contributo
dei
lettori

Di Paolo Cascone

 

Mal-nat o Marnat, quale dei due ha dato l’origine del nome di questo paese? La traduzione del primo è “nato-male” appellativo che si dava ai malfattori, mentre il secondo discende dalla caratteristica fisica del territorio “marna” tipo di roccia a grana fine (molera). La trasformazione del nome è avvenuta dal passaggio di Marnat a Malnat e poi Malnate.

Prima del sec.X, non si ha nessuna notizia certa dell’esistenza del paese. Si può affermare che qui vissero delle tribù barbare sconfitte dai romani, di quest’ultimi si son trovate poche tracce della loro permanenza mentre nella vicina valle Olona i segni sono molto evidenti: Castiglione Olona (fondata dal generale Stilicone), Castel Seprio (chiesa di S.Giovanni con il battistero), e presso Marnate c’era anche un porto fluviale, e poi le strade: Milano-Varese e Varese-Como-Canton Ticino. 
Con la caduta dell’impero romano, questo territorio seguì le stesse sorti di tanti altri paesi padani; ci furono nuove invasioni barbariche: gli Ostrogoti, i Longobardi, cui si deve il nome a questa regione “Lombardia” e nel 774 Carlo Magno pose fine a questo dominio, proclamandosi re dei Franchi e dei Longobardi dando l’inizio del feudalesimo. 
Ci furono nuove guerre civili e feudali, da questa situazione ebbero origine i Comuni che diventarono sempre più importanti ed autonomi. In questo periodo fu costruito il castello medioevale nel luogo dove adesso si trova la chiesa di S.Matteo. Quando Federico Barbarossa, dal 1160 e fino alla pace di Costanza 1183,  tentò di ripristinare la sua autonomia sui comuni, fece scaturire una serie di conflitti.


Malnate subì saccheggi e distruzioni, fu attraversata per due volte dalle truppe del Barbarossa che da Como, si diressero contro Varese - alleata con Milano facente parte della lega lombarda.
Don Vittorio Branca, sacerdote di Malnate dal 1929 al 1939 circa,  primo ricercatore della storia di questo paese, notifica nel suo libro “Malnate com’era” che la prima pergamena in cui figura il nome di Malnate  risale al 1143; è un atto di donazione di "un terreno da parte di Adamo e Alberto, padre e figlio insieme ad altre donne, alla chiesa di S.Vittore di Varese".
Da una ricerca più recente fatta da “ARS” (Amici Ricerche Storiche), è emerso che esiste una atto di vendita del 1132 tra Londolfo e Guglielmo, zio e nipote, a favore di Pietro Gualapo sacerdote di S.Vittore.
In seguito si sono succeduti altri documenti per cui possiamo insinuare, senza alcuna certezza, che in quel periodo Malnate potesse essere già un comune,  inteso come  un’unione di famiglie, dove i capifamiglia si riunivano insieme ad altre persone di una certa notabilità, per prendere importanti decisioni che avrebbero interessato l’intera comunità.
Il paese doveva essere già dotato di abitazioni, botteghe, chiese, strade e servizi utili per la vita quotidiana dei suoi abitanti.

Di Paolo Cascone

 

Dalla fine del 1400, alla seconda metà 1600, si ha un grande risveglio della vita culturale. 
In campo economico predomina la figura del mercante e tra i mestieri, i malnatesi,  si distinguono nella costruzione delle cappelle del Sacro Monte  insieme ai Magistri Saltriesi. Con lo sfaldamento del regime comunale nel 1511, Malnate subì l’eccidio di un migliaio di abitanti ad opera di un’orda svizzera al servizio del cardinale di Sion Matteo Schinner, del Canton Vallese. Quest'ultimo, fu invitato dal papa Giulio II per liberare l'Italia dai francesi che erano stati chiamati da Ludovico il Moro a protezione del suo territorio.

Dopo il Concilio di Trento, nel 1564 Carlo Borromeo, per moralizzare e ampliare la fede cristiana, dispone la presenza del primo parroco in Malnate nella figura di Donato Carcano (prima le funzioni religiose erano celebrate dai preti officiali di volta in volta comandati dalla chiesa di Varese)

Carlo Borromeo nell’agosto del 1574 venne in visita pastorale, dando disposizioni di apportare modifiche alla chiesa di S.Martino, affinché  fosse resa più funzionale. Lasciò anche una somma per la riparazione del tetto e raccomandò di continuare le celebrazioni liturgiche per i Santi e fare le processioni sia alla chiesa di S.Elia di Viggiù che al Sacro monte di Varese.
Da un censimento fatto nel 1597 Malnate, con le frazioni di Rovera, Monte Morone e la Folla, era abitata da 760 persone.

Nel 1612 venne in visita il cardinale Federico Borromeo, che seguì il medesimo esempio del cugino Carlo.
Fece restaurare ed edificare, anche a proprie spese, le costruzioni dedicate
al culto ed al ricovero dei bisognosi.

Nel XVII secolo l'Austria occupò l'Italia settentrionale formando il Regno Lombardo-Veneto e riparò le piaghe prodotte dai precedenti governi.
Ebbe inizio una grande ripresa economica e culturale. Si costruirono nuovi edifici e si rimodernarono quelli esistenti di pubblico interesse (scuole - biblioteche). I cimiteri, per motivi igienici, furono portati fuori dai centri abitati e distanti dalle chiese. Si fece anche il censimento dei beni (catasto) per raggiungere un'equa tassazione. Verso la fine di questo secolo ritornarono i francesi con Napoleone Buonaparte che fondò la Repubblica Cisalpina assorbendo la Repubblica Cispadana.
Nel 1815 ritornarono gl austriaci sotto la guida del generale Radetzky e con i moti rivoluzionari del 1848 si videro i Garibaldini attraversare le vie di Malnate. Con l'unità d'Italia, sotto il regime Sabaudo , gli abitanti di Malnate furono coinvolti nelle stesse vicende degli altri cittadini italiani.

 


Con la 1° Guerra Mondiale si vide di nuovo il popolo italiano, unito da un unico spirito, a liberare quei territorio ancora sotto il dominio austriaco.

Il sacrificio dei cittadini malnatesi delle guerre Coloniali, della Prima e Seconda Guerra Mondiale, è ricordato dal loro nome inciso sulla lapide del monumento ai Caduti per la Patria di Piazza Vittorio Veneto.

Ora Malnate è una comunità di 16.000 abitanti comprese le frazioni di: San Salvatore, Gurone, M.te Morone, La Folla, Rovera.

Per la stesura delle note storiche, mi sono avvalso della consultazione dei testi: "Malnate com'era" - di Don Vittorio Branca;
dalle pubblicazioni "La Cava" ARS ( Amici Ricerche Storiche) di Malnate;
dei siti web: leonardo.it - valleolona.com . ........................................................................................Paolo Cascone, Agosto 2007

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