EFSA sulla valutazione del rischio cumulativo mira a sviluppare metodologie per valutare gli effetti cumulativi derivanti dall’esposizione dei consumatori ai pesticidi. Vengono esaminati quei gruppi di pesticidi dotati di struttura chimica ed effetti tossici simili per verificare se il loro impatto sulla salute umana debba essere valutato collettivamente piuttosto che singolarmente.
Nel quadro del più ampio lavoro dell’EFSA sulla valutazione del rischio cumulativo, nel 2006 si è tenuto un convegno dal titolo “Colloquio scientifico sulla valutazione del rischio cumulativo” che ha contribuito a orientare verso ulteriori sviluppi nel settore. Nel 2008 il gruppo di esperti scientifici PPR ha emanato un parere su tutti i tipi di tossicità combinata dei pesticidi, compresa l’interazione tra sostanze chimiche diverse, in cui si concludeva che soltanto gli effetti cumulativi derivanti dall’esposizione concomitante a sostanze che hanno comuni modalità di azione davano adito a timori e richiedevano pertanto ulteriori approfondimenti.
A settembre del 2009, facendo seguito a tali raccomandazioni, il gruppo di esperti ha selezionato alcuni pesticidi del gruppo dei fungicidi triazolici per testare le metodologie proposte, e ha convenuto sulla necessità di raggiungere un consenso a livello internazionale in merito ai gruppi di pesticidi che potevano essere esaminati congiuntamente mediante un approccio alla valutazione del rischio cumulativo. Il gruppo ha anche concluso che l’applicazione di una nuova metodologia di valutazione del rischio cumulativo richiedeva lavoro supplementare e che si rendevano necessarie anche ulteriori linee direttrici sulle metodologie appropriate alla valutazione dell’ esposizione.
19 Ottobre 2011 08:40 Nome: ...
RISCHIO DA FARMACI
L’uso dei farmaci sta sempre più aumentando perché la popolazione invecchia,
la durata dei ricoveri tende a ridursi, sono disponibili sempre più farmaci innovativi,
si ricorre a un impiego estensivo dei farmaci da banco e aumenta l’uso di
farmaci per prevenire le malattie.
Quali sono le soluzioni? Usare possibilmente pochi farmaci, dei quali si conoscano
i vantaggi in termini di efficacia e i problemi di sicurezza; usare i farmaci
nuovi solo se realmente innovativi ed efficaci, osservando tutti i loro effetti nel
tempo.
17 Ottobre 2011 18:23 Nome: Carlo
Con la benedizione del Papa io vado a comprare latte uova formaggi verdure carni da produttori del mio territorio, accorcio la filiera, ottengo prezzi migliori che nel negozio,controllo l'operato del produttore ed instauro un rapporto di fiducia con lo stesso. Se vengono meno le caratteristiche di rispetto dell'ambiente e degli animali lo abbandono e ne cerco un altro.
Credo di contribuire, in piccolissima parte, a un consumo migliore e a un contributo solidale a piccoli allevatori e contadini che di certo non navigano nell'oro.
18 Ottobre 2011 09:18 Nome: claro
Raccontalo a quelli che muoiono di fame, che fra qualche tempo saranno anche qui
Mi piacerebbe anche capire come puoi controllare l'operato del produttore
18 Ottobre 2011 09:56 Nome: Carlo
Le visite ai produttori di fiducia sono libere e spontanee e mi permettono di osservare i metodi di coltivazione e di allevamento, il rispetto delle procedure e l'uso di sostanze non nocive alla salute.
Il rapporto che si instaura tra consumatore e produttore è aperto e leale, pronto ad essere interrotto se qualcosa nella condotta di quest'ultimo non mi convince.
I GAS adottano la stessa modalità di rapporto.
18 Ottobre 2011 11:14 Nome: claro
beh se sei in grado di giudicare i metodi di coltivazione e allevamento o sei un tecnico o ti fidi di quello che ti dicono. Allora non parlare di rispetto delle procedure e nemmeno do uso di sostanze non nocive alla salute (se sono nocive sono proibite e non possono essere usate ne nel biologico ne nel tradizionale) ti fidi e basta.
Allo stesso modo compri biologico perchè ti piace. punto.
Non devi convincere gli altri che è + bello costa - è + sano e altre cose che non hanno fondamento.
E comunque a quelli che non hanno la pagnotta delle procedure sai quanto gliene importa
18 Ottobre 2011 15:44 Nome: Carlo
Faccio un altro esempio. Compro i formaggi di capra a Velmaio, allevatore-produttore che conosco personalmente, che vado a visitare quindicinalmente per gli acquisti, dove ho visto nascere i capretti, dove ho assistito all'allattamento degli stessi e dove mi informo su metodi e scelte di lavoro del produttore. I prodotti sono ottimi, i prezzi concorrenziali col negozio, l'allevatore ha trovato con i GAS un canale commerciale che gli dà una mano, i GAS un canale d'acquisto controllato, sicuro, di fiducia e di qualità, altrimenti non continuerebbero il rapporto d'acquisto.
Mi piace ? certo che mi piace, la filiera è cortissima, il prezzo è buono, il palato soddisfatto ! La mini azienda di Velmaio continua a campare ed arricchisce il territorio.
18 Ottobre 2011 16:40 Nome: claro che gira
E vai a Velamio dalle capre, e vai a Gerenzano per le patate, e vai a Osmate per il burro, e vai a Casbeno per la verdura, e vai a Monate per le pesche, e vai al lago per il pesce, e vai in Valtellina per le trote di fiume, e vai dall'Ambrosoli per il miele,e vai ad angera per la grappa e un pò di vino, e vai a Vercelli per il riso. Scusassero, per la pasta e il baccalà dove devo andare?
18 Ottobre 2011 16:42 Nome: claro che gira sempre
A, dimenticavo: le uova e il pollame me le dà mia nonna.
18 Ottobre 2011 17:35 Nome: clarissimo
a carlo, continui a non rispondere: cosa vuol dire ottimi? saranno ottimi per te
cosa vuol dire garanzia di qualità? che assisti all'allattamento?
dici bene: il prezzo è buono, il palato soddisfatto. garanzie? la fiducia
certificazioni? zero
quindi va bene per te ma forse al tuo vicino no
pretendere che il biologico, il km zero, la filiera corta e un sacco di altre balle siano la soluzione per tutti, invece che per pochi, e che se vogliamo davvero aiutare i produttori dovremmo evitare di criminalizzarli a prescindere (vedi i post sulle uova qui sotto) mi sembrerebbe un buon inizio.
Mo basta, ognuno si tenga le sue opinioni
ciao
17 Ottobre 2011 15:47 Nome: +
Benedetto XVI invita la comunità internazionale a tener sempre presente che la "libertà dal giogo della fame è la prima e concreta manifestazione di quel diritto alla vita ancora lontano dalla effettiva attuazione".
ALTRO CHE I VALORI DEL BIOLOGICO!
