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Malnate, lì 26/11/2009
“Riflessione
del Partito Democratico sull’urbanistica e sul Piano di Governo del Territorio del Comune di Malnate ” |
Il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare l’adozione del Piano di Governo del Territorio che Rappresenta lo strumento principale di programmazione urbanistica di un’Amministrazione comunale.
Il professionista che ha redatto il documento, quando su incarico della passata amministrazione si apprestò ad iniziare il suo lavoro, ebbe a dire “il PGT è uno strumento che offre grandi opportunità se predisposto bene e applicato altrettanto bene, ma può allo stesso modo avere effetti devastanti per il territorio di un comune se pensato e usato male”.
Chi ha la responsabilità di usare bene o male il PGT è chi amministra; chi governa appunto il territorio. Questo è lo strumento principale per una corretta, quanto possibile, gestione del territorio tesa al rispetto dei luoghi.
Il PGT non può essere in alcun modo considerato uno strumento finalizzato a “fare cassa” e questo è bene dirlo perché in qualche caso le amministrazioni antepongono le problematiche relative al bilancio a quelle relative alla salvaguardia e alla tutela del territorio. Il bilancio di una amministrazione comunale è di certo importante, soprattutto di questi tempi, ma il PGT è uno strumento strategico per il territorio e non può avere una visione “contingente”.
Malnate occupa una superficie di circa 9 kmq, quindi ha un territorio limitato che nel passato, in particolare negli anni 70/80, è stato oggetto di un considerevole sviluppo urbanistico con una conseguente massiccia occupazione di spazi. In conseguenza di ciò Malnate è oggi uno dei comuni più densamente popolati della provincia di Varese.
Non è questa la sede per discutere delle scelte urbanistiche fatte negli ultimi 50 anni sul nostro comune; certamente, posto che in Italia la demolizione degli edifici non è consuetudine, ciò che oggi abbiamo di fronte rappresenta l’oggettiva realtà dalla quale dobbiamo partire per pensare il futuro assetto urbanistico di Malnate.
In altre parole
il PGT deve avere come finalità prioritaria quella di difendere quelle porzioni di territorio che ancora possono e debbono essere difese.
La posizione del Partito Democratico è pertanto estremamente chiara: l’occupazione del territorio non deve assolutamente andare oltre i confini segnati dall’attuale urbanizzazione, si deve porre fine a nuovo consumo di suolo.
All’interno di questo perimetro, tenendo conto dei diritti dei singoli cittadini sanciti dall’attuale Piano Regolatore Generale, potranno essere consentiti nuovi interventi agendo però con grande attenzione sulle aree libere o agricole per salvaguardare a tutti i costi il poco verde rimasto.
Le forze di centrodestra, ora al governo di Malnate hanno impostato l’ultima campagna elettorale sul tema della cementificazione ed in quel contesto hanno utilizzato mezzi più o meno leciti per conquistare qualche voto in più. Chiaramente si è mentito sapendo di mentire, ma la campagna elettorale è finita da un pezzo e pensiamo sia giunto il momento e l’occasione di dire alla cittadinanza come veramente stanno le cose.
Senza dilungarci troppo, vogliamo dare un solo dato che ci sembra particolarmente significativo sulla filosofia di questa maggioranza in tema di cementificazione. Il PGT che oggi il consiglio comunale ha la responsabilità di adottare, consente la realizzazione sul nostro territorio di circa 150.000 metri cubi in più rispetto a ciò che era previsto dalla precedente amministrazione di centrosinistra. (Oltre 10 palazzi come quelli di Malnate 2000). Questa precisazione, tanto ovvia quanto doverosa, deve servire per evitare di avventurarsi in inutili e sterili polemiche e per discutere, si spera, serenamente e consapevolmente del futuro di Malnate tenendo conto che deve essere rispettato ciò che è stato promesso ai cittadini attraverso le linee programmatiche.
Il Piano di Governo del Territorio è articolato in tre parti fondamentali:
il Documento di Piano, il Piano delle Regole e il Piano dei servizi.
Nell’aprile 2007 il Consiglio Comunale di allora aveva già provveduto all’adozione di questi tre documenti, ma l’iter burocratico di approvazione definitiva è stato successivamente abbandonato dall’attuale maggioranza. La cosa è apparsa ancora più incomprensibile se si pensa che, con un ulteriore aggravio di costi, la giunta Damiani ha conferito l’incarico per il nuovo PGT agli stessi professionisti che avevano elaborato il piano poi lasciato decadere.
