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                          2009 
                        CLICCA SUI TITOLI E VAI ALLE PRESENTAZIONI   | 
                       
                      
                        
                          
                            | Varese - Giardini Estensi | 
                            Gavirate - Cortile della Biblioteca Comunale | 
                           
                          
                            | Castiglione Olona - Castello Monteruzzo | 
                            Laveno Mombello - Parco di Villa Frua | 
                           
                          
                            | Malnate - Villa Braghenti | 
                            Venegono Inferiore - Villa Molina | 
                           
                          
                                                 
                          Inizio spettacoli: giugno ore 21.45, luglio ore 21.30, agosto ore 21.15 
                            Ingresso € 5,50 / rid. € 4,00 (tessere ARCI, Filmstudio ‘90, COOP, ragazzi fino a 18 anni, ultrasessantenni) 
                            Concerto di HOT TUNA (25/7): ingresso € 18,00 / rid. € 15,00 
                            Serate del 1/8 e 29/8: ingresso € 10,00 / rid. € 8,00 
                            Informazioni: Filmstudio ’90, tel. 0332.830053 - www.filmstudio90.it 
                           
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                              24 GIUGNO ORE 21,45 
                                    Castiglione Olona , Castello Monteruzzo 
                               
                                Concerto con il Corpo Musicale 
                                S. Cecilia 
                                di Castiglione Olona Esterno Notte Suoni 
                                (INIZIO ORE 21)  
                              a seguire:  
                              MAMMA MIA! 
                              di Phyllida Lloyd - Usa/Gran Bretagna 2008 
                              Sull’isola greca di Kalokari si trova Villa Donna, un   romantico hotel gestito da Donna (Maryl Streep) impegnata negli ultimi   preparativi per il matrimonio della figlia Sophie (Amanda Seyfried). Alla   vigilia delle nozze approdano sull’isola tre uomini un tempo amati da Donna e   segretamente invitati da Sophie che vuole scoprire chi di loro è suo padre.   Donna non gradisce la loro presenza e fa di tutto per tenerli lontani da sé   mentre si complica il rapporto tra Sophie e il fidanzato Sky (Dominic Cooper).   Il giorno del matrimonio è l’occasione per tutti di chiarire i propri sentimenti   e desideri, con qualche colpo di scena… 
                             
                           
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                          25 GIUGNO ORE 21,45   
                                Varese, Giardini Estensi  
                                 
                          giovedì 25 giugno MILK  
                          di Gus  Van Sant - Usa 2009 Va  
                           
                            Un’icona, un eroe, un politico, che ha lottato fino  alla morte per i diritti dei gay e di tutte quelle minoranze bistrattate ed  umiliate giorno dopo giorno, nell’America della fine degli anni 70.  Semplicemente Harvey Milk, primo consigliere omosessuale dichiarato ad intraprendere una carica pubblica negli States, diventando  un’autentica bandiera, uno stemma, un marchio per la libertà, una voce  martellante capace di chiedere a gran voce solo una cosa: pari diritti e  opportunità per tutti… 
                            Era una vita che Gus Van Sant cullava il sogno di portare in  sala la vita di Harvey Milk, eletto da Time cone  uno dei 100 americani più importanti ed influenti del secolo scorso. 30 anni  dopo la sua morte, 30 anni di battaglie dopo, di diritti negati ed acquisiti,  Van Sant è riuscito a dar vita ad un autentico pilastro cinematografico,  toccando con forza un argomento clamorosamente ancora attuale, grazie anche  alla prova semplicemente sensazionale di Sean Penn, da incoronare immediatamente con  l’Oscar. 
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                          26 GIUGNO ORE 21,45 
                          CINEMA TEATRO NUOVO Varese  
                          12 luglio ore 21,30I 
  Giardini Estensi  domenica  
                          LA BOHÈME  
                            di Robert Dornhelm - Austria/Germania 2008  
                             
                            LA BOHÈME  
                            di Robert Dornhelm - Austria/Germania 2008  
                             
In onore del 150° anniversario della nascita di  Giacomo Puccini, il regista austriaco Robert Dornhelm confeziona una versione  cinematografica della classica messa in scena della celebre opera La Bohème del  1896. Rodolfo, poeta innamorato, lotta per conquistare il cuore della bella e  tragica Mimi, malata di tubercolosi. I due vivono una breve, ma travolgente  passione che si concluderà con il decesso della donna. 
                          MUSICALE -  Durata 100 min.  
                            con Anna Netrebko, Rolando Villazón, Nicole Cabell, Ioan Holender 
   
                            Parigi, 1830. Tra i vicoli del Quartiere Latino, in una fredda soffitta, vivono quattro amici: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e il filosofo Colline. Pur essendo poveri e senza lavoro, i quattro sono felici e trascorrono le serate in allegria bevendo e parlando di tutto. Marcello ha una relazione con Musetta, una ragazza determinata e priva di scrupoli con cui litiga spesso. Rodolfo, invece, è innamorato della 
                            fioraia Mimì. Anche lei ricambia il suo amore ma poi, malata di tisi, per non essere di peso all'uomo che ama, lo lascia e inizia a condurre una vita frivola e dissoluta. 
   
                            Gira di sala in sala, con passo carbonaro, un film particolare perché tradizionale, rivolto alle masse, La Bohème di Puccini vista dall'austriaco Dornhelm con voci star, Anna Netrebko e Rolando Villazón. Senza ambizione di firmare il capolavoro di Losey o Bergman, il film non è neppure una ripresa dal teatro, ma una drammatizzazione di ottimo livello narrativo dove al mélos si aggiunge il mélo. Cantanti anche ottimi attori, la varietà delle riprese, del montaggio, la coloritura di personaggi, l'eleganza di scene e costumi (seguendo l'edizione storica di Zeffirelli) fanno di questa Bohème un impasto drammatico musicale da leggere secondo gusti e tendenze, una love story sempre da scoprire nella scia delle edizioni dirette da Lèvy al Metropolitan per Invito all'opera. Maurizio Porro - Il Corriere della Sera 
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                          28 GIUGNO ORE 21,45 
                              Venegono Inferiore , Villa Molina  
                          7 luglio Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale 
                          2 AGOSTO  ORE 21,15 
                                Varese, Giardini Estensi  
                          QUESTIONE DI CUORE  
                          di Francesca  Archibugi - Italia 2008  
                          Possono la malattia e le preoccupazioni diventare motivo di  cambiamento? La risposta non può che essere positiva, come racconta il nuovo  di Francesca Archibugi, Questione di cuore, che esce oggi in tutte le sale  italiane. 
Liberamente tratto da Una questione di cuore di Umberto Contarello, il nuovo film  di Francesca Archibugi manda in scena Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart,  Micaela Ramazzotti e Francesca Inaudi in una  storia che mischia sapientemente commedia e tragedia. 
E’ uno schema narrativo  vecchissimo, e per questo sempre nuovo, adoperato addirittura già nell’Iliade;  Aiace ed Ettore, guerrieri di eserciti diversi, nel libro settimo si feriscono in duello e vengono ricoverati nella stessa tenda. E  avviene l’incontro fra mondi inconciliabili, che la malattia e la paura della  morte 
rendono più disponibili e percettivi. 
I cuori di Alberto (Antonio Albanese) e di  Angelo (Kim Rossi Stuart) "ingrippano" nella stessa notte; così dice Angelo, giovane carrozziere di ex borgata, ex  sottoproletario, un ex tutto diventato qualcosa che Alberto, sceneggiatore di  successo, bravo e matto, rumoroso e squilibrato come un rinoceronte, non capisce. 
Diventano amici in sala  rianimazione, si legano in modo istantaneo, sorpresi loro stessi di capirsi  così profondamente. Ma sono due maschi, e quindi paludano spesso le emozioni  dietro lo scherno, lo scherzo. Come adolescenti al primo viaggio in tenda. 
Appena fuori, la vita gli  sembra talmente cambiata, sempre consapevoli come sono di ogni battito  cardiaco, che diventano indispensabili l’uno all’altro. Continuare a stare  insieme significa stare con l’unica persona al mondo che in quel momento ti  capisce. 
Alberto, che è strutturalmente  un uomo solo, non riesce a dare stabilità al suo rapporto con la fidanzata Carla (Francesca Inaudi),  e si installa come un paguro nella conchiglia, la casa di Angelo, lì al  Pigneto, sopra la carrozzeria specializzata in auto d’epoca. Un mondo imperscrutabile, ora bellissimo, ora sinistro. 
Ma in quella casa c’è una  famiglia, una moglie, Rossana (Micaela  Ramazzotti), attraente di suo e in più incinta, una specie di  donna al quadrato; e i due figli, Perla e Airton, una adolescente furiosa e un  bambino impaurito dagli eventi. 
Alberto si scioglie in quella  dolcezza che gli era non solo sconosciuta, ma perfino antipatica. Si crea una  famiglia con due padri, con funzioni complementari: uno solido, Angelo, che  manda avanti la carrozzeria, guadagna, evade e accumula, e l’altro, Alberto,  che legge, scrive e sperpera, soldi e relazioni. 
Ma non c’è scontro fra le loro  visioni delle cose: è anzi un abbraccio che nasconde la disperazione sotto gli  sghignazzi virili. 
Angelo nasconde a tutti di  sentirsi sempre peggio e costruisce un piano, germogliato nella paura di  morire: cerca di trasferire all’amico, come eredità, come dono, come  responsabilità morale, ciò che ha di più caro, Rossana, Airton e Perla. 
Nonostante una locandina che fa  temere il peggio e un approccio comunicativo che fa pensare di essere di fronte  alla solita banalità cinematografica, Questione di cuore di Francesca Archibugi  è un film solido e ben scritto, con una trama che regge dall'inizio alla fine e  che non forza mai lo stato delle cose. 
Si sorride, si ride, ci si  commuove e ci si emoziona: proprio come nella vita. E scusate se tutto questo a qualcuno può sembrare poco.  
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                          29 GIUGNO ORE 21,45 
                                  Varese, Giardini Estensi  
                                                         