COME PENSIAMO DI PRODURRE TUTTO IL CIBO NECESSARIO SE, COME SOSTIENE LEGAMBIENTE, I CAMBIAMENTI CLIMATICI RENDERANNO NON COLTIVABILI GRAN PARTE DELLE TERRE. PRODUCENDO ANCORA MENO CON IL BIOLOGICO?
17 Ottobre 2011 15:25 Nome: ---
NON ESISTE AL MONDO ALCUNO STUDIO SCIENTIFICO CHE DIMOSTRI CHE I PRODOTTI BIOLOGICI
SIANO MIGLIORI, SIA DAL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE, SIA DAL PUNTO DI VISTA DEI RESIDUI
DEI CORRISPONDENTI PRODOTTI DELL'AGRICOLTURA TRADIZIONALE.
17 Ottobre 2011 14:33 Nome: ---
I valori del biologico: cibo a caro prezzo, cibo per pochi.
Gli altri si arrangino.
Se non c'è pane mangiate le brioches, diceva Maria Antonietta 3 secoli fa.
Potremmo vivere tutti a Brunello di Montalcino e Castelmagno, sostengono Coldiretti e Slow Food oggi.
17 Ottobre 2011 18:59 Nome: %
Quanto emerge dal dossier- I valori del bio- curato dalle associazioni promotrici di BioDomenica 2011, un diverso modello di distribuzione e consumo esiste già e continua ad attrarre nuovi estimatori.
I dati confermano che LA FILIERA CORTA , grazie all’eliminazione di alcuni passaggi commerciali, consente di ABBATTERE IL PREZZO FINALE , con vantaggi per il consumatore ma anche per il produttore, che sempre più spesso utilizza questo canale alternativo. Nella formazione del prezzo, infatti, il peso della produzione supera molto raramente il 50% del prezzo finale, mentre è notevole il peso percentuale del ricarico del punto vendita (dal 30% al 40%). Di qui, la convenienza per i consumatori ad acquistare i prodotti biologici direttamente dai produttori agricoli. Una convenienza per altro ampiamente dimostrata dalle rilevazioni sui prezzi dell’Ismea.
I prodotti ortofrutticoli acquistati direttamente dal produttore presentano un prezzo che è quasi la metà di quello della distribuzione tradizionale.
18 Ottobre 2011 09:15 Nome: sveglia
L'Agenzia di rating Moody's ha assegnato all'Ismea il rating A2 con outlook negativo.
L'ISMEA, realizza servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituisce forme di garanzia creditizia e finanziaria per le imprese agricole e le loro forme associate. L'Ismea fa studi (per quello che valgono). Le rilevazioni dei prezzi le fa l'ISTAT (per quello che valgono).
LA FILIERA CORTA é UNA SOLENNE BUFALA : avete mai pensato quanto è assurdo credere che i 16000 abitanti di Malnate possano rifornirsi dal territorio di Malnate o che gli 800.000 abitanti della provincia possano rifornirsi solo dal suo territorio? Vi siete mai chiesti perchè a Malnate non si coltivano i meloni e a Mantova si? e perchè in Ticino si coltivano pomodori e a Malnate no?
18 Ottobre 2011 09:37 Nome: --
@ %
allora spiegami perchè il latte alla stalla è pagato meno di 40 cts, subisce solo 2 passaggi (filiera corta) e costa 1,50 confezionato. Alla macchinetta non ha nessun passaggio (filera cortissima) e costa 1,00 (ma non è pastorizzato e confezionato). Dov'è la convenienza per il consumatore? Non è evidente che per il produttore è solo un'integrazione di reddito o pensiamo che le vendite della macchinetta gli risolvano il bilancio?
18 Ottobre 2011 10:06 Nome: %
La filiera corta non si esaurisce sui pochi chilometri del proprio territorio ma raggiunge produttori anche distanti, saltando i passaggi della grande o media distribuzione. Questa è la filiera corta, non solo la riduzione chilometrica . E' logico che non si trovano tutti i prodotti a casa propria !
L'olio, gli agrumi,lo zafferano,ecc....vengono da lontano per noi del nord.
Ma " dal produttore al consumatore " è una modalità che si può realizzare benissimo. Frequentemente si controlla di persona la produzione con una visita programmata che dà modo di valutare l'ambiente e i metodi applicati dai fornitori. Il rapporto di fiducia consumatore-produttore è fondamentale.
18 Ottobre 2011 10:14 Nome: Franco
da 1,50 e 1.00 la convenienza c'è, manca solo la bollitura a carico del consumatore e ti assicuro che per molti questo risparmio è importante
inoltre chi vuole può informarsi sui metodi di allevamento e l'ambiente in cui il latte che consuma viene prodotto essendo la fattoria sul territorio
la filiera corta premia sempre
18 Ottobre 2011 11:21 Nome: --
a frà, non cacciare storie, che pensi che la centrale del latte di Varese prenda il latte in Germania? che pensi che i metodi di allevamento siano diversi in Lombardia o in Veneto? che pensi che nelle stalle ci sono gli stessi animali che hai visto da bambino? che vengono munti a mano? che i progressi li ha fatti solo tu e nei campi aspettano che vai a spiegargli come si fa?
18 Ottobre 2011 11:23 Nome: - -
@% non hai risposto
con la stessa logica la vera filiera corta è quella della gdo 3/4 centrali di acqusito e passaggi commerciali addio
come valutatore devi essere bravo, se riesci a giudicare con una visita programmata
17 Ottobre 2011 09:03 Nome: Vano
Il biologico è un grande bluff?
La Food Standard Agency britannica lo certifica sulla base di uno studio che è stato sviluppato per molti anni e che verrà pubblicato prossimamente dall'American Journal of Clinical Nutrition.
L'articolo di due pagine della Stampa a firma di Luigi Grassia riporta le conclusioni della ricerca della britannica e ufficiale FSA e del direttore del progetto, Alan Dangour, che scrive "non emerge prova di alcun beneficio significativo per la salute derivante dal nutrirsi di alimenti cosiddetti biologici. Tracce di minuscole differenze si possono osservare, ma è improbabile che abbiano rilevanza per la salute pubblica".
Una polemica quella sul biologico che si propone da decenni.
Nella stessa pagina della Stampa interviene Petrini che afferma "Dal punto di vista nutrizionale hanno scoperto l'acqua calda" mentre sul sito di slow food vengono riportate le polemiche contro questo intervento della FSA e anche il mondo scientifico italiano dice che questo era il segreto di Pulcinella.
Il segreto in questione viene alla luce mettendo insieme i dati di 50 anni di ricerche e 52 mila resoconti scientifici a partire dal 1958.
Insomma, non proprio una ricerca superficiale
In Italia ci sono circa 100 mila aziende che praticano il biologico, è un enorme business e questa vicenda viene vissuta male.
Per un normale consumatore la confusione è massima e i dubbi sulla sensatezza degli alti prezzi del biologico cominciano a serpeggiare tra i meno schierati.
Voi consumate prodotti biologici?
Ne avete tratto visibili vantaggi?
Come giudicate i prezzi dei prodotti biologici?