Prima di analizzare nei dettagli questo documento vale la pena di ricordare ciò che il centrodestra scrisse nel proprio programma elettorale a proposito di urbanistica:“L’urbanistica non offre molti stimoli per la stesura di un programma elettorale, in quanto la situazione locale, così come è stata gestita dal centrosinistra in questi 10 anni, è ad un livello di compromissione irreversibile. La variante di piano regolatore ha ampliato gli spazi edificatori. Quanto era possibile costruire è stato costruito. Gli spazi non ancora edificabili sono ormai minimi…Dobbiamo ripensare la costruzione del nuovo che deve svilupparsi non secondo un disegno caotico improntato solo a far cassa, ma secondo una gestione rispettosa del territorio.”
E ancora sulle cosiddette “Aree di trasformazione”, chi oggi ci amministra dichiarava in campagna elettorale: “Il recupero delle aree ex Siome in località Valle e della Cava Cattaneo deve avvenire in tempi rapidi. L’area Ex Siome, in particolare deve prevedere una edificazione rispettosa dell’ambiente che contempli anche edificazioni di interesse pubblico come la sede del Parco Rio Lanza e le strutture polivalenti. La proposta avanzata nel Piano di Gestione del Territorio per queste aree non è accettabile, perché continua nella logica aberrante di sfruttamento a solo beneficio dell’intervento privato e con standard edificatori improponibili per la parte residuale di territorio comunale non ancora edificato”.
Entriamo ora nel merito del documento a partire dalle “Aree di trasformazione”
AREA FOLLA EX SIOME
Per porre rimedio al grave degrado ambientale e di immagine di questa area, abbiamo sempre ritenuto, e lo sosteniamo anche oggi con forza, che sia necessario individuare con urgenza un adeguato piano di risanamento che tenga ovviamente conto dell’interesse della proprietà (quella non è un area pubblica), ma anche delle esigenze della collettività. Come sottolineato anche in un recente documento di Legambiente, si tratta di un’area molto delicata per le problematiche legate al rischio idrogeologico e perchè attraversata dal Fiume Olona, frequentemente oggetto di esondazioni. Inoltre, è un’area particolare anche dal punto di vista dell’impatto estetico in quanto costituisce una delle porte di accesso a Malnate.
Occorre quindi una grande attenzione in fase di progettazione e il PGT in adozione deve saper porre i necessari “paletti” che l’intervento privato dovrà rispettare. Che tipo di intervento prevede il nuovo PGT? A fronte di una modesta riduzione dei volumi viene riallocata parte della volumetria "Gere", si concede la possibilità di realizzare grandi strutture di vendita con notevole impatto visivo e si trova spazio per poter realizzare il Museo Ogliari.
Inoltre, è stata presentata in commissione territorio un' idea progettuale redatta dalla proprietà che da anche delle indicazione precise su come deve essere confezionato il PGT per rispondere alle proprie esigenze. L' intervento nella scelte ricalca quanto da noi avversato a proposito dell' area Sonzini-Gasparotto. Siamo di fronte ad una operatività che tende a ridurre al massimo i costi di realizzazione a scapito di benefici fruibili da tutti.
L' area sulla sponda sinistra dell'Olona che avrebbe potuto essere riqualificata a parco, anche attraverso la realizzazione di parcheggi interrati, sarà completamente sacrificata per fare spazio a dei parcheggi a raso. Perché? Perché così costano meno e questo richiede la proprietà per poter procedere. E il Museo Ogliari? Previsto nella parte che meno da fastidio alle attività commerciali, a ridosso del fiume Olona e su un terreno non certo ottimale, non sembra davvero avere concrete prospettive di realizzazione . Bel risultato, queste sì che sono scelte frutto di una volontà aberrante di sfruttamento del territorio e a solo beneficio dell’intervento privato!.
Infine un’osservazione sulla volumetria delle "Gere". Che fine fa? Viene distribuita con alcune limitazione sulle altre aree di trasformazione. Ancora cemento che cade sul nostro territorio senza che ci sia una discussione seria su quali aree possano o meno essere oggetto di ulteriori interventi.