                          FROZEN  RIVER - Fiume di ghiaccio 
                          di Courtney Hunt - Usa 2008 
                          Il debutto tutto indipendente di Courtney Hunt  affronta due luoghi ciclici della “nicchia”, dei quali uno è parecchio in voga.  Il sottotesto del lutto, reso nella sostanza totalmente virtuale (il marito di  una delle due protagoniste è “solo” scappato coi soldi; quello dell’altra è  realmente dipartito in un incidente), attraversa un racconto che si presenta  com’è facile capire intimo e realistico, diciamo anche femminista, di due donne  abbrutite e vestite di nero dal clima e dalla miseria ancor prima che dalla  differenza razziale, che sembra del tutto strumentale—come più in generale  quasi sempre tende ad essere—ad uno smarrimento di certezze. Peggio ancora se  le certezze non si sono mai avute: si è ridotti a cani raggrinziti di diversa  arida pelliccia che si scannano per l’unico osso rimasto. 
  Da una parte c’è quindi l’attraversamento del confine etnico; dall’altra quello  del confine nazionale. Due bordi sottili che sono cancellati dalla presenza  della riserva indiana, nella quale si ripropone a sua volta la precarietà di un  sistema di valori ormai forzato fuori dall’ordine legale proprio—ossia quello  “nostro”—e con scarsa capacità di tutelarsi da solo. Non c’è però, date le  circostanze ubiquamente “barbare”, un dipinto paternalistico o meschino delle  scelte prese nella riserva, poiché la base di necessità che spinge sia la  bianca che la Mohawk ad allearsi, minacciandosi inizialmente con danza di  pistole, e arrivando poi ad arrendersi a turno l’una alla povertà materna  dell’altra, è reale e parecchio triste. 
  Uno stato di cose che si mantiene abbastanza lucido ed onorevole, evitando il  più delle volte il patetismo d’accatto. Il che non toglie alcune facilonerie  evidenti: lo stucchevole motivetto della “vista” annebbiata di Lila (Misty  Upham), ad esempio, così come l’apice dell’episodio della “resurrezione” del  neonato pachistano (lasciando perdere l’improbabilità logica degli sviluppi che  a questa hanno condotto) riportato in extremis dai genitori come preludio alla  redenzione di lei come mamma. Potrebbero sembrare segnali di quel paternalismo  che ho statuito non esserci, ma ancora: se Ray (Melissa Leo) potrebbe passare  per la bianca buona e nella sostanza più brava, il dislivello materiale fra le  due è talmente assente da rimuovere i sospetti sul rispettivo statuto morale. 
  La regia della Hunt è spesso volitiva, ed il paesaggio aiuta; ma nei dialoghi,  cioè quasi sempre, si sceglie purtroppo la soluzione più facile, affidandosi ai  primi piani in campo-controcampo con camera a mano. È una scelta che mi  convince poco soprattutto data l’eco evocativa della breve porzione di spazio  innevato in cui è confinata tutta l’azione, fra la riserva, i margini del  confine USA–Canada, il Wolfmart e la sala Bingo, e la roulotte di Ray. Le due  attrici ne vengono in parte risaltate, ma credo che fondamentalmente questa  scelta abbia limitato le possibilità espressive loro e del film. Che comunque  allarma, e giunge bene al finale, aperto, di un gelo che si tramanda e di gente  che prova a scaldarsi per vedere se ce la fa  
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                          1 LUGLIO  ORE 21,30 
                          Castiglione  Olona, Castello Monteruzzo 
                          LA  DUCHESSA  
                          di Saul Dibb - Gran Bretagna/Italia/Francia 2008 
                           
                            Inghilterra, fine ‘700.  Georgiana, aristocratica della famiglia Spencer, alla giovane età di  diciassette anni viene data in sposa a William Cavendish, duca del Devonshire,  una delle persone più influenti e potenti del paese, affinché possa generare un  erede maschio. Ma la duchessa Georgiana mette al mondo due bambine, con grande  delusione di suo marito William, che con il passar del tempo la trascura sempre  più, passando invece da un’amante all’altra. Consigliata della madre, Georgiana  si sottomette alla sua vita di donna triste e trascurata, trovando invece  qualche soddisfazione e divertimento nei vestiti, nelle acconciature, nel gioco  e nell’amicizia di Lady Elizabeth Foster. 
                           
                           
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                            3 LUGLIO  ORE 21,30 
                              Varese , Giardini Estensi 
                            FUGA  DAL CALL CENTER  
                            di Federico Rizzo - Italia 2008  
                            Sarà presente il  regista Varese 
                            Il viaggio all’inferno del giovane precario Gianfranco  Coldrin laureato modello in “vulcanologia”, declassato all’ultimo grado della  scala professionale di un call center. 
  Catapultati dai nonni adottivi in un’indesiderata e improvvisa indipendenza,  Gianfranco e Marzia si imbattono di colpo nella realtà grottesca di un mondo  alla rovescia governato da ambigui individui, dove non valgono lauree o  competenze e sogni e ambizioni si infrangono contro la dura necessità di  sbarcare il lunario. Marzia, aspirante giornalista, si trova costretta a  lavorare come centralinista in un telefono erotico, mentre Gianfranco sprofonda  nel vortice del doppio lavoro. Malgrado l’entusiasmo della giovane età e la  buona volontà, il contrasto tra le aspettative e la realtà di una vita  “terribilmente cara” finisce per ripercuotersi sul loro amore. Ormai precari nel lavoro e nei  
                           
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                          3 LUGLIO  ORE 21,30  
                          Laveno Mombello , Parco di Villa Frua 
                          4 AGOSTO  ORE 21,15 
                                Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale 
                          I  LOVE SHOPPING 
                          di P.J. Hogan - Usa 2008 
Simpatica  commediola tratta dal primo – e piu’ famoso – romanzo di Sophie Kinsella della  serie dedicata a chi ha fatto degli acquisti una (se non l’unica) delle piu’  importanti ragioni di vita. Nel ruolo principale di giovane giornalista  attratta in modo sproporzionato dalle offerte dei negozi di abbigliamento  troviamo Rebecca “Becky”, questo il nome della ragazza,  condivide l’appartamento con una carissima amica in procinto di sposarsi.  Lavora in un giornale di second’ordine, ma il suo sogno e’ entrare a far parte  della schiera di collaboratori della piu’ esclusiva testata di moda, diretta da  una tagliente manager. L’occasione sembra presentarsi giusto quando Becky si  ritrova senza lavoro con alle calcagna un persecutore di agenzia recupero  crediti che cerca di entrare in possesso dell’ingente somma da lei spesa  utilizzando carte di credito a piu’ non posso. Peccato che si lasci distrarre  dagli sconti improvvisi di un negozio di moda e non resista alla tentazione   di  acquistare una costosissima sciarpa verde. Sara’ proprio questa sciarpa  l’elemento che le aprira’  nuovi orizzonti professionali, la condurra’ alla fama e le fara’ trovare  l’amore. Infatti, si trovera’ a collaborare con una rivista finanziaria dando  suggerimenti su come investire, non farsi truffare e non  sprecare i propri soldi. Intuizione geniale non firmare gli articoli con il  proprio nome, ma con uno pseudonimo, appunto “la ragazza dalla sciarpa verde”.  Tutto cio’ viene reso possibile dalla capacita’ del giovane capo redattore,  tale Luke Brandon, di intuire le potenzialita’ della giovane ragazza presentatasi  per un posto. Brandon e’ interpretato da Hugh Dancy ,   che ben caratterizza il personaggio. Rampollo di  importante e ben conosciuta famiglia, Luke vuole essere apprezzato per le  proprie qualita’ e non per altro e lottera’ per vederle riconosciute,  rischiando anche la sua reputazione per “imporre” la “ragazza dalla sciarpa  verde”.  Ambientato a New York,  invece che a Londra come il libro, I  love shopping ha alcuni momenti di buona commedia, con situazioni  che strappano le risate. Ha un ottimo cast che comprende interpreti quali  Kristin Scott Thomas, John Lithgow, Lynn Redgrave, Joan Cusack, John Goodman.  Vanta anche la costumista Patricia Field.  Ovviamente, i vestiti indossati da Rebecca sono di marche famose.  
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                          4 LUGLIO  ORE 21,30 
                                Varese, Giardini Estensi  
                          EARTH -  La nostra terra  
                          di A. Fothergill e M. Linfield - G.B./Germania 2007 
                          Riprese mozzafiato e di rara commozione e bellezza. Per parlare del nostro pianeta “Earth” segue tre diverse famiglie di   suoi abitanti.  
                          Osserviamo una famiglia di orsi polari che combatte per nutrire i   propri neonati, mentre il sole scioglie il ghiaccio sotto le loro zampe.  
                          Una  madre elefante mentre guida il suo   cucciolo in un viaggio attraverso il deserto del Kalahari in   cerca di acqua.  
                          Una balena megattera e il suo piccolo mentre   affrontano la migrazione più lunga di ogni mammifero marino, quattromila   chilometri dai tropici all`Antartico in cerca di cibo.  
                          Le sfide delle tre   famiglie, sono ambientate in una storia globale ed epica di   cambiamenti stagionali, con una minaccia crescente a causa del riscaldamento   globale. 
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                            5 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Varese, Giardini Estensi  
                            GRAN  TORINO 
                            di  Clint Eastwood - Usa 2008 
                            A convincere l'attore e regista al rientro è stato il ruolo di Walt Kowalski, un   reduce della Guerra di Corea di carattere burbero e spavaldo, che si trova a   fare i conti con un mondo in continuo mutamento, costretto dai suoi vicini di   casa che sono emigranti a confrontarsi con i suoi pregiudizi in lui ben   radicati. 
                               