17 Ottobre 2011 09:07 Nome: Rina
il vero bio non esiste sul mercato, perchè nessuno lo acquisterebbe.Mio marito ha molti alberi di albicocche la cui cura si limita alla sola pota, le raccoglie con autentica fatica, memore delle sue orgogliose origini contadine,le vende ai mercati per nulla(vengono pagate in modo vergognoso ai coltivatori) e deve scartarle una per una, perchè la legge del mercato è questa:l'acquirente vuole la frutta bio, ma non ammaccata, non segnata,senza la beccata del passero o il passaggio del vermetto.Io credo che la maggior parte della gente non abbia idea di quello che dice e di quello che compra:le albicocche della mia terra sono brutte a vedersi, ma hanno una dolcezza da ammorbidire gli animi, ma ribadisco che se non fossero portate alla vendita solo quelle sembrano finte, rimarrebbero sui banchi.
17 Ottobre 2011 10:24 Nome: Giuseppe
Noi, iscritti al GAS, acquistiamo mele da produttori della Valmorea, frutti colti da piante coltivate sul loro pezzo di terra da molti anni, con metodo del tutto naturale, senza pesticidi o additivi chimici vari. Bio o non Bio questi frutti ci garantiscono qualità e sapore apprezzabile. L'aspetto è, come dice Rina, di grandezza irregolare, la buccia spesso è segnata da macchie e forellini, ma la polpa è gustosissima.
Faccio questo esempio per dire che la caratteristica del vero biologico o della coltivazione naturale,è questa, esteticamente il prodotto non è da esposizione ma le caratteristiche organolettiche e di freschezza sono impareggiabili.
Serve un'educazione del consumatore alla scelta motivata, alla valutazione della qualità e non della forma perfetta esteriore dei prodotti.
Certo le innumerevoli cassette messe in bella esposizione nei vari supermercati dove la frutta brilla allineata e identica con colori vivaci, in ordine, lavata, lucidata, scelta dello stesso calibro con perfezione maniaca, ci attrae e ci abitua a premiare l'esteriorità ma non sempre la qualità e la genuinità.
E' un'educazione al consumo che deve crescere, quella che sa scegliere e sa valutare la filiera corta e la salutare semplicità di un frutto bruttino ( non sempre ) ma dal sapore pieno.
17 Ottobre 2011 15:36 Nome: .,.
Dipende da cosa si intende per qualità (la genuinità in sè non è sinonimo di maggior valore)
In generale la qualità degli alimenti è andata crescendo con i miglioramenti tecnologici che hanno permesso anche una notevole riduzione dei costi; l'altra faccia è quella di una certa "uniformità dei prodotti.
16 Ottobre 2011 14:45 Nome: Ivano
Oggi si riscontrano tre diverse modalità di allevamento dei polli ovaioli
Allevamento in batteria
Si tratta di un allevamento effettuato esclusivamente in gabbie di filo di ferro alte almeno 40 cm, con una superficie di 550 cm² per singola gallina (in un m² ne vengono stipate 18). Ogni animale ha a disposizione delle vaschette per l’acqua ed il mangime su una lunghezza di almeno 10 cm. Il fondo della gabbia si presenta inclinato, con una pendenza che nel caso della rete in filo di ferro arriva fino al 14%, ma che può anche essere maggiore se il materiale lo consente. Queste gabbie devono essere dotate di un dispositivo che permette di accorciare gli artigli; la luce è sempre quella artificiale, e spesso essa viene tenuta accesa anche oltre la durata di una normale giornata solare, per accrescere la produzione di uova.
L’allevamento in batteria dovrà essere definitivamente abolito per legge in tutta Europa con il primo gennaio 2012 ! Ancora esistente !
Allevamento a terra
Per allevamento a terra si intende la conduzione delle galline ovaiole in grandi capannoni nei quali esse possono muoversi “liberamente”. La densità di polli per m² non può superare il numero di sette, ed il pavimento del pollaio deve venire sparso per almeno un terzo della sua superficie con granaglie che permettano ai polli di beccare e razzolare. La covata delle uova avviene in nidi comuni, mentre per il mangime e l’acqua sono disponibili vaschette di dimensioni analoghe a quelle previste per l’allevamento in batteria.
I polli non hanno però alcun appoggio o trespolo, e l’illuminazione che ricevono è sempre di tipo artificiale, senza alcuna possibilità di uscita all’aperto. Nei pollai più affollati e poco arieggiati si può ben presto sviluppare una concentrazione di vapori di ammoniaca che rende la vita difficile agli animali. Tutte queste limitazioni portano i polli a sviluppare una grande aggressività (si beccano e si strappano le penne l’uno con l’altro) e una diminuita resistenza alle malattie. Per impedire tali forme di aggressività reciproca, spesso a queste galline viene mozzato il becco bruciandone o strappandone la punta. Anche se l’animale non soffre per questa amputazione, esso non potrà mai più beccare normalmente.
Allevamento ruspante
Garantisce il maggior rispetto per la specie avicola nell’ambito dell’allevamento commerciale. In questo caso le galline ovaiole hanno a disposizione una stalla che deve soddisfare le stesse caratteristiche viste per l’allevamento a terra, ma in più gli animali possono spostarsi dalla stalla verso uno spazio all’aperto e viceversa. Per ogni ettaro a cielo aperto possono essere tenuti un massimo di 2.500 polli: si ha cioè una superficie per singolo animale che tocca i 4 m².
Lo spazio all’aperto deve inoltre essere coperto in massima parte da un manto erboso o da colture vegetali. I controlli volti ad accertare il rispetto di queste condizioni sono demandati al competente Ufficio presso l’Assessorato all’Agricoltura, nonché al veterinario provinciale.
17 Ottobre 2011 10:05 Nome: dietologo
esempi di alimenti ottenuti da allevamenti "al naturale", "biologici", ecc.:
: uova sporche (salmonellosi)
: farine e cereali con micotossine (cancerogene)
: frutta secca con micotossine (cancerogene)
: conserve contaminate da botulino
: latte contaminato (e. coli, salmonelle)
: vegetali crudi contaminati (e coli, salmonelle)
ecc. ecc.
"fatto in casa, naturale ecc, molto spesso non assicura le garanzie igieniche di un prodotto industriale.
Molte farine di mais biologiche contengono frammenti di insetti e micotossine in quantità doppia o tripla delle stesse farine industriali.
17 Ottobre 2011 10:38 Nome: Cristina
ci sono le bolliture, i lavaggi ,il buon senso nelle modalità di conservazione rispettando le antiche e valide norme di procedimenti atti alla sterilizzazione ecc.....
anche il terrore del pericolo nascosto nel naturale è una deviazione, come si può considerare deviazione la mania del biologico, in entrambi i campi dove effettuare le proprie scelte esiste l'intelligenza del controllo e dell'attenzione, l'esperienza e la capacità di discernere
mi piace l'invito ad accostarsi a prodotti naturali ma non mi piace il terrorismo indotto da messaggi ansiogeni contro tale naturalità,
poi, per fortuna, rimane la mia libertà di scelta.