AREA AT 4: KENNEDY – SONZINI – GASPAROTTO
Di quest’area si è a lungo dibattuto nell’ultimo consiglio comunale ed in questa sede ribadiamo che si tratta di un pessimo esempio di applicazione di strumenti urbanistici. Nello specifico contestiamo anche qui una realizzazione di strutture commerciali di vendita che utilizza in modo deplorevole il territorio, attraverso la realizzazione di parcheggi a vista, lo spostamento degli standard, l’occupazione totale dell' area ed uno scarso ritorno per i cittadini Malnatesi a tutto vantaggio del privato.
AREA AT5: EX CAVA CATTANEO
Si tratta di un’area privata attualmente classificata come zona agricola. La parte di territorio oggetto di inquinamento è attualmente sottoposta a bonifica tramite il conferimento di materiali inerti e la messa in sicurezza. Il nuovo documento di Piano cancella la classificazione agricola e trasforma l’area in edificabile attraverso la realizzazione di ben 50.000 metri cubi di cemento.
Cosa c’entri l’interesse pubblico e la salvaguardia del verde con questa colata di cemento non è dato sapere. D’altra parte l’assessore leghista all’ambiente ebbe a dire pubblicamente che “su Cava Cattaneo ci sarà solo verde e prato”. A questo punto è dovere dell’assessore e del sindaco spiegare ai cittadini questo repentino cambiamento di opinione.
Si dice che i proprietari dell’area costruiranno la tanto attesa piscina. Per una razionale gestione del territorio sarebbe più opportuno realizzarla nella zona sportiva dove questa amministrazione ha già provveduto all’acquisto dei terreni con i fondi messi a disposizione dalla precedente giunta di centrosinistra.
Già in passato i contatti e le trattative tra amministrazione e proprietà si erano interrotti per la forte sensazione che l’interesse dei proprietari non fosse solo quello più che legittimo di fare affari con lo smaltimento degli inerti, ma anche quello, forse più redditizio, di realizzare interventi di carattere immobiliare. Evidentemente non si trattava solo di una sensazione visto che con l’attuale maggioranza di centrodestra le trattative sono immediatamente riprese e sono arrivate esattamente al punto in cui interessava alla proprietà. Ricordiamo ancora una volta che si tratta di una zona agricola che il nuovo PGT rende edificabile.
Infine anche il giudizio della Provincia lamenta la non compatibilità delle destinazioni d’uso con la presenza del PLIS (Parco del Lanza) e i possibili effetti sul traffico della ex S.S. Briantea.
AREA AT7
SOCIETA’ PER I MERCATI DI VARESE “FONTANELLE”
Concordiamo solo teoricamente con l’impostazione data perché quell’area ha una storia, attualmente appartiene alla Società per i Mercati e ha vincoli precisi.
Sappiamo tutti che l’esistenza del cosiddetto ortomercato oggi non ha più senso, ma sappiamo anche che il Comune di Malnate, socio assolutamente minoritario, ha però la possibilità di far valere i propri interessi. Infatti la struttura sorge prevalentemente sul suo territorio ed il Comune ha quindi competenza sulla destinazione urbanistica. Questo tuttavia solo se ciò che prevede il PGT ci permette a pieno titolo di tutelarci in maniera adeguata; in caso contrario quest’area deve essere esclusa dalla programmazione ed essere oggetto di una variante quando tutto sarà più chiaro compresa l’ipotesi più volte ventilata di cambio dell’assetto societario con la fuoriuscita dal capitale sociale da parte di Comune e Provincia di Varese. Che dire poi di ciò che abbiamo appreso dalla stampa sulle possibili intenzione da parte del Comune di Varese di allocare li "lo stadio di Masnago" ?
ZONA AT8-1 e AT8-2: PARCO I° MAGGIO – VIA COLOMBO.
Il Partito Democratico ritiene auspicabile che il Comune di Malnate diventi proprietario dell’area verde a valle del Parco I° Maggio consentendo un cospicuo ampliamento del parco stesso. Riteniamo però doveroso che l’area di via Colombo debba essere totalmente preservata perchè si tratta dell’unica area libera rimasta in quella porzione di territorio e potrà servire in futuro per soddisfare le esigenze della frazione di Gurone. E’ davvero incomprensibile che, per acquisire al patrimonio pubblico un’area si debba necessariamente sacrificarne un’altra.
PIANO DEI SERVIZI
E’ opportuno fare alcune considerazioni anche se attengono più al Piano delle Opere Pubbliche che strettamente al PGT. Il Partito Democratico ritiene comunque importante affrontare determinati argomenti riguardanti viabilità e progettualità pubblica anche nel momento in cui si parla di piano dei servizi.