                              Meccanico in pensione, Walt Kowalski riempie le sue giornate   facendo dei piccoli lavori di riparazione nelle case, bevendo birra e recandosi   una volta al mese dal barbiere. Nonostante l'ultimo desiderio espresso dalla   moglie, ormai deceduta, fosse che il marito si confessasse, per Walt - che tiene   il suo fucile M-1 sempre pronto e carico - non c'è nulla da confessare. E non   c'è nessuno di cui si fidi abbastanza per confessarsi, ad eccezione del suo cane   Daisy. 
                               
                              Le persone che un tempo erano i suoi vicini di casa sono ormai   quasi tutte morte oppure si sono trasferite altrove e sono state sostituite da   immigrati provenienti dal sudest asiatico, che lui disprezza. E' pieno di   risentimento per quasi tutto quello che vede intorno a sé: le grondaie   spioventi, i prati incolti e pieni di vegetazione, le facce di stranieri che lo   circondano, le bande senza meta di adolescenti Hmong, latinoamericani e   afro-americani che pensano che tutto il quartiere sia loro, il modo in cui i   suoi figli siano diventati dei perfetti estranei, Walt aspetta solo che il resto   della sua vita passi. 
                               
                              Fino alla notte in cui qualcuno cerca di rubargli   la sua Gran Torino del '72. Ancora splendente e scintillante come il primo   giorno la Gran Torino mette a rischio la vita del suo vicino di casa   adolescente, il timido Thao (Bee Vang) quando la banda di teppisti asiatici   costringe il ragazzo a cercare di rubare la macchina. Ma Walt si trova in mezzo   tra il furto e la banda, diventando suo malgrado l'eroe del quartiere,   soprattutto per la madre di Thao e per sua sorella più grande, Sue (Ahney Her),   che insistono affinché Thao si metta a lavorare per Walt per fare ammenda del   tentativo di furto. Nasce così un'amicizia improbabile che cambierà le loro   vite...  
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                          8 LUGLIO  ORE 21,30 
                                Castiglione Olona, Castello Monteruzzo  
                          IL  BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE 
                          di Mark Herman - G.B./Usa 2008 
                           
                            In collaborazione con  ANPI di Castiglione Olona e di Malnate 
"Il bambino con il pigiama a righe" è un  film tratto dal premiato romanzo dello scrittore John Boyne, adattato per il  grande schermo dal regista Mark Herman ("Grazie, signora Tatcher",  "Little-Voice - è nata una stella"). Co-prodotto dalla Disney, si  allontana di gran lunga dal genere fantasioso e allegro, marchio di fabbrica  della casa di produzione. 
Non è mai un “troppo ricordare” quando si tratta di  raccontare la Memoria, di ribadire l’assurdità dell’odio che portò  all’Olocausto, con i suoi milioni di morti innocenti, con le sue atrocità  disumane. È essenziale che si tenga viva la Memoria, che nulla di quel che  accadde durante il Secondo Conflitto Mondiale venga dimenticato. Quando si  tramandano pagine così prepotenti del passato è sempre un’operazione delicata e  complessa, per l’argomento trattato e per come esporlo. Partendo da queste  premesse, Il bambino con il pigiama a righe è un film difficile da  inquadrare. 
La scena si apre su Berlino, anni  ’40, Bruno (Asa Butterfield) ha otto anni; tornato da scuola, vede degli strani  fermenti in casa sua. Suo padre (David Thewlis), ufficiale nazista, è appena  stato promosso e l’intera famiglia dovrà trasferirsi in campagna. Per Bruno non  sarà facile, anche perché la nuova casa è isolata, non ci sono altri ragazzi  con cui giocare. Presto però, la sua attenzione viene calamitata da una strana  fattoria, con contadini considerati bizzarri, che lui vede dalla finestra della  sua cameretta. Allo spettatore basta un secondo per capire che non si tratta di  una fattoria, ma di un campo di sterminio. La madre di Bruno (Vera Farmiga) ben  si guarda dal rivelare al figlio, per non turbarlo, che quella che lui vede non  è una fattoria; del resto nemmeno lei sa quale sia la verità e, nell’istante in  cui sbatterà contro l’efferata violenza nazista, crollerà. 
Non è una favola, ma l’ambientazione,  la fisionomia dei personaggi unita ai loro movimenti teatrali, il seguente  svolgimento del tema non si offrono come un dramma. Anzi, all’inizio il regista  compie un percorso di narrazione, sotto luci soffuse, visto con gli occhi  disinvolti e ignoranti di chi sta fuori dal campo di concentramento, fino a  che, improvvisamente, ma solo alla fine, tronca questo suo itinerario e mostra  la realtà nella sua crudeltà più feroce. È un lavoro controverso, che troverà  voci discordanti per l’impatto che ne deriverà a causa della natura  estremamente delicata del soggetto. 
Contravvenendo agli ordini di sua  madre, Bruno si avvicina a quello che per lui è uno strano luogo. Un giorno,  dall’altra parte del filo spinato vede un bambino, con la testa rasata e con  indosso, secondo Bruno, un pigiama; inizia così una proibita e pericolosa  amicizia con un bambino ebreo che ha la sua stessa età, Shmuel (primo film per  Jack Scanlon, che nonostante la giovane età dimostra, con la sua  interpretazione sensibile e straordinaria, di aver capito bene l’ingiustizia  che hanno subito le vittime). 
  Il bambino con  il pigiama a righe è un’opera di immaginazione, fin troppo ricca di  simbologie, proprio dove occorre essere freddamente diretti e non fabbricare  elaborazioni eleganti; per fare un esempio: Gretel, la sorella dodicenne di  Bruno, rappresenterebbe il concetto "coltiva e nutri il popolo con odio e  questi odierà”. Lo spettatore conosce questa ragazzina mentre trascorre le  giornate a pettinare bambole, fino a che il loro precettore privato non le  inculca nella testa gli Ebrei non sono persone; Gretel smette così di vestire  bambole a inizia ad appassionarsi alla propaganda di Hitler. Un altro esempio:  la Shoha, che questo film ha in animo di trattare, è vista attraverso Bruno, la  cui innocenza è talmente esasperata, ed esasperante, da diventare stupidità,  anche davanti al volto disperato di Shmuel pestato a sangue, davanti alle  fatiche di un uomo, Pavel, che lavora per loro, a cui il bambino pone domande  che lasciano il pubblico interdetto. 
  Tra simbologie eccessive e innocenza  sperduta, Il bambino con il pigiama a righe si mostra inadeguato a  spiegare ai ragazzi quello che è stato l’Olocausto; soprattutto perchè è  preceduto da autori, Elie Wiesel, Anne Frank, Primo Levi, che hanno lasciato testimonianze,  da leggere e rileggere, semplicemente scrivendo la realtà, che non permette  superficiali licenze poetiche. 
                            