17 Ottobre 2011 11:17 Nome: ...
Sono d'accordo, però "le antiche e valide norme di procedimenti" portavano spesso a un cibo che oggi non avremmo il coraggio di consumare; il pericolo del "naturale" (a es. micotossine) molto spesso non è nemmeno avvertito e comunque è meglio controllabile con procedimenti "industriali" vedi la pastorizzazione contro la bollitura; non sempre basta il buon senso, senza per questo dire che il "naturale" è pericoloso. Bisogna semplicemente guardarsi da chi promette cose che non è in grado di dimostrare dati alla mano (e per dati non si intende l'analisi fatta dal laboratorio dell'amico compiacente)
17 Ottobre 2011 11:25 Nome: !
vuoi dire che il latte preso al distributore, a disposizione di tutti i malnatesi, solo bollito prima di consumarlo, non è sicuro ?
17 Ottobre 2011 14:28 Nome: ...
1 bollito è sicuro.
volevo dire un'altra cosa e cioè che alcuni procedimenti funzionano meglio in ambito industriale semplicemente perchè è più facile controllare i parametri.
così la bollitura è sicuramente efficace ma può anche modificare il sapore, a differenza della pastorizzazione.
2 ricordo però che i cartelli con l'invito a bollire il latte prima del consumo sono apparsi solo DOPO una polemica piuttosto lunga e pesante sui possibili rischi per la salute di alcune categorie di consumatori
17 Ottobre 2011 15:22 Nome: ,,,
e quindi che "biologico o "naturale o "artigianale o "casereccio non garantiscono un bel niente, anzi...
15 Ottobre 2011 13:51 Nome: ovaiola
@ allevatore, consumatore, carlo, lucy, mimmo
Già possessore di Tucker, vorrei acquistare la pallina magica che fa il bucato.
Ne avete?
15 Ottobre 2011 10:48 Nome: -
ai consumatori consiglio la lettura di: Severino Colombo
101 stronzate a cui abbiamo creduto tutti almeno una volta nella vita
15 Ottobre 2011 09:55 Nome: allevatore
Allevamento in batteria
E' un sistema di allevamento che prevede ventilazione e luce forzata per aumentare la produzione. Una tortura per gli animali, privati dei loro bisogni elementari: muoversi, razzolare, covare, fare bagni di terra.
I danni alla salute sono innumerevoli, dall'osteoporosi alla frattura delle ossa. Ciò che è peggio sono i danni psicologici. In queste condizioni le galline impazziscono letteralmente, tanto da diventare cannibali. Per questo subiscono la mutilazione del becco.
15 Ottobre 2011 09:53 Nome: allevatore
400 milioni di galline in Europa, oltre 50 milioni solo in Italia.
Il 90% delle galline ovaiole vive in gabbie di batteria.
L'allevamento in batteria è un sistema intensivo dove milioni di galline sopravvivono recluse in uno spazio più piccolo di un foglio di carta.
14 Ottobre 2011 20:24 Nome: consumatore
Uova a km 0, vicino casa, da un contadino o amico o fattoria conosciuta del territorio, dove le galline si muovono liberamente e cibandosi in modo sano, dove l'animale è rispettato e la salute del consumatore pure.
Nella necessità di acquistare al supermercato è bene attenersi almeno alla tabella riportata qui sotto, nell'altro intervento, con il codice di tipologia di allevamento.
15 Ottobre 2011 10:40 Nome: altro consumatore
di Roberto La Pira, 5/10/11:
Bufale alimentari: sprechi esagerati, yogurt con latte in polvere e succo di arancia senza frutta. Continuano le leggende metropolitane sui quotidiani
Tre bufale circolano sui giornali. La prima riguarda lo yogurt fatto con il latte in polvere, poi ci sono gli sprechi domestici che ormai avrebbero raggiunto il 30 % della spesa, e i succhi di arancia senza arance. Purtroppo queste bufale vengono rilanciate continuamente sui più importanti quotidiani nazionali (le ultime citazioni riguardano il Corriere della sera e la Repubblica di martedì 27 e 30 settembre) in articoli firmati da giornalisti e opinionisti di rilievo.
Per la questione yogurt basta leggere i documenti originali, per capire che la proposta fatta non riguardava l'aggiunta di latte in polvere, ma di una pre-concentrazione del atte destinato a diventare yogurt presso le centrali per risparmiare carburante nel trasporto. Si tratta di una proposta condivisibile, visto che lo stesso latte quando arriva in azienda viene sempre pre-concentrato e poi inoculato con i fermenti per diventare yogurt e che la qualità non cambia.
Il secondo punto riguarda gli italiani spreconi, che buttano via fino al 30% della spesa. Il dato che circola piace molto ai giornalisti, ma è ottenuto da un'indagine priva di fondamento statistico, fatta su un campione di pochissime famiglie e firmata da un'associazione di consumatori (Adoc). In questo caso per contestare i dati basta leggere il questionario e, senza scomodare i centri di ricerca, rendersi conto di quanto sia poco credibile.
Lo stesso professor Andrea Segrè dell'Università di Bologna, fondatore di Last minute market, in un'intervista rilasciata al nostro sito pochi mesi fa non parla di sprechi domestici, ma focalizza l'attenzione sulla produzione agricola che resta sul campo (3,3%), sull'industria alimentare che spreca il 2,3% di ciò che produce e sulla grande distribuzione che trova conveniente distruggere un altro 1,2% (il 40% costituito da prodotti ortofrutticoli)". Non cita lo spreco domestico perchè non esistono dati. In ogni caso, quante famiglie buttano via il 30% della spesa, ovvero quasi due delle sei borse comprate al supermercato il sabato pomeriggio? Io non ne conosco.
Il succo di arancia senza arance è un'altra favola metropolitana. La normativa europea non ha mai cambiato la composizione delle aranciate fatte con il 12 % di succo o dei succhi che contengono il 100%. La norma interessa le "bibite senza succo" che circolano da anni in Europa. Queste bevande riportano in etichetta la dicitura "bibita al gusto di arancia" oppure "bibita al sapore di arancia", seguita dall'elenco degli ingredienti (zucchero, coloranti, conservanti e aromi) e nelle bottiglie non si possono riportare foto o immagini di arance o agrumi. Questi sono fatti che si possono criticare o commentare, ma non stravolgere come accade spesso
15 Ottobre 2011 10:58 Nome: non basta
@ consumatore: ma perchè VICINO casa? Le galline teniamole a razzolare IN cucina come si faceva una volta (...tre galline sul comò). Del resto anche le salmonelle devono pur vivere. E al supermercato pretendiamo, oltre al codice, che ci dicano anche quanto le pagano loro le uova, e se l'accredito lo fanno al contadino o direttamente.
15 Ottobre 2011 11:14 Nome: ma va la
@ consumatore: ma per andare dal tuo amico contadino a prendere le uova e poi dall'altro tuo amico a prendere il latte e poi nell'altro posto per la verdura e poi da quello del... la benzina nella macchina non ce la metti? Sei amico dello sceicco? E di inquinanti dal tuo scarico non ne escono? E di chilometri ne fai di più o di meno che comprare tutto alla Coop sotto casa?