Riteniamo che l’unica concreta possibilità a disposizione del nostro comune per addivenire ad un reale miglioramento della situazione viabilistica sia quello di realizzare finalmente il cosiddetto “peduncolo” cioè il collegamento tra lo svincolo di Ponte di Vedano e la zona immediatamente dopo San Salvatore. Esiste già un progetto preliminare che però giace da anni nei cassetti della Regione Lombradia. Il PD ha sollevato recentemente la questione in una mozione discussa in consiglio comunale. Ora tocca alla maggioranza di centrodestra fare la sua parte. La stessa compagine politica amministra da anni la Provincia di Varese e quella di Como, il Comune di Varese, la Regione Lombardia e il Governo Nazionale. I nostri politici locali escano dal torpore e sollecitino questi Enti affinché siano trovate le risorse necessarie per porre fine ad una situazione che diviene ogni giorno più insostenibile.
Anche la viabilità interna necessita di ulteriori correzioni. Piazza Repubblica e le vie che confluiscono alla Malnate vecchia ed alla Chiesa hanno bisogno di essere riqualificate.
Come abbiamo già detto in precedenza i Malnatesi da tempo chiedono un centro natatorio di livello che nessuno è mai riuscito a realizzare. Al di la di fantasie più o meno irrealizzabili occorre porre mano seriamente a questo progetto da realizzare nella apposita zona sportiva. La Piscina dovrà necessariamente prevedere un vasca coperta da 25 metri ed una esterna ad uso estivo. Inoltre è opportuno che l’impianto venga completato con un’area benessere, una palestra e una vasca di piccole dimensioni dedicata ai bambini..
Un’altra cosa chiedono i nostri giovani ed è una pista di skate, molto meno impegnativa di una piscina. Con il tempo ci sembra inoltre giusto che le aree di via Milano e quelle di via Gasparotto possano essere congiunte tramite un collegamento pedonale che oltrepassi la ferrovia in modo da avere un polo scolastico-sportivo definito e totalmente utilizzabile.
I malnatesi chiedono anche un’area feste a disposizione di tutti, che sia adeguatamente attrezzata, che non crei disturbo ai cittadini ed inquinamento acustico. La struttura dovrà essere utilizzabile anche nella stagione invernale e avere una capienza di almeno 500 persone.
Anche la biblioteca comunale, relegata provvisoriamente in una struttura assolutamente inadatta, ha bisogno di essere riportata ad una dimensione degna della sua storia e dell’importanza che ha sempre avuto nella nostra provincia.
Il progetto dell’ ampliamento del cimitero, peraltro sostenuto dall’unanimità delle forze politiche presenti nei passati consigli comunali, viene ora abbandonato dal centrodestra. Occorre ripristinarlo per non correre il rischio che le future amministrazioni si trovino in situazioni di emergenza difficili da gestire.
Il disagio abitativo di una quota crescente di famiglie costituisce anche in provincia di Varese un grave e ormai cronico problema. Malnate in passato ha già dato molto in Edilizia Pubblica Convenzionata, ma riteniamo che un ulteriore sforzo, anche piccolo, sia necessario per dare un segnale preciso nei confronti di chi ha più bisogno.
E’ per questa ragione che riteniamo importante che il Piano del Governo del Territorio preveda un capitolo apposito sull’Edilizia Pubblica Convenzionata e che si debba individuare, all’interno del nostro territorio, almeno un’area ad esso destinata.
PIANO DELLE REGOLE
Il Piano delle regole è lo strumento operativo che consente di far funzionare e di regolare l’applicazione dei concetti espressi nel Documento di Piano. A tal proposito, riteniamo opportuno fare due osservazioni prima di passare all’analisi delle Aree Speciali di Riqualificazione trattate in questo documento.
Innanzitutto il tempo tra l’adozione e l’approvazione dello strumento urbanistico deve essere il più veloce possibile, fatti salvi i tempi tecnici, per arrecare il minor disagio possibile ai cittadini ed ai tecnici. Infatti ci sarà un lasso di tempo, che decorre tra l’adozione ed l’approvazione definitiva, in cui i due strumenti PGT e PRG saranno entrambi in vigore creando, per la diversità degli stessi, non pochi problemi. Quindi l’Amministrazione dovrà essere il più possibile “veloce” e flessibile al fine di non fermare e ingessare un settore fondamentale per i nostri cittadini ed operatori.