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                          10 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          A  DIFFERENT WAVELENGHT: 
                          concerto multimediale di LUCA PEDRONI 
                          Esterno  Notte Suoni 
con foto di Diego  Boldini + 
                          Luca Pedroni è un giovane chitarrista di Varese che, con una base di studi classici, si è poi orientato in direzione del jazz e del blues, fino ad approdare alla sperimentazione compositiva per chitarra acustica. 
                            La scelta dello strumento acustico è stata per Luca Pedroni il risultato della somma tra le diverse esperienze maturate nel corso degli anni e la sua principale cifra compositiva 
                          che va costantemente in direzione di nuove sonorità. 
                          In A different wavelenght, Luca Pedroni ha dato vita ad una nuova ricerca compositivo-espressiva, giungendo ad una rilettura 'polifunzionale' della chitarra acustica, che mette in risalto le inconsuete potenzialità dello strumento in associazione al suo alto potere evocativo, riuscendo a tradurre in suono ciò che lo circonda, secondo quanto sosteneva 
                          Michael Hedges quando diceva "Heaven is all around, translated to sound". L’artista propone un repertorio di musica contemporanea alternando a brani originali fingerstyle, brani inediti tratti dal suo ultimo lavoro discografico e rivisitazioni di autori celebri. 
                          Sulla scena, alle spalle del musicista, si alternano in modo dinamico e in relazione alla melodia le istantanee di Diego Boldini, raffinato fotografo capace di catturare i mutevoli aspetti della natura e del nostro territorio. 
                          ...............................................................................................................................a seguire  
                             
                           
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                          Varese, Giardini Estensi  
                          A DIFFERENT SOUNDTRACK  
                          CON DELTA E LUCA PEDRONI 
                          il film muto  
                          VARESE  CITTÁ GIARDINO  
                           
                            Varese città giardino è un film degli anni 20 ritrovato dall’Università Popolare di Varese e donato alla Provincia di Varese. Con la supervisione di Luciano Rossi, del Centro Audiovisivi della Provincia di Varese, il film, originariamente in 35 mm, e stato restaurato con un paziente lavoro da Achille Berbenni e Giovanni Ghezzi, del Centro di Cinematografia Scientifica del Politecnico di Milano. 
                            Un film muto, ma accompagnato da stupende didascalie in inglese scritte da Umberto Bagaini, realizzato per promuovere all’estero la valenza turistica e naturalistica di Varese e del suo territorio. 
                          È stata questa la metodologia del restauro: non perdere nessuna inquadratura (anche se molte sono fotografiche invece che cinematografiche) e conservare l’atmosfera originale come se il film fosse destinato agli spettatori del tempo. Così l’emozione di allora arriva fino a noi. Come arriva a noi il messaggio di quell’epoca, con una Varese che in parte non esiste più ma che ci spinge a sognare per la Varese del futuro il ritorno ad alcuni aspetti che avevano fatto della città e dei suoi dintorni, come dice una didascalia: “un’immagine di splendida ed ineguagliata bellezza”. Per l’occasione il film viene sonorizzato dal vivo dal gruppo varesino Delta insieme a Luca Pedroni, grazie ad una coinvolgente partitura musicale realizzata per l’evento, sospesa tra atmosfere rockeggianti e melodie classiche: una perfetta fusione di immagini e suoni che riporta il film a una nuova emozione.  
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                          10 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Laveno Mombello  , Parco di Villa Frua 
                          GLI  AMICI DEL BAR MARGHERITA 
                          di Pupi Avati - Italia 2009 
                          Dopo «Il papà di Giovanna»,  uno dei film più coinvolgenti e perfetti di questa stagione, l'amarcord con cui  Pupi Avati, fra gli autori più completi e versatili del cinema italiano, ci  rievoca, tra cronaca e invenzione, gli «amici del bar Margherita», come li ha  frequentati, probabilmente idealizzandoli nell'ambito di una colorata  «operazione memoria», nella sua Bologna del '54 in quella stessa via Saragozza  dove abitava anche lui. 
                            Qui si nasconde sotto le vesti di un  ragazzotto con mamma e nonno che aspira ardentemente a far parte di quel gruppo  con le sue regole, i suoi svaghi, le sue assenze in mezzo a loro di donne anche  se queste, oltre al biliardo, sono il sogno e la meta cui tutti tendono, chi  con modi esagitati da erotomane, chi invece con timidezze ed impacci. Lui, il  ragazzotto, non solo ne è la voce narrante ma, con sottile trovata poetica,  lascia che, al suo fianco e in mezzo a loro, qualcuno li riprenda con degli  apparecchi che, alla fine, li fotograferanno tutti in gruppo, anche se lui  rimarrà di fronte a loro a guardarli distante. Per poter dopo (e cioè adesso)  raccontarli. Un ritratto vivace, ma fine di un'epoca (i primi festival di  Sanremo, i primi televisori), una galleria di personaggi rievocati in  equilibrio sapiente fra l'ironia e l'affetto. Sia che si tratti di un  ladruncolo così affamato di sesso da acquistare degli occhiali con cui le donne  si vedono spogliate (Luigi Lo Cascio), o di un aspirante cantante (Fabio De  Luigi) destinatario, per uno scherzo, di una falsa lettera che lo inserisce  nella competizione di Sanremo, o, su un versante più bonario, di un pavido  giovanottino (Neri Marcoré) liberato, con uno stratagemma bene organizzato, da  un matrimonio non ambito del tutto, o - e allora con spazi più ampi - di un  campione di biliardo un po' misterioso (Diego Abatantuono) che finisce per  diventare il punto di riferimento di tutti gli altri, narratore compreso  (Pierpaolo Zizzi) al quale la morte improvvisa del nonno (Gianni Cavina)  indurrà la madre (Katia Ricciarelli) a mandare a monte una festa di compleanno  predisposta per il primo incontro sentimentale. Avati, con il suo tocco  leggero, si muove felicemente fra questi personaggi interpretati tutti in modo  esemplare, fotografati sempre con sapori quotidiani dal suo fido Pasquale  Raciti e amabilmente commentati dalle musiche scritte per lui da Lucio Dalla.  Divertendo ma anche un po' commuovendo perché, pur con toni sommessi, lascia  intuire in mezzo anche sottili echi nostalgici. Regalandoci, ancora una volta,  un film da guardare con grata simpatia. All'insegna di un cinema, ad ogni  occasione, sempre più vitale.  
                            
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                          11 LUGLIO  ORE 21,30  
                          Varese, Giardini Estensi  
                          Questa è la storia di una lite, anzi della lite.   che allontanò per  sempre due fratelli, e le loro famiglie.  
                          Due fratelli che avevano sempre  vissuto da fratelli, condividendo gioie e dolori, superando insieme le  difficoltà della vita e dei loro caratteri, con amore. Lo stesso affetto che  avevano trasferito ai loro figli, i due cugini, (Ficarra e Picone), cresciuti  per tanti anni come fratelli. Così diversi tra loro: prepotente e carnefice il  primo (Ficarra), remissivo e vittima il secondo (Picone). Poi, d’improvviso,  quella lite li allontanò, rendendoli non più fratelli, se non nei loro ricordi  di quel meraviglioso periodo della vita, che è l’adolescenza. Oggi, al momento  della nostra storia, i due trentenni che conducono due vite  profondamente diverse che il destino farà ritrovare… 
                           
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                          12 luglio ore 21,30I 
                                                  Giardini Estensi  domenica  
                          LA BOHÈME  
                            di Robert Dornhelm - Austria/Germania 2008  
                               
                            In onore del 150° anniversario della nascita di  Giacomo Puccini, il regista austriaco Robert Dornhelm confeziona una versione  cinematografica della classica messa in scena della celebre opera La Bohème del  1896. Rodolfo, poeta innamorato, lotta per conquistare il cuore della bella e  tragica Mimi, malata di tubercolosi. I due vivono una breve, ma travolgente  passione che si concluderà con il decesso della donna. 
                          MUSICALE -  Durata 100 min.
                             
                            con Anna Netrebko, Rolando Villazón, Nicole Cabell, Ioan Holender 
   
                            Parigi, 1830. Tra i vicoli del Quartiere Latino, in una fredda soffitta, vivono quattro amici: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e il filosofo Colline. Pur essendo poveri e senza lavoro, i quattro sono felici e trascorrono le serate in allegria bevendo e parlando di tutto. Marcello ha una relazione con Musetta, una ragazza determinata e priva di scrupoli con cui litiga spesso. Rodolfo, invece, è innamorato della 
                            fioraia Mimì. Anche lei ricambia il suo amore ma poi, malata di tisi, per non essere di peso all'uomo che ama, lo lascia e inizia a condurre una vita frivola e dissoluta. 
   
                            Gira di sala in sala, con passo carbonaro, un film particolare perché tradizionale, rivolto alle masse, La Bohème di Puccini vista dall'austriaco Dornhelm con voci star, Anna Netrebko e Rolando Villazón. Senza ambizione di firmare il capolavoro di Losey o Bergman, il film non è neppure una ripresa dal teatro, ma una drammatizzazione di ottimo livello narrativo dove al mélos si aggiunge il mélo. Cantanti anche ottimi attori, la varietà delle riprese, del montaggio, la coloritura di personaggi, l'eleganza di scene e costumi (seguendo l'edizione storica di Zeffirelli) fanno di questa Bohème un impasto drammatico musicale da leggere secondo gusti e tendenze, una love story sempre da scoprire nella scia delle edizioni dirette da Lèvy al Metropolitan per Invito all'opera. Maurizio Porro - Il Corriere della Sera 
                           
                            
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                          14 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale 
                          LA  FELICITÁ PORTA FORTUNA   
                          Happy go lucky 
                          di Mike Leigh - Gran Bretagna 2008 
                           
                            La quotidianità affrontata  quasi fosse un palcoscenico d’avanspettacolo, sopra il quale ripetere al  prossimo il proprio slogan: "sorridi alla vita". I riflettori sono  tutti per una trentenne (la strabordante Sally Hawkins, Orso d’Argento come  miglior attrice e un curriculum tra cinema, televisione, teatro) vestita  colorata, kitsch e con improbabili abbinamenti, che si produce in simpatiche  smorfie, un’ampia, strampalata gestualità e una buffa andatura dinoccolata. Una  figura solare, esuberante e iper attiva che, oltre a lavorare, nel tempo libero  balla in discoteca, si ubriaca e - in quanto curiosa per attitudine - da  allieva permanente prende lezioni di guida e di flamenco. A proprio agio con  gli altri (convive con la sorella ed un’amica, fa la maestra alle elementari),  parla continuamente - anche agli sconosciuti – e sempre con la battuta pronta.  Autoironica, espansiva e di una gioiosa spontaneità, cerca di cambiare il  cattivo umore degli altri ed è pronta ad ascoltare le ragioni del loro  malessere, come avviene con il musone e taciturno libraio, l’istruttore di  guida disturbato e fanatico religioso (altra caratterizzazione da incorniciare,  quella di Eddie Marsan), il problematico bambino che picchia i compagni di  scuola, l’insegnante di ballo che durante la lezione ha un’improvvisa crisi di  pianto, la sorella bacchettona e con ormonali sbalzi d’umore da gravidanza. Ma  sa anche fermarsi, quando si accorge di venir fraintesa.  
                            