15 Ottobre 2011 11:16 Nome: verdeverde
consumatore, per essere veramente a km 0 dovresti convincere le galline a venire a deporre da te, che dopo in cambio gli offri il pranzo (però devono spostarsi sulle loro zampette, non in macchina; o al massimo con i mezzi)
14 Ottobre 2011 18:00 Nome: carlo
Dal Comunicato stampa EFSA 2010 :
.........Gli esperti raccomandano inoltre che le pratiche di gestione volte a ridurre le lesioni, quali la rimozione di parte degli artigli o della cresta, vengano evitate o, se necessario, siano effettuate con metodo il meno doloroso possibile e solo da personale addestrato........
14 Ottobre 2011 17:49 Nome: lucy
Sostiene l’Efsa che per il benessere degli animali, in questo caso i polli da carne, cioè quei polli allevati per essere trasformati in cosciotti, alette, sovracosce e pezzettini vari, vi sono diversi motivi di preoccupazione. Per Efsa desta attenzione la CRESCITA RAPIDA , frutto dell’allevamento INTENSIVO a cui sono sottoposti gli animali:
Per i polli da carne le principali preoccupazioni in termini di benessere individuate e associate alla selezione genetica erano rappresentate da disturbi scheletrici che comportano problemi quali zoppia, dermatite da contatto, irregolarità anatomiche e sindrome della morte improvvisa. Tali problemi sono per lo più connessi ai tassi di crescita rapida e causano uno scarso benessere. Gli esperti notano differenze tra Paesi, regioni e diversi sistemi di allevamento.
Riconosce Efsa che grazie alla selezione genetica è aumentato, nei polli da carne, il tasso di crescita di ben quattro volte, ma che questo non coincide sempre con il benessere dei polli. Come fare? Semplicemente, spiega Efsa, nel selezionare geneticamente i polli bisognerebbe tener conto non solo del volume di crescita ma anche dell’ AMBIENTE in cui vivono e NON FORZARE necessariamente la crescita:
ad esempio, per climi caldi dovrebbero essere selezionati volatili che crescono più lentamente, poiché i polli da carne a crescita rapida sono suscettibili allo stress da calore. Inoltre, nella selezione genetica dei polli, sarebbe auspicabile attribuire un’alta priorità alla diminuzione del numero di uccelli zoppi e alla riduzione della dermatite da contatto. Questi sono importanti problemi di benessere, che interessano la predisposizione genetica e le condizioni ambientali.
La situazione è pressoché simile per i polli da riproduzione. Scrive Efsa:
Per gli animali da riproduzione, gli esperti identificano cinque fattori di rischio principali con impatto sul benessere associati alla gestione o alla selezione genetica. I fattori di gestione sono AMBIENTE SPOGLIO,DENSITA' DI ANIMALI,RESTRIZIONI ALIMENTARI E FONTI DI LUCE LIMITATE; il fattore genetico è il TASSO DI CRESCITA RAPIDA. Esistono anche preoccupazioni per il benessere derivanti dall’interazione tra genetica e ambiente.
Efsa
15 Ottobre 2011 10:25 Nome: gate
@ lucy, per completezza di informazione, ti trasmetto la seguente:
Interrogazione parlamentare a risposta scritta 4-12711 presentata dal deputato Severino Galante (PdCI) il 3 febbraio 2005.
Al Ministro della difesa, al Ministro della salute.
- Per sapere
- premesso che:
da almeno 5 anni lo spazio aereo italiano è solcato da aviogetti militari che rilasciano scie chimiche molto diverse dalle normali scie di condensazione liberate dagli aerei civili. Queste, infatti, permangono a lungo in atmosfera e, anziché disperdersi, tendono ad allargarsi in una massa gelatinosa, tanto da trasformare ampie sezioni di cielo limpido in un uniforme ammasso nuvoloso e stratiforme di colore lattiginoso;
tali scie vengono rilasciate, in genere, da 2 o più aviogetti che seguono rotte non consuete a basse quote e che, incrociandosi, formano figure geometriche, in genere delle ics, dei triangoli o vere e proprie griglie;
sono inoltre pervenute numerose segnalazioni da parte di singoli cittadini i quali, avendo fatto ingrandimenti dei filmati e delle foto scattate, affermano che gli aerei in questione sarebbero privi di contrassegni e che le scie verrebbero emesse da uno o due erogatori posti, di volta in volta, in punti diversi del veivolo;
la stessa Associazione piloti civili ha notato il fenomeno delle scie anomale e chiesto informazioni in merito;
sembrerebbe che le scie contengano anche cristalli di bario e forse di alluminio;
- se tali fenomeni siano stati presi in considerazione dal Governo;
- se gli aviogetti siano di nazionalità italiana o straniera;
- se sia accertato quali elementi chimici contengano realmente tali scie, e se siano dannose per la salute.
14 Ottobre 2011 14:58 Nome: mimmo
Ai microfoni di LifeGate Radio, il Dottor Enrico Moriconi, Presidente dell'Associazione Culturale Veterinari di Salute Pubblica, ha risposto a questa e altre domande
Quali sono le condizioni igieniche negli allevamenti italiani ?
Le condizioni sono critiche. Siamo in situazione di sovraffollamento. Gli animali vengono tenuti per tutto il periodo della loro vita sulla stessa lettiera, respirano l'ammoniaca che si libera dagli escrementi che loro producono. Hanno uno stato di stress continuo, che deve essere corretto - anche se gli allevatori smentiscono - con la somministrazione di farmaci.
Recenti analisi di laboratorio commissionate da Lav e Il Salvagente hanno evidenziato la presenza di residui di antibiotici in 4 polli italiani su 10
Perché vengono somministrati gli antibiotici e con che frequenza ?
Gli antibiotici sono la base dell'allevamento intensivo: gli allevamenti intensivi sono storicamente nati nel momento in cui sono stati disponibili grandi quantità di antibiotici.
Questi farmaci rendono possibile l'allevamento, altrimenti lo stress, il sovraffollamento, le carenti condizioni igieniche farebbero scoppiare delle malattie. Questi farmaci aumentano la crescita degli animali e contemporaneamente li proteggono da alcune malattie. Nel caso dei virus non servono.
Il fatto che l'antibiotico sia somministrato continuativamente, nonostante sia ammesso farlo solo in caso di terapia, è facilmente dimostrabile.
Qualche anno fa, ad esempio, ci fu lo scandalo in Gran Bretagna dei polli che venivano rietichettati e venduti anche un mese dopo la reale scadenza. Ebbene, questo fu possibile proprio perché i polli sono pieni di sostanze chimiche che non li fanno "marcire".
Cosa mangiano i polli italiani negli allevamenti intensivi ?
Il mangime è principalmente costituito da mais e altri cereali. In più vi sono degli integratori a base di sostanze grasse per favorire la crescita.