Ci sentiamo inoltre di evidenziare come a nostro avviso alcune strutture debbano avere maggior libertà di costruzione. Ci riferimento ai pergolati e tettoie che a nostro avviso dovrebbero rispettare solamente il codice civile anziché una normativa che appare troppo restrittiva.
Torniamo ora alle Aree speciali di riqualificazione ed entriamo nel merito di due di queste.
Circa il cosiddetto “Piano d’Area” (che comprende la zona dalle scuole elementari alla stazione) più che agli elaborati è opportuno rifarsi alla discussione avvenuta in Commissione Territorio e all’assemblea pubblica con la presenza dei professionisti. In particolare per la zona delimitata da viale Trieste – Via Libia – Via De Mohr e via Martiri Patrioti, non si capiscono le motivazioni per cui sia stata eccessivamente ampliata. Inoltre ogni singolo edificio è stato “svincolato” permettendo così il singolo intervento senza che ci sia una quadro di riferimento generale ed un progetto d’insieme. Conosciamo tutti i pericoli legati ai singoli interessi che spesso se non definiti nel dettaglio rischiano di penalizzare proprio la parte pubblica, quella che più interessa alla collettività e meno agli operatori privati.
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Per quanto concerne invece l’area di via N. Sauro - via Toti – via Baracca riteniamo importante tenere in considerazione i diritti acquisiti dai privati, ma sottolineiamo al contempo la necessità di armonizzarli con le giuste richieste dell’utilità pubblica. Sicuramente l’area, vista anche la presenza di edifici pubblici nella zona sportiva adiacente, necessita di parcheggi pubblici e di una zona verde attrezzata per il gioco dei bambini. Inoltre ci sembrano troppo elevati gli indici di edificabilità rispetto alle superfici esistenti.
Tenuto conto delle considerazioni fin qui formulate appare chiaro che il consiglio Comunale è chiamato ad approvare un PGT che, ancorché simile in molte parti al documento già approvato e licenziato dalla passata amministrazione, mostra nelle parti che riguardano la concreta applicazione delle normative una pressoché totale disattenzione per gli interessi della collettività e del territorio. Questa maggioranza è riuscita infatti nell’impresa di apportare poche modifiche al piano preesistente, ma talmente significative da stravolgere nel profondo i principi ispiratori del vecchio piano. Appare pertanto scontato un giudizio fortemente negativo da Parte del Partito Democratico su questo Piano di Governo del Territorio.
Quando si concede la possibilità di realizzare immensi parcheggi a raso, invece che interrati o nascosti, solo perché così è previsto dai desiderata della proprietà, oppure quando di trasforma un terreno agricolo in edificabile semplicemente perché ciò viene richiesto dai titolari dell’area, o ancora quando si concedono possibilità di interventi immobiliari sull’unica area libera nella frazione di Gurone, non si può solo parlare di volontà cementificatoria. La cosa è molto più grave: si tratta di totale mancanza di progettualità e di idee su come sviluppare e al tempo stesso salvaguardare il nostro territorio. Rincorrendo e accettando ogni proposta si consegna di fatto l’iniziativa agli operatori privati che, giustamente dal loro punto di vista, sono chiamati a fare il loro interesse e non certamente quello dei cittadini di Malnate. Questo spetterebbe alla pubblica amministrazione, ma purtroppo a Malnate non è così.
Pensavamo di chiudere qui il nostro intervento, ma a tempo ormai scaduto, dopo che la proposta di PGT è stata presentata alla cittadinanza, alle forze sociali e agli operatori e dopo un lungo lavoro portato avanti dalla commissione territorio, a pochi giorni dall’adozione in Consiglio Comunale arrivano i “Comcept”. Traducendo, contributi concettuali da parte dei privati.
Pur considerando che tutti i contributi possono concorrere alla definizione di un documento urbanistico, tuttavia riteniamo che il compito di chi amministra sia quello di verificare se i legittimi interessi privati non siano in contrasto con gli interessi della collettività. Così non è stato in quanto le proposte dei privati, così come presentate, sono state accettate acriticamente nel PGT. Non solo, si è andati ben oltre introducendo una norma di carattere generale che consente di cementificare ampie porzioni di territorio, distruggendo quelle poche aree a verde rimaste ed intaccando il patrimonio delle cosiddette “ville” che nel documento presentato alla cittadinanza si volevano salvare. Questo metodo di operare è pericolo e ci riporta indietro di oltre 40 anni.