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                          15 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Varese , Giardini Estensi  
                          
                            TWO  LOVERS 
                            di James Gray - Usa 2008 
                            Sulla carta, la trama potrebbe essere facilmente scambiata per quella di una commedia sentimentale,  magari di quelle agrodolci e un po’ oblique figlie di certo cinema indipendente  americano degli ultimi tempi. D'altronde abbiamo un protagonista vagamente  instabile e ferito nei sentimenti, inserito in un contesto familiare il cui  caldo ed affettuoso abbraccio si fa a tratti leggermente claustrofobico, che  all’improvviso si ritrova diviso tra l’amore per la disponibile figlia dei  futuri soci d’affari dei genitori e quello per una vicina di casa bizzarra e  scapestrata. E qualcuno, prima che il film venne presentato lo scorso anno al  Festival di Cannes (ma forse anche dopo...), al fatto che fosse una commedia ci  credette veramente.  
                          Invece quello di James  Gray è un film  devastante ed agghiacciante, che costringe lo spettatore a fare i conti con i  propri fantasmi, che mette di fronte con disarmante semplicità alla natura più  intima ed essenziale del sentimento amoroso, della impossibilità sua e dell’essere affrontato con “maturità”. 
                          Gray racconta la storia di Leonard, applicando all’amore  quelle tensioni cinematografiche che nei precedenti lavori erano funzionali al noir  e al poliziesco: e in questo modo, lavorando tra ombre e sfumature, tra  dettagli fisici e psicologici, scava in una trama tanto classica e semplice da  sfiorare (in apparenza) il didascalismo. Il  dramma del protagonista non è solo quello di chi è diviso tra l'Amore  rassicurante e stabilizzante e quello istintuale, selvaggio e pericoloso: è  quello di chi non sa più riconoscersi negli altri e con gli altri, di chi non  ha il coraggio di affrontare la verità su sé stesso e sul mondo. Di chi, forse,  l'Amore non sa più nemmeno cosa sia davvero.  
                            Fino ad un finale raggelante e inquietante nella spietatezza dello  scomodo messaggio che veicola.  
                           
                            
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                          15 LUGLIO  ORE 21,30  
                          Castiglione Olona , Castello Monteruzzo 
                          TERRA  MADRE  
                          di Ermanno Olmi - Italia 2009 &  
                           
                          un documentario di denuncia sul cibo in cui ci si pongono delle   domande sull’economia, la politica, l’ecologia e la salute della nostra terra.  
                          Il film, prodotto anche grazie all’apporto della Cineteca di Bologna, parte dal racconto degli ultimi tre convegni di Terra Madre a   Torino e dagli interventi delle persone che sono state radunate da   Carlo Petrini in quelle occasioni. 
                           
                              GREINA  
                            di Villi Hermann 
                          In collaborazione con  Slow Food e Associazione Sir Jhon, seguirà rinfresco 
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                          16 LUGLIO  ORE 21,30  
                          Varese, Giardini Estensi  
                          Performance  teatrale con il gruppo  
                                GLI STRACCI Evento Speciale 
                          a seguire:  
                            L'ONDA  
                          di  Dennis Gansel - Germania 2008 
                          In collaborazione con  Informagiovani - Progetto Mosaico Giovani 
                           
                            Germania, oggi. Durante la settimana  delle esercitazioni, l'insegnante di liceo Rainer Wenger (Jürgen Vogel) propone  un esperimento per mostrare ai suoi studenti come funziona un governo  totalitario. Inizia così un gioco di ruolo dalle tragiche conseguenze. Nel giro  di poche settimane, quella che era cominciata come un'innocua illustrazione di  concetti come disciplina e comunità, si trasforma in un vero e proprio  "movimento" - L'Onda. Arrivati al terzo giorno, gli studenti  cominciano a ostracizzare e a minacciare gli altri. E quando alla fine il  conflitto esplode in tutta la sua violenza durante una partita scolastica di  pallanuoto, l'insegnante decide di interrompere l'esperimento. Ma ormai è  troppo tardi, l’Onda è sfuggita al suo controllo... 
                            
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                          17 LUGLIO  ORE 21,30 Laveno Mombello , Parco di Villa Frua 
                          THE  MILLIONAIRE 
                          di Danny Boyle - Gran Bretagna/Usa 2008 
                           
                            India. Jamal Malik è nato nella parte più povera della città di  Mumbai e dopo la morte della madre è cresciuto vivendo di espedienti insieme al  fratello Salim e alla compagna di sventure Latika, anche lei orfana. Il corso  degli eventi porterà Jamal, Selim e Latika a dolorosi allontanamenti e fortuita  riavvicinamenti finché Jamal, deciderà di partecipare all'edizione Hindi del  gioco televisivo a premi "Chi vuol esser milionario" per riscattare  la sua esistenza e quella di Latika. 
                            Vincitore di 8 premi Oscar 2009, tra cui Miglior Film e Miglior Regia, e  vincitore di 4 Golden Globe. 
                            
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                          18 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Malnate , Villa Braghenti  
                          
                            
                              YO  YO MUNDI 
                              in concerto 
per ricordare Luca  
Ingresso gratuito Esterno Notte  Suoni  | 
                                
                                reportage | 
                             
                           
                            
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                          21 LUGLIO  ORE 21,30  
                          Varese, Giardini Estensi  
                          GIULIA  NON ESCE LA SERA 
                          di  Giuseppe Piccioni - Italia 2009 
                          Il film ha destato l’interesse della critica pur non suscitando eccessivo   entusiasmo, ma tutti riconoscono al regista la capacità di fare “un cinema che   non si piega alla furbizia di quello più commerciale e ha il coraggio di   raccontare personaggi scomodi e storie in grado di far lavorare la mente”   (Movieplayer). 
                          Panorama: “…in modo insolito, almeno per il cinema italiano, cerca di   coniugare il realismo e l’analisi psicologica con la divagazione verso mondi   immaginari”. 
                            MyMovies: “…non si può negare che Giulia Non Esce la   Sera si imponga per la sua capacità di guardarsi attorno, di comprendere   meglio ciò che accade (soprattutto) in Italia, di mettere in discussione l’   identità dei personaggi e di uscire dalla “chiusura domestica””. 
                            Repubblica:   “Piccioni… da autore alla maniera della nouvelle vague usa il cinema come un   diario intimo, scava nei sentimenti e nelle relazioni interpersonali, e   “l´inattualità” ricercata di quel che narra e mette in scena lo allontana (è   quello che vuole, ma non è mai sicurissimo di volerlo veramente) dai riflettori   puntati sui cosiddetti temi forti”. 
                            Il Corriere della Sera: “Ci sono dei film   dove i personaggi sono “meglio” della storia che interpretano, dove volti e   comportamenti finiscono per lasciarsi alle spalle la trama per vivere di vita   propria”. 
                            Il Giornale: “La Golino è ormai una brava attrice e s’appropria   del film, mentre Valerio Mastandrea non differenzia sostanzialmente i personaggi   dei suoi troppi film”. 
                            