Anche l'olio esausto, l'olio dai motori delle macchine usato, è ammesso nella dieta dei polli Italiani, che sono considerati come dei "grandi riciclatori". Molti sottoprodotti sono quindi permessi.
Per quanto riguarda mais e soia ogm nei mangimi, non c'è obbligo di etichettatura poi nel pollo. Bisogna dire che chi mangia carne ha una forte possibilità di mangiare proteine geneticamente modificate, proprio perché negli allevamenti non biologici l'uso di mangimi geneticamente modificati è permesso.
Illuminazione artificiale che li tiene 24 ore su 24 alla luce e densità di 15-20 polli per metro quadro Animali così stressati saranno anche più deboli.
L'illuminazione artificiale tende a creare un'atmosfera uniformemente "grigiastra" , perché se ci fosse troppa luce sarebbero acuiti i fenomeni di cannibalismo. In queste condizioni la mortalità degli animali è comunque alta, ma il loro valore commerciale è così basso da non preoccupare particolarmente l'allevatore.
Parlare degli allevamenti intensivi italiani come di "bombe batteriologiche" è esagerato ?
Le definirei piuttosto "bombe ecologiche": al problema della presenza di batteri si somma il problema delle deiezioni da smaltire, e quindi dell'eutrofizzazione delle acque e della presenza di nitrati nelle falde acquifere.
14 Ottobre 2011 15:41 Nome: senza speranza
mimmo, guarda che il tuo fornitore ti dà la stessa roba che dà ai polli (solo che i polli non si fidano e la rivendono)
1 Il sig. Roveda, fondatore di LifeGate, ha fatto i soldi vendendo a una multinazionale (Plasmon, gruppo Heinz) la sua azienda (Scaldasole, latte e derivati, produzione in parte convenzionale e IN PARTE biologica) nel momento in cui i conti iniziavano a non essere proprio entusiasmanti. Non si capisce come mai non abbia continuato (invece di cedere alle cattive multinazionali che affamano e avvelenano) se come dice il biodinamico è stata una storia di grande successo.
2 L'associazione CULTURALE Veterinari ecc. ecc. con la salute pubblica non ha niente a che fare essendo materia di competenza - anceh per la parte veterinaria - dell ASL. L'associazione CULTURALE Veterinari ecc. ecc. è nota solo al suo presidente il quale è illustremente sconosciuto in ambito scientifico e accademico.
3 per il resto, se c'è qualcuno disposto a credere che "l'olio esausto, l'olio dai motori delle macchine usato, è ammesso nella dieta dei polli Italiani" è anche inutile continuare, sopratutto se questa montagna di cazzate non è supportata da uno, un solo dato o fonte verificabile.
4 c'è un'agenzia europea che si occupa esclusivamente di sicurezza alimentare, svolgendo anche un ottimo lavoro di informazione e diffusione di dati. Si chiama EFSA e, non casualmente, ha sede a Parma. Chi vuole trova facilmente il sito internet.
13 Ottobre 2011 09:33 Nome: GASMALNATE
PICCOLI PASSI PER MIGLIORARE IL NOSTRO AMBIENTE.
Occhio alle uova che compri
Oggi il 90% delle uova in Italia è ottenuto da galline IMPRIGIONATE A "VITA" .
Da galline stipate negli allevamenti in batteria, in gabbie di metallo, così piccole da non riuscire nemmeno a muovere le ali.
Ammassate in capannoni da cinque piani di gabbie, bombardate per 17 ore al giorno con luce artificiale sparata negli occhi, che non permette loro di dormire, per stimolarle all’inverosimile a produrre uova!
Attenzione al codice alfa-numerico che identifica ogni uovo. Occhio al primo numero! indica la tipologia di allevamento:
0 = ALLEVAMENTO BIOLOGICO - una gallina in 10 MQ su terreno all'aperto, con vegetazione
1 = ALLEVAMENTO ALL'APERTO - una gallina in 2,5 MQ su terreno all'aperto, con vegetazione
2 = ALLEVAMENTO A TERRA - 7 galline in 1 MQ su terreno coperto di paglia o sabbia - in capannoni privi di finestre!
3 = ALLEVAMENTO IN GABBIA - 25 galline in 1 metro quadrato – in pratica in una scatola di scarpe per tutta la "vita"!
NON ACQUISTARE UOVA CON CODICE CHE INIZIA CON “2” O “3” !!!!!!!
NON PREMIARE CHI TORTURA GLI ANIMALI E LUCRA SULLA LORO SOFFERENZA!
GLI ANIMALI NON CI HANNO FATTO NULLA DI MALE, NON MERITANO QUESTI TRATTAMENTI!!
PREMIA QUINDI LA PRODUZIONE CHE LI RISPETTA MAGGIORMENTE, CIOE’ LE UOVA CON CODICE “0”!
13 Ottobre 2011 13:48 Nome: andate a email: zappare
peccato, perchè prima di spararle bisognerebbe avere l'umiltà di informarsi. Ma forse chi ha scritto queste cose il disinformatore lo fa di mestiere. Solo alcune note:
1 credere che gli allevatori non sappiano fare gli imprenditori e non sappiano fare i conti è un pò da babbei
2 è noto (oltre che intuitivo) che il benessere influenza pesantemente la produttività. Chi fa l'imprenditore guadagna sulla produttività (in termini quantitativi E in termini qualitativi). E' altrettanto ovvio che quantità e qualità sono incompatibili con sofferenze e tanto più tortura degli animali.
3 finora l'efficienza dei controlli sugli alimenti in Italia non l'ha mai contestata nessuno. Perchè nel tempo si è dimostrata funzionante non perchè lo dico io. I controllori saranno tutti al servizio dei babbei torturatori?
4 le gabbie, che comunque non sono come quelle descritte, saranno vietate dal 2012 a vantaggio di sistemi d’allevamento che dovrebbero garantire un maggiore benessere degli animali (direttiva CE recepita con dl 267 del 2003)
5 l'allevamento a terra, come l'allevamento all'aperto pone qualche problema di salubrità del prodotto oltre che di igiene zootecnica, come ben sanno tutti quelli che se ne occupano
6 il mercato, cioè tutti noi, continuerà a comprare in base a quello che pensa sia importante (il rapporto qualità prezzo) e non in base a quello che dicono gli alternativi pseudoinformati. Quello che dite voi serve solo a criminalizzare una categoria e un settore che proprio non ne ha bisogno
7 visto che siete bravi, allevatevi le vostre galline e fate vedere cosa riuscite a fare con le mani invece che con la lingua, che poi se ne riparla
13 Ottobre 2011 14:15 Nome: GASESILARANTE
PICCOLI PASSI PER MIGLIORARE IL NOSTRO AMBIENTE.
Occhio alle cazzate che dici
Oggi il 90% delle persone in Italia parla senza sapere quello che dice .
NON PREMIARE CHI TORTURA GLI ASCOLTATORI E LUCRA SULLA LORO SOFFERENZA!
NOI NON ABBIAMO FATTO NULLA DI MALE, NON MERITIAMO QUESTI TRATTAMENTI!!