Ritornando al Piano dei servizi, in extremis sono stati introdotti due articoli riguardanti i servizi socio-assistenziali privati che interessano una grandissima parte del nostro territorio. Il primo tratta dei principi di compensazione per l’uso di territorio agricolo e boschivo che si permette di usare nel secondo articolo, mentre il secondo definisce come, dove e a che condizioni le strutture sanitarie possono essere insediate.
Una prima considerazione: le ville importanti sono generalmente inserite in un parco anch’esso più o meno importante, o sono comunque circondate da verde e sono abitate ed hanno un proprietario. In un contesto come quello di Malnate sono polmoni verdi più o meno grandi che anche se a disposizione di pochi arricchiscono il paesaggio. Che vocazione devono o possono avere? Facciamo un paio di esempi a Malnate e a Varese. I nostri due parchi, Primo Maggio e Braghenti, erano ville. Villa Milius a Varese è una donazione di una fondazione ed è fruibile dal pubblico. Non tutto può essere così, ma tendenzialmente è una strada da seguire.
Una seconda considerazione riguarda la necessità di avere sul nostro territorio strutture assistenziali e sanitarie. A lungo si è discusso sul ruolo della nostra farmacia comunale nel senso di un suo ampliamento verso altri servizi. Siamo sempre attenti affinché lo spazio ASL in Piazza Libertà continui a fornire servire con il timore che l’ASL cambi idea.
Possiamo pensare in modo progettuale ad un polo sanitario sul territorio al servizio del cittadino malnatese, così da facilitarlo nei propri bisogni. E’ recente la possibilità di scegliere a Malnate il proprio medico di base e ciò è positivo.
Una struttura dedicata a casa di riposo, accessibile per costi ai più, o una struttura convenzionata per esami specialistici può essere un servizio in più per i malnatesi. Per fare, si ragiona, si individuano le aree e si mettono a disposizione degli operatori interessati. Nel caso delle scelte di questo PGT si va al rovescio. Un privato, proprietario di un pezzo di monte Morone, per meglio far fruttare il proprio investimento si propone e su questa proposta definita “contributo progettuale” si costruisce il PGT malnatese perché il tutto possa essere realizzato.
E’ vero che non è il momento per discutere di progetti, ma si indici urbanistici sì. Su quel pezzo di Monte Morone ci sono ora 1.133 mq di cosiddetta superficie lorda di pavimento su una superficie del comparto di mq 128.180 a prato e bosco. A fronte dei 1.133 mq si propongono 8.000 mq, 7 volte più dell’esistente!!! Con un calcolo approssimativo i mq sono 24.000, un palazzo e mezzo di “Malnate 2000”, ai quali si aggiungono 5.000 mq per attrezzature e attività all’aperto, spazio più grande della Piazza delle Tessitrici. Ma non è finita qui perché l’indice di edificabilità è di 0,20 mq su mq, quindi si può arrivare a circa mq 25.000, ovvero mc 75.000, ovvero 5 palazzi tipo “Malnate 2000”.
E’ vero che la norma successiva che prevede il Programma integrato di intervento, può impedire che si realizzi questo scempio, se la volontà politica non lo ritiene consono alle esigenze del nostro paese. Ciò che sta succedendo urbanisticamente sul nostro territorio però non ci tranquillizza per nulla.
Stesso discorso vale per l’area della “Novella”, anche se l’intervento previsto dal contributo ora proposto è molto limitato. Tornando al Monte Morone, ricordiamo ciò che questo monte significa per i Malnatesi di lungo corso e il vincolo monumentale che insiste su questo luogo, configurandolo come il meno adatto per l’intervento richiesto.
A nostro avviso poco vale il miglioramento dell’immagine di Malnate “punto di eccellenza sanitaria” come affermato dalla maggioranza in Commissione territorio. Questo non corrisponde alla realtà ed i posti di lavoro sono tutti possibili, ma ipotetici.
Per superare i momenti di crisi è necessario l’impegno di tutti per il meglio e non per il peggio. Siamo ancora più convinti che questo sia il tempo in cui salvaguardare il nostro territorio per migliorare la vivibilità di Malnate. |