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                          21 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale 
                          STATE  OF PLAY 
                          di  Kevin Macdonald - Usa 2009 
                           
                          A volte il sottotesto di un film è il suo valore più  prezioso. E’ il caso dell’ ultimo film di Kevin Macdonald che  nonostante la partenza produttiva problematica, che ha visto la necessità di  dover sopperire a due illustri rifiuti come quelli di Brad  Pitt e Edward Norton, ha saputo ben compensare questa mancanza  con due attori del calibro di Russel Crowe e Ben  Affleck che non fanno assolutamente rimpiangere i primi due. 
                          Un Russel  Crowe imbolsito e ingrassato interpreta il cronista vecchia  maniera Cal McCaffrey che ha trasformato il suo personale modo di fare  giornalismo in investigazione. E’ un personaggio che sempre “a cavallo” delle  sue scarpe va a caccia di notizie armato di sola penna e taccuino, che non si  fida mai delle apparenze e che diffida dai blog e dalle notizie che circolano  sul web. Quasi meglio di un segugio poliziotto  intuisce il collegamento tra tre diversi  omicidi che in qualche modo tutti sembrano connessi a una vicenda di appalti  che coinvolge il suo ex compagno di liceo (Ben Affleck), aitante rampollo in  carriera politica. State of Play è tratto da una miniserie TV della  BBC e maggiormente arricchito da maestri della sceneggiatura di questo genere  come Tony Gilroy.  E’ un thriller politico che partendo da voler essere un film che contrappone i  valori dell’amicizia a quelli della giustizia finisce per essere uno spaccato  del mondo del giornalismo. Il personaggio interpretato  da Crowe viene contrapposto a quello interpretato dalla  giovane Rachel Adams,  una moderna giornalista in stile  blogger che mette la sua intraprendenza davanti al fiuto . La fusione tra i differenti stili di giornalismo dei due è  sicuramente un’ interessante visione di quello che potrebbe essere il futuro  modo di fare giornalismo, che mette da parte l’eccessiva  intolleranza verso i nuovi metodi senza però tralasciare nemmeno  i vecchi  modus operandi in stile detective.  
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                          22 LUGLIO  ORE 21,30 
                          Castiglione Olona  , Castello Monteruzzo 
                          THE  MILLIONAIRE 
                          di Danny Boyle - Gran Bretagna/Usa 2008 
                           
                            India. Jamal Malik è nato nella parte più povera della città di  Mumbai e dopo la morte della madre è cresciuto vivendo di espedienti insieme al  fratello Salim e alla compagna di sventure Latika, anche lei orfana. Il corso  degli eventi porterà Jamal, Selim e Latika a dolorosi allontanamenti e fortuita  riavvicinamenti finché Jamal, deciderà di partecipare all'edizione Hindi del  gioco televisivo a premi "Chi vuol esser milionario" per riscattare  la sua esistenza e quella di Latika. 
                            Vincitore di 8 premi Oscar 2009, tra cui Miglior Film e Miglior Regia, e  vincitore di 4 Golden Globe. 
                            
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                          24 LUGLIO  ORE 21,30  
                          Varese, Giardini Estensi  
                          26 agosto ore 21,15  
                          Castiglione  Olona - Castello Monteruzzo 
                            
                          PONYO  SULLA SCOGLIERA  
                          di Hayao Miyazaki - Giappone 2008  
                          Cinema in famiglia  
                           
                                                                              Sosuke, un bimbo di cinque anni, vive in cima a una scogliera affacciata su Inland Sea. Una  mattina trova Ponyo, una pesciolina rossa con la testa incastrata in un barattolo di marmellata. Sosuke la salva e la mette in un secchio di plastica: ha deciso  che se ne prenderà cura, vista la simpatia reciproca che subito scatta tra i  due. Ma lo stregone Fujimoto, papà di Ponyo, è deciso a far tornare la figlia  in mare… 
                            Quando fu presentato in concorso a Venezia,  dove fu snobbato dalla Giuria senza neanche un piccolo premio per il contributo  tecnico, abbiamo definito Ponyo on the cliff by the sea,  titolo internazionale della pellicola, il più infantile del film di Hayao Miyazaki. Riconfermiamo la nostra posizione,  convinti che questa definizione sia solo una carta a favore delle intenzioni  del maestro e dello straordinario risultato finale. 
                            Di Miyazaki c’è chi ama un po’ tutto, e c’è invece chi  ama di più il filone “maturo” di Mononoke e chi ama quello più “diretto” di Totoro. Pochi dubbi  sul fatto che Ponyo sulla scogliera faccia parte del  secondo ipotetico filone, e anzi ne radicalizzi tutti gli aspetti. Quindi dopo  il già citato Totoro e dopo una perla del calibro di Kiki - Consegne a domicilio, Ponyo rappresenta l’estremizzazione totale della poesia fanciullesca di Miyazaki. 
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                          24 LUGLIO  ORE 21,30  
                            Laveno Mombello , Parco di Villa Frua 
                          
  
                          GRAN  TORINO 
                          di  Clint Eastwood - Usa 2008 
                          A convincere l'attore e regista al rientro è stato il ruolo di Walt Kowalski, un   reduce della Guerra di Corea di carattere burbero e spavaldo, che si trova a   fare i conti con un mondo in continuo mutamento, costretto dai suoi vicini di   casa che sono emigranti a confrontarsi con i suoi pregiudizi in lui ben   radicati. 
                               
                            Meccanico in pensione, Walt Kowalski riempie le sue giornate   facendo dei piccoli lavori di riparazione nelle case, bevendo birra e recandosi   una volta al mese dal barbiere. Nonostante l'ultimo desiderio espresso dalla   moglie, ormai deceduta, fosse che il marito si confessasse, per Walt - che tiene   il suo fucile M-1 sempre pronto e carico - non c'è nulla da confessare. E non   c'è nessuno di cui si fidi abbastanza per confessarsi, ad eccezione del suo cane   Daisy. 
   
                            Le persone che un tempo erano i suoi vicini di casa sono ormai   quasi tutte morte oppure si sono trasferite altrove e sono state sostituite da   immigrati provenienti dal sudest asiatico, che lui disprezza. E' pieno di   risentimento per quasi tutto quello che vede intorno a sé: le grondaie   spioventi, i prati incolti e pieni di vegetazione, le facce di stranieri che lo   circondano, le bande senza meta di adolescenti Hmong, latinoamericani e   afro-americani che pensano che tutto il quartiere sia loro, il modo in cui i   suoi figli siano diventati dei perfetti estranei, Walt aspetta solo che il resto   della sua vita passi. 
   
                            Fino alla notte in cui qualcuno cerca di rubargli   la sua Gran Torino del '72. Ancora splendente e scintillante come il primo   giorno la Gran Torino mette a rischio la vita del suo vicino di casa   adolescente, il timido Thao (Bee Vang) quando la banda di teppisti asiatici   costringe il ragazzo a cercare di rubare la macchina. Ma Walt si trova in mezzo   tra il furto e la banda, diventando suo malgrado l'eroe del quartiere,   soprattutto per la madre di Thao e per sua sorella più grande, Sue (Ahney Her),   che insistono affinché Thao si metta a lavorare per Walt per fare ammenda del   tentativo di furto. Nasce così un'amicizia improbabile che cambierà le loro   vite...  
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                          25 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          Concerto  di HOT TUNA (blues)  
                          Esterno Notte Suoni 
                            In coll. con Black &  Blue Festival - Ingresso € 18,00 / rid. € 15,00 
                             
                            Hot Tuna è il nome di un progetto di blues acustico statunitense  nato da un’idea del chitarrista e cantante Jorma Kaukonen e del bassista Jack  Casady. 
   
                            Alla fine degli anni sessanta, i due musicisti decisero di intraprendere una  lunga collaborazione per rivisitare sia in chiave acustica che elettrica vecchi  brani di blues tradizionale, ispirandosi a maestri come Rev. Gary Davis, Jelly  Roll Morton, Bo Carter e Blind Blake.  
                            
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                          26 LUGLIO  ORE 21,30 
                            Varese , Giardini Estensi  
                          Concerto  di NAILROADS (blues)  
                          Esterno Notte Suoni 
                           
                          a seguire:  
                           
                          CADILLAC  RECORDS 
                          di Darnell Martin - Usa 2008 
                          A Chicago, fra i Cinquanta e i Sessanta, ad opera di musicisti e di cantanti di   colore, per merito però di un bianco, un emigrato polacco che aveva   americanizzato in Chess il suo cognome e che, in un piccolo locale di un   quartiere frequentato da neri, aveva radunato attorno sé un gruppo via via   sempre più agguerrito cui, oltre a dare appropriati insegnamenti musicali, era   riuscito a far raggiungere vari primati nelle vendite dei dischi grazie anche   alla sua intraprendenza e ai suoi rapporti sempre più stretti con le case   discografiche. 
                          Premiando sempre i suoi cantanti con una Cadillac tutte le   volte in cui li vedeva salire ai vertici delle classifiche. La regista afroamericana Darnell Martin, pur rivolgendosi   soprattutto a un pubblico che quei personaggi e quegli eventi tutti reali, li   conosce da cima a fondo, ha fatto in modo che anche chi non sa molto di blues e   di rock and roll potesse prestare attenzione a quel seguito di biografie   parallele messe al centro del suo film. In primo luogo i casi dell'emigrato   polacco (Adrien Brody) che ha avuto l'idea di costituire quel gruppo di   cantanti, prima con le difficoltà degli esordi poi con i successi quasi   clamorosi, dissolti alla fine dei Sessanta dai tempi nuovi e da nuovi tipi di   musiche. Quindi, uno dopo l'altro, i casi dei singoli cantanti, i loro problemi   privati - amori, tradimenti, droghe, scontri con polizie razziste -, la loro   sempre più sicura evoluzione creativa, pur tra molti contrasti. 
                           
                           
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                          26 LUGLIO  ORE 21,30  
                          Venegono Inferiore  ,Villa Molina 
                           
                           
                          GRAN  TORINO 
                          di  Clint Eastwood - Usa 2008 
                          A convincere l'attore e regista al rientro è stato il ruolo di Walt Kowalski, un   reduce della Guerra di Corea di carattere burbero e spavaldo, che si trova a   fare i conti con un mondo in continuo mutamento, costretto dai suoi vicini di   casa che sono emigranti a confrontarsi con i suoi pregiudizi in lui ben   radicati. 
                               