PREMIA QUINDI CHI TI RISPETTA MAGGIORMENTE, CIOE’ CHI NON COPIA I VOLANTINI FARLOCCHI DELLA LAV!
13 Ottobre 2011 19:03 Nome: fasoi
Cari gasisti
sapere di che cavolo si sta parlando dovrebbe essere propedeutico all'emissione di un qualunque giudizio. E magari evitare di (ri)copiare (male) baggianate trite e ritrite potrebbe evitare figure di m. (tipo la luce sparata negli occhi per 17 ore (sarà mica un fotoperiodo circadiano?)).
GRAZIE
03 Ottobre 2011 09:14 Nome: GASMALNATE
Stiamo per costituirci in Associazione, uno sforzo economico che però ci darà l'opportunità di avviare attività diverse per noi e per chi abbraccerà la filosofia del GAS.
Dopo l'attuazione della Casetta dell' Acqua, che ottiene giornalmente una buona fruizione da parte dei cittadini, ci piacerebbe che a Malnate comparisse anche un distributore di detersivo ecologico alla spina. Ci stiamo pensando e proveremo a studiare le modalità del progetto, coinvolgendo l'amministrazione comunale.Chi ne sa di più si faccia avanti.
Stasera abbiamo la riunione mensile in Piazza Fratelli Rosselli, ore 21, chi è interessato può partecipare.
Spero di non aver approfittato troppo dello spazio di malnate.org !
[Messaggio del moderatore: michieletto-enzo]
03 Ottobre 2011 09:21 Nome: malnate org
Non avete approfittato per nulla.
Il Vostro lavoro sul territorio di informazione e gratuito reperimento/distribuzione dei prodotti di stagione richiesti da molti concittadini non è commercio né pubblicità a terzi.
Quindi avanti con le proposte, con le iniziative e con i comunicati che vorrete consegnare a questa Piazza Virtuale
03 Ottobre 2011 11:21 Nome: -
Scusate, ma perchè del detersivo ecologico se ne deve fare carico il comune e quindi pagarlo tutti noi?
Non potrebbe installarlo la Coop come già fanno molti supermercati?
03 Ottobre 2011 11:56 Nome: Marta
Non è fuori luogo neanche l’osservazione di “-“ perché a dire il vero si tratterebbe di mettere in circolazione un prodotto industriale.
Mi piace l’idea del distributore perché farebbe risparmiare anche quello plastica e qualche spicciolo ma non vedo cosa c’entra il GAS e anche il comune.
Se si tratta di contenere il consumo di plastica e di energie per i trasporti su gomma per i rifornimenti penso che si potrebbe partire da qualcosa di meno imminente ma più costruttivo a esempio il GAS di Malnate potrebbe parlare con LEGAMBiente e via via arrivando a sensibilizzare molti comuni e province sulla questione dei detersivi e loro distribuzione.
Vado a braccio ma non capisco bene come e ripeto, per quale motivo e con quale prospettiva il GAS fa questa proposta.
Avete notizia di qualche articolo a impatto ambientale buono e prodotto in zona?
Spiegateci meglio
Ciao
03 Ottobre 2011 12:39 Nome: net
Cara Marta sul risparmio avrei fondati dubbi.
Cercando in Internet “detersivi ecologici” si trova anche quello che aggiungo dopo i miei cari saluti a tutti quelli che si danno un gran da fare per migliorare il mondo.
Tutto serve ma forse pensare a darsi da fare per modificare un pò le abitudini porterebbe a risultati molto ma molto più visibili.
DETERSIVO PER PIATTI FATTO IN CASA
Taglia 3 limoni a rondelle e toglici i semini; frullali con 200gr di sale e un po’ d’acqua. Metti la poltiglia in una pentola, aggiungi 100ml di aceto bianco e poco meno di 400ml d’acqua e fai bollire 10 minuti (attenta a che non si attacchi). Una volta freddo mettere il preparato in vasetti di vetro. Se ne usano 2 cucchiai per la lavastoviglie e a piacere per i piatti a mano. Se i piatti a mano sono unti aggiungi del detersivo (ecologico, mi raccomando).
Questo preparato è anche un ottimo anticalcare.
In genere l’acqua scolata della pasta o del riso è ottima perché contiene amido, utile a ridurre le quantità di detersivo per piatti. Meglio lavare i piatti subito dopo aver mangiato, quando l’acqua è ancora calda (così risparmi anche energia). Si può fare anche uso del bicarbonato sciolto in acqua calda, e del limone come sgrassante.
BUCATO A MANO E IN LAVATRICE
Fai sciogliere il sapone di Marsiglia in acqua calda, 50gr per 5 litri di acqua se il bucato è a mano, altrimenti 80 gr per 5kg di bucato in lavatrice (va bene anche direttamente nel cestello). Attenzione: il sapone di Marsiglia deve essere al 100% vegetale. Va bene anche con i delicati.
AMMORBIDENTE
Al momento dell’ultimo risciacquo aggiungi un bicchiere aceto bianco nella vaschetta del detersivo. Oppure una manciata di sale da cucina sciolto in un bicchiere di acqua tiepida, anche direttamente nel cestello.
DETERGENTE UNIVERSALE FAI DA TE
Ricicla una bottiglia a spruzzo da 1/2 litro e versaci 100ml di alcool etilico (alcool denaturato), 30 gocce di olio essenziale di tuo gusto (si scioglie nell’alcool), e l’acqua distillata fino a riempire la bottiglietta (se hai il condizionatore, la puoi prendere dalla tua produzione estiva)
Per farne un anticalcare puoi aggiungere al preparato 2 – 3% di acido citrico. Lo usi per lavandini e sanitari, ma attenzione a non usarlo su vetri e superfici delicate.
ANTICALCARE PER LAVATRICE
20 – 25% di acido citrico e acqua distillata in un contenitore da un litro fanno da decalcificatore d’acqua, cioè da anticalcare, nonché da ammorbidente per la lavatrice (eliminando il calcare, il bucato si ammorbidisce). Usarne 50ml per la lavatrice.
SBIANCANTE
Immergi i capi di cotone nell’acqua in cui sono state bollite alcune fette di limone, oppure aggiungi un limone senza semi tagliato a metà nel cestello della lavatrice. Per un maggiore risultato ricorri al percarbonato, che è composto in massima parte da pietra calcarea e sale
SOSTITUTO ECOLOGICO DELLA SODA CAUSTICA
Prevenire è sempre meglio che curare: evitare quindi di intasare i tubi di scarico con un’attenta manutenzione. Lì dove lo sturalavandini non bastasse, versa 4 cucchiai di sale grosso direttamente nel tubo, seguiti da 4 cucchiai di bicarbonato e una pentola di acqua bollente (4-5 litri). In alternativa sciogli 50 gr di bicarbonato in mezza tazza d’aceto.