                            Meccanico in pensione, Walt Kowalski riempie le sue giornate   facendo dei piccoli lavori di riparazione nelle case, bevendo birra e recandosi   una volta al mese dal barbiere. Nonostante l'ultimo desiderio espresso dalla   moglie, ormai deceduta, fosse che il marito si confessasse, per Walt - che tiene   il suo fucile M-1 sempre pronto e carico - non c'è nulla da confessare. E non   c'è nessuno di cui si fidi abbastanza per confessarsi, ad eccezione del suo cane   Daisy. 
   
                            Le persone che un tempo erano i suoi vicini di casa sono ormai   quasi tutte morte oppure si sono trasferite altrove e sono state sostituite da   immigrati provenienti dal sudest asiatico, che lui disprezza. E' pieno di   risentimento per quasi tutto quello che vede intorno a sé: le grondaie   spioventi, i prati incolti e pieni di vegetazione, le facce di stranieri che lo   circondano, le bande senza meta di adolescenti Hmong, latinoamericani e   afro-americani che pensano che tutto il quartiere sia loro, il modo in cui i   suoi figli siano diventati dei perfetti estranei, Walt aspetta solo che il resto   della sua vita passi. 
   
                            Fino alla notte in cui qualcuno cerca di rubargli   la sua Gran Torino del '72. Ancora splendente e scintillante come il primo   giorno la Gran Torino mette a rischio la vita del suo vicino di casa   adolescente, il timido Thao (Bee Vang) quando la banda di teppisti asiatici   costringe il ragazzo a cercare di rubare la macchina. Ma Walt si trova in mezzo   tra il furto e la banda, diventando suo malgrado l'eroe del quartiere,   soprattutto per la madre di Thao e per sua sorella più grande, Sue (Ahney Her),   che insistono affinché Thao si metta a lavorare per Walt per fare ammenda del   tentativo di furto. Nasce così un'amicizia improbabile che cambierà le loro   vite...  
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                          28 LUGLIO  ORE 21,30 
                                Varese , Giardidi Estensi  
                          LOUISE  - MICHEL 
                          di B. Delépine e G. Kervern - Francia 2008 
                          Una fabbrica nella regione francese della  Picardia. Pochi mesi dopo una riduzione del personale, le operaie sono in  allarme. Quel giorno, il direttore le convoca per una piccola sorpresa, un  regalino con ricamato sopra il nome di ciascuna. Un dono che tranquillizza gli  animi. Torna la speranza. Rientrando a casa, una decina di lavoratrici celebra  l’avvenimento al caffè all’angolo. La mattina seguente, la costernazione: macchinari,  uffici, tutto è stato sgombrato durante la notte. 
                            La direzione è scomparsa, con la  complicità di una repentina nuova gestione. Disillusione totale. Le operaie  sono radunate nello stesso caffè del giorno prima: la rappresentante sindacale  annuncia la cifra che spetta a ciascuna, 2000 euro contro i quarant’anni  passati a lavorare nella fabbrica. Scandalizzate ma realiste, decidono di  mettere insieme tutto il denaro per finanziare un progetto di reimpiego. 
                            Vengono prese in considerazione diverse  idee: creare una nuova società, rilevare un’altra fabbrica…ma nulla riesce a  suscitare il loro entusiasmo. Louise, la più scatenata, prende la parola. Ha  un’idea che funzionerà e che si possono permettere: assumere un sicario per  uccidere il capo! Consenso unanime. Spetta a lei trovare il sicario. Sceglierà  l’assassino più patetico della sua generazione: Michel. 
                            Insieme troveranno quel mascalzone del  capo. Il loro viaggio li porterà da Amiens a Bruxelles, per finire in un lontanissimo paradiso fiscale. 
                            Un’avventura fra l’anarchia e la  comicità, che si concluderà con un bel bebè, anche se non concepito nel modo  tradizionale. 
                            
                          a seguire: LA NOTTE  DEI CORTI  
                          In collaborazione con Fice                                                     
                            
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                          28 LUGLIO  ORE 21,15 
                          Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale 
                           
                            LE  AVVENTURE DEL TOPINO DESPEREAUX  
                            di R. Stevenhagen e S. Fell - G.B./Usa 2008  
                            Cinema in  famiglia 
                          C'erano una volta una magia nell'aria, risate in abbondanza e litri e litri di   zuppa che faceva venire l'acquolina in bocca. Ma un incidente lasciò il Re con   il cuore spezzato, la Principessa piena di desideri e gli abitanti senza la loro   zuppa. La luce del sole scomparve. Il mondo divenne grigio. In questa terra la   speranza era perduta finché… non nacque Despereaux. Il minuscolo Despereaux   Tilling nacque troppo coraggioso per il luogo pieno di paura che lui chiamava   casa. Dal momento in cui venne al mondo, con i suoi occhi ben aperti e le grandi   orecchie dritte, vide e sentì più di chiunque altro. Non poteva fare a meno   dell'avventura e non riusciva ad immaginare un mondo senza. Un giorno il nostro   coraggioso topo entrò furtivamente nella biblioteca reale. Qui imparò a leggere   (piuttosto che a mangiare) i libri in cui si imbatteva – godendo di storie di   cavalieri ai quali voleva unirsi, draghi che sperava di combattere e belle   fanciulle che sognava di salvare. Mentre si trovava al castello, divenne amico   di una Principessa di nome Pea, che desiderava scappare dalla tristezza che,   dalla morte di sua madre, si era impossessata del suo mondo svogliato. Il padre   di Pea e l'intero regno erano paralizzati in un lutto che permeava anche il   paesaggio con mulinelli di nuvole grigie. Quando le sue azioni vennero scoperte   dagli altri topi, Despereaux— per la sua incapacità di rispettare le regole e   per aver osato parlare con un umano – fu bandito dalla sicurezza del Mondo dei   Topi/Mouseworld e spedito nel Mondo dei Ratti/Ratworld, un luogo in cui la luce   non penetrava mai. Qui venne salvato da un altro esiliato, il ratto Roscuro, un   visitatore di un’altra terra bandito dagli umani, che ancora sognava la   cavalleria e il valore. Conoscitore del buon cibo e di viaggi globali, il   mondano Roscuro era un outsider tra quei ratti – intrappolati nella loro   prigione sotterranea — e sognava la luce che gli mancava tanto e l’opportunità   di scappare. Quando, per paura, la Principessa disprezzò e rifiutò la mano   amichevole di Roscuro, lui divenne il ratto più estremista. Con il cuore   spezzato e rimesso insieme storto, Roscuro pianificò la vendetta con la outsider   Miggery Sow, una domestica il cui unico sogno era quello di diventare una   principessa. Quando Pea venne rapita, Despereaux scoprì di essere l'unico che   poteva salvarla… e che anche il più piccolo dei topi può trovare il coraggio di   un cavaliere con la sua lucente armatura. In questa storia di coraggio, perdono   e redenzione, una minuscola creatura ha insegnato ad un intero regno che ci   vuole solo una piccola luce per mostrare la verità: quello che sembri e appari   non è uguale a quello che sei. 
                           
                                                      
                          
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                          29 LUGLIO  ORE 21,30 
                          Castiglione Olona  , Castello Monteruzzo 
                          COCO  AVANT CHANEL  
                          di Anne Fontaine - Francia 2009 
                           