Ci sono infine dei vecchi metodi che non fanno ricorso a nessun detergente fai da te. In particolare per la pulizia dei vetri bastano alcool e vecchi giornali (sai che l’inchiostro fa risplendere i vetri?), l’acqua bollente è un detergente e disinfettante, aiutata da alcool, o sale e aceto; per le superfici basta un panno in microfibra senza neanche l’uso di acqua. E come regola generale, pulire quando lo sporco è ancora fresco.
Io penso che facendo una nota degli ingrediente e riciclando qualche bottiglia di casa, etichettando tutto e mantenendolo sempre lontano della portata dei bambini, ci sentiremmo subito meglio.
E’ l’idea del cambiamento che deve essere distribuita alla spina dappertutto.
Ma perchè no, se dei volontari volessero provare a confezionare questi detersivi e li mettessero ad un banchetto, forse l'idea potrebbe piacere anche a Marta.
03 Ottobre 2011 14:21 Nome: GASMALNATE
Non esageriamo " a carico del comune e pagarlo tutti noi ", il distributore del latte è a carico del comune ? Un esempio che è lì da vedere.
Siamo tutti per il cambiamento culturale e delle abitudini individuali, ma anche per agevolare un consumo più immediato e facile per i pigri, ma con attenzione all'ambiente.
Ogni suggerimento è gradito poichè anche noi siamo all'inizio di un'idea che dovrà piano,piano, prendere corpo.
La strada da percorrere si costruirà con il contributo delle esperienze di tutti.
La Coop ? Vaglieremo anche questa strada !
Grazie net.
03 Ottobre 2011 16:39 Nome: -
appunto, col distributore del latte il comune c'entra un bel niente (salvo per il rilascio delle autorizz)
Non è la stessa cos che avete proposto qui sopra (coinvolgendo l'amministrazione )
03 Ottobre 2011 17:13 Nome: ...
Le autorizzazioni sono indispensabili e il Comune c'entra, eccome.
26 Settembre 2011 08:07 Nome: GASMALNATE
Grazie a tutti gli amici e passanti che ci hanno avvicinato ieri in piazza.
Abbiamo venduto tutte le nostre patate, il ricavato ci servirà per mantenere il nostro ORTO e per pubblicizzare la filosofia del GAS.
Molta gente si è dimostrata interessata al gruppo e molti già conoscevano realtà simili alla nostra.
Giornata positiva. A presto.
23 Settembre 2011 13:46 Nome: GASMALNATE
Domenica 25 settembre alla manifestazione PERBACCO, in PIAZZA DELLE TESSITRICI saremo presenti come GASMALNATE con un tavolo dove metteremo in vendita le patate autoprodotte dal gruppo. Patate coltivate in modo del tutto naturale da alcuni aderenti al GAS, nel rispetto dell'ambiente e della salute.
E' l'occasione anche di farci conoscere come GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE
[Messaggio del moderatore: michieletto-enzo]
14 Settembre 2011 16:58 Nome: RICEVUTO PUBBLICATO
Da: Franco
Inviato: mercoledì 14 settembre 2011 16:20
A: malnate.org
Oggetto: acqua
Non so come far passare nel forum gli allegati e vi chiedo di pubblicare questa mia lettera nella pagina del Gas di Malnate
Grazie
Utente: acque.dotto
Come sta la nostra acqua?
Buona domanda. Lascio una tabella in cui sono riportati i risultati pubblicati di analisi della qualità delle acque potabili .
Il confronto è tra i risultati ottenuti dall'acqua di Malnate e quelle di Milano e Torino. La fonte dei dati per queste due ultime città è Altroconsumo. I dati di Malnate, pochi in verità ma immagino che la ASL ne abbia di più completi, sono sul sito del Comune.
Giudicate voi, a me sembra che l'acqua di Malnate sia buona.
Però qualcuno potrebbe chiedere: e se io volessi l'analisi della acqua del mio rubinetto? oppure di quella che esce dalla CASETTA dell'ACQUA ?
Dove la fanno? Acquedotto? ASL? Quanto costa?
Sembra che, per un'analisi in via estemporanea dell'acqua, l'ASL richieda centinaia di euro. Penso però che il costo sia così elevato solo se ci si riferisce alla analisi complete come previsto da legge e per la certificazione di potabilità.
Se invece si vuole un'analisi dell'acqua del rubinetto, ma tale analisi non ha validità legale, allora esistono Laboratori di analisi attrezzati a farla.
Io ho trovato una farmacia comunale che offre questo servizio per 60 Euro.
http://www.fcr.re.it/database/fcr/farmacie.nsf/pagine/F2F7FAE86ADF171BC1256C530045F65C?OpenDocument
E' a Reggio Emilia. Un po' fuori mano da Malnate ...
Però, esiste un kit fai-da-te per analisi acqua sviluppato e brevettato dalla Università di Milano Bicocca: http://www.zooplantlab.btbs.unimib.it/index.php/it/immediatest-acqua
Valori misurabili: pH, durezza, nitriti e nitrati, cloruri e solfati. Costo intorno ai 10 euro.
Al kit è allegato un manuale breve che spiega cosa rappresentano i parametri misurabili con il kit e descrive brevemente i rischi che si corrono se questi parametri sono 'sballati' .
Ve lo allego perchè lo trovo di lettura semplice e istruttiva.
Buona giornata
Franco
11 Settembre 2011 10:15 Nome: GASMALNATE
FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE
Un altro modo corretto e attento per aiutare l'ambiente è quello di consumare frutta e verdure stagionali e territoriali.
Si evitano i lunghi trasporti con emissione di CO2, si evitano i dispendi energetici per il mantenimento di serre, si evita il rialzo dei costi per mangiare prodotti fuori stagione e tutto l'anno.
Si evitano stazionamenti della merce in celle frigorifere che portano ad una maturazione successiva carente delle caratteristiche organolettiche e salutari.
A SETTEMBRE i prodotti di stagione sono :
uva-pesche-albicocche-meloni-angurie-insalate-melanzane-piselli-porri-peperoncini-carote-cavoli-erbette-coste
04 Settembre 2011 10:41 Nome: GASMALNATE
" S.RUBINETTO FRESCA DI GIORNATA " l'etichetta simpatica distribuita ieri sera, a Gurone, dall'attore di " H2ORO-L'ACQUA UN DIRITTO DELL'UMANITA' ".
Etichetta che dovremo attaccare sulle nostre bottiglie di acqua di rubinetto perchè mai più useremo l'acqua commercializzata, sfruttata, non sufficientemente controllata,prezzolata, nella plastica, che viene da centinaia di chilometri di distanza da noi, quando l'acqua del sindaco è garantita, sicura,economica, controllatissima e ...di giornata !
Perchè mai detenere il primato dei più grandi consumatori d'acqua minerale in Europa ?
Acqua pubblica, bene comune, da difendere, bene dell'umanità, fuori dalle logiche di mercato. Tutti gli uomini della terra devono potersi sedere alla sua tavola con pari diritti, così anche per le generazioni future.
Bando ai pregiudizi, l'acqua del rubinetto, sottoposta a severissimi controlli periodici è di gran lunga la migliore.
Diamo inizio a nuovi comportamenti, abbandoniamo le minerali in bottiglia !