                            Partendo dagli anni dell’orfanotrofio, la storia  si snoda attraverso i momenti più significativi della vita della giovane  Gabrielle, dalla campagna alla città, seguendo il filo dei sentimenti e  scavando dentro la protagonista per svelarne la personalità più profonda, fino  all’inizio del successo… Gabrielle nasce da una famiglia  povera e viene abbandonata dal padre in un orfanotrofio, dove ogni domenica  aspetta invano il suo ritorno. Viene cresciuta insieme alle altre bambine dalle  suore, fino a quando da adulta non inizia a lavorare: di giorno lavora come  sarta presso una boutique, di notte come show girl/cantante in una locanda di  basso rango nelle campagne francesi. 
                            E’ qui che conosce Etienne Balsan, un nobile  playboy con la passione per i cavalli, che la corteggia promettendole il  successo nel mondo dello spettacolo, fino a spingerla a seguirlo  nella sua tenuta. Qui Coco conosce Boy Capel, un nobiluomo inglese che, a  differenza di Balsan, incontra i sentimenti della giovane e di cui Gabrielle si  innamora. E’ l’inizio di una serie di avvenimenti che trascinano la ragazza  verso il mondo della moda e l’inizio di un impero all’insegna dell’eleganza e  dello stile. 
                          Coco ha una personalità molto forte e anarchica. La storia mostrata dalla regista procede  sui binari della personalità e del carattere più che sulla pura narrazione di  avvenimenti, insistendo sui meccanismi psicologici e decisionali alla base  delle scelte di Gabrielle, sul suo carattere all’apparenza forte e determinato,  ma velato da una profonda voglia/rifiuto di innamorarsi che si traduce presto  in rimpianto e sfogo nel mondo professionale, per cui la donna ha un talento  innato. La tensione si gioca anche sui rapporti di “classe” (ricco-povero), ma  ad un certo punto si passa esclusivamente sul piano sentimentale,  quasi come se la donna, proprio grazie al suo carattere, fosse riuscita ad  eliminare il gap sociale in cui si trovava sin dalla nascita, a farsi accettare  ed amare in un mondo di “nobili”, proprio grazie allo stile irriverente   e al talento innato che la fanno sembrare diversa  da tutte le altre donne di sangue blu. 
                            Bravissimi tutti gli attori a supportare la  protagonista, ottima la sceneggiatura e il lavoro della regista Anne Fontaine,  che confeziona  un film esteticamente molto valido e sceglie alcune inquadrature davvero  interessanti ed emotivamente cariche,  regalando una composizione del quadro e un “balance” visivo che ben  rappresentano lo stile estetico ed “emotivo” di Coco. 
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                          29 LUGLIO  ORE 21,30 
                                Varese, Giardini Estensi  
                          BLACK  & BLUE GIOVANI (blues)   
                          Ingresso gratuito Esterno Notte Suoni 
                          In collaborazione con  Informagiovani - Progetto Mosaico Giovani e Black & Blue Festival 
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                          31 LUGLIO  ORE 21,30 
                          Varese, Giardini Estensi  
                          STATE  OF PLAY 
                          di Kevin Macdonald - Usa 2009 Varese 
                          A volte il sottotesto di un film è il suo valore più  prezioso. E’ il caso dell’ ultimo film di Kevin Macdonald che  nonostante la partenza produttiva problematica, che ha visto la necessità di  dover sopperire a due illustri rifiuti come quelli di Brad  Pitt e Edward Norton, ha saputo ben compensare questa mancanza  con due attori del calibro di Russel Crowe e Ben  Affleck che non fanno assolutamente rimpiangere i primi due. 
Un Russel  Crowe imbolsito e ingrassato interpreta il cronista vecchia  maniera Cal McCaffrey che ha trasformato il suo personale modo di fare  giornalismo in investigazione. E’ un personaggio che sempre “a cavallo” delle  sue scarpe va a caccia di notizie armato di sola penna e taccuino, che non si  fida mai delle apparenze e che diffida dai blog e dalle notizie che circolano  sul web. Quasi meglio di un segugio poliziotto  intuisce il collegamento tra tre diversi  omicidi che in qualche modo tutti sembrano connessi a una vicenda di appalti  che coinvolge il suo ex compagno di liceo (Ben Affleck), aitante rampollo in  carriera politica. State of Play è tratto da una miniserie TV della  BBC e maggiormente arricchito da maestri della sceneggiatura di questo genere  come Tony Gilroy.  E’ un thriller politico che partendo da voler essere un film che contrappone i  valori dell’amicizia a quelli della giustizia finisce per essere uno spaccato  del mondo del giornalismo. Il personaggio interpretato  da Crowe viene contrapposto a quello interpretato dalla  giovane Rachel Adams,  una moderna giornalista in stile  blogger che mette la sua intraprendenza davanti al fiuto . La fusione tra i differenti stili di giornalismo dei due è  sicuramente un’ interessante visione di quello che potrebbe essere il futuro  modo di fare giornalismo, che mette da parte l’eccessiva  intolleranza verso i nuovi metodi senza però tralasciare nemmeno  i vecchi  modus operandi in stile detective.    
                             
                           
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                          31 LUGLIO  ORE 21,30 
                          Laveno Mombello , Parco di Villa Frua 
                          30 AGOSTO ORE 21,45 
                                Varese, Giardini Estensi  
                          UOMINI  CHE ODIANO LE DONNE 
                          di Niels Arden Oplev - Svezia/Danimarca 2009 
                           
                            Harriet Vanger è scomparsa quarant'anni fa sull'isola di proprietà dal   suo potente clan familiare, proprio mentre si teneva una riunione di   famiglia. 
                            Il suo corpo non è mai stato ritrovato, ma suo zio è da sempre   convinto che sia stata assassinata e che a ucciderla sia stato uno del clan.   Nonostante tutto il tempo passato ha ancora il desiderio di indagare sul passato   e per farlo assume Mikael Blomkvist, un giornalista economico in crisi, e   Lisbeth Salander, una hacker tatuata e senza scrupoli. Dopo aver collegato la   scomparsa di Harriet a una serie di grotteschi delitti avvenuti una quarantina   d'anni prima, i due investigatori improvvisati cominciano a penetrare una storia   familiare oscura e sconvolgente. Ma i Vanger sono gelosi dei loro segreti, e   Blomkvist e Salander scopriranno di cosa siano capaci pur di difenderli... 
                            Il   film è tratto dall'omonimo best seller di Stieg Larsson, fenomeno editoriale   del 2008. 
                           
                            
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                        agosto 2009 | 
                       
                      
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                          1 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          Concerto  LE VIE DEI SUONI  
                          con “La Rosa” e “Sharg Uldusú” (world music)  
                          Esterno Notte  Suoni 
                           
                            a seguire:  
                            IL  GIARDINO DI LIMONI 
                            di Eran Riklis - Israele/Germania/Francia 2008 Varese 
                            Ingresso € 10,00 / rid. €  8,00 
                          Il giardino di limoni racconta la storia di Salma Zidane (Hiam   Abbass), una vedova palestinese che vive in un piccolo villaggio   della Cisgiordania e si trova a dover sostenere un’inattesa battaglia: il   Ministro della Difesa israeliano (Doron Tavory) si è   trasferito proprio davanti al suo giardino coltivato a limoni e il suo servizio   di sicurezza decide l’abbattimento di tutti gli alberi. Salma, però, è determinata a non cedere e a combattere per il suo giardino,   anche da sola, visto che i suoi figli sono lontani. Nel portare il caso davanti alla Corte suprema di Israele, la donna è   assistita da un giovane legale, Ziad Daud (Ali   Suliman), contro un agguerrito team di avvocati dell’esercito che   hanno il supporto del governo israeliano. Ziad, separato da una moglie conosciuta in Russia ai tempi dell’Università,   col tempo finisce per innamorarsi di Salma. Il loro rapporto è complicato e   pericoloso: una vedova palestinese non è libera di fare quello che vuole, né è   libera di innamorarsi, tanto meno di un uomo molto più giovane di lei... Mentre la causa procede e aumentano le pressioni da ogni parte, Salma capisce   di aver scelto la strada più difficile, ma vuole ugualmente andare avanti:   quegli alberi, piantati dal padre più di cinquant’anni prima, rappresentano   tutta la sua storia, la sua vita, il suo futuro. Al di là del giardino, intanto, Mira Navon (Rona   Lipaz-Michael), moglie del ministro, assiste ad uno stravolgimento   della propria vita. Ha una nuova, bellissima casa e un marito dal lavoro prestigioso, ma è   costretta a vivere in una dorata solitudine. Trovarsi testimone della prepotenza usata contro la vedova palestinese le dà   una nuova coscienza e tra Mira e Salma si crea un invisibile legame di   solidarietà, che svela a entrambe la possibilità di un nuovo futuro. Dal regista de La sposa siriana, una storia emozionante sul coraggio di una   donna in lotta per la libertà e un appassionato messaggio di speranza. 
                            
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                          5 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Castiglione Olona, Castello Monteruzzo 
                          AUSTRALIA 
                          di Baz Luhrmann - Australia/Usa 2008 
                           
                          Ambientato durante la seconda  guerra mondiale, Australia narra in oltre due ore e mezzo con spirito melò e  nel segno del dramma la storia di Lady Sarah Ashley, aristocratica inglese che  arriva in Australia per scoprire che il marito proprietario terriero è stato  ucciso.  
                          Toccherà a lei salvare lo  sconfinato allevamento di bovini ereditato, oltre duemila capi che la  costringono ad assoldare un drover, un cow-boy australiano (Hugh Jackman) che si  rivelerà rude, taciturno, ma anche terribilmente appassionato. 
                          E incontrerà anche, nella  selvaggia terra australiana, un giovane meticcio Nullah (Brandon Walters), uno  di quei ragazzi che per il colore misto della pelle venivano per legge strappati alla famiglie  per essere occidentalizzati. 
                          Una sorta di "Via col vento nella terra dei  canguri", lo ha definito il regista, orgoglioso delle critiche  positive negli Usa (“è la  prima volta che ottengo una recensione positiva dal New York Times”)  e malgrado le critiche “così  così” ricevute in patria. 
                            
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                          7 AGOSTO   ORE 21,30 
                          Varese , Giardini Estensi  
                          ROCKNROLLA 
                          di Guy Ritchie - Gran Bretagna 2008 Varese 
                          RocknRolla è un titolo da album di fumetti, riff di  chitarra, gangster movie sex and pistols, ma ambientato nella Londra dei  giorni nostri tra palazzinari russi, mafiosi e senza scrupoli, criminali  vecchio stile, ma non meno spietati, una simpatica gang dei bassifondi che si  fa chiamare il Mucchio selvaggio e infine una femme fatale (Thandie Newton) e  una scheggia impazzita: il rampollo strafatto (Toby Kebbell) del boss Lenny Cole (Tom Wilkinson). Il  giovane drogato spariglia le carte e manda alla malora i piani di tutti quanti,  rubando un antico quadro portafortuna del  miliardario russo (Karel Roden), ma anche un po'  maledetta, che il pubblico vedrà solo sul retro.  
                             
Con RocknRolla il regista inglese Guy Ritchie  torna al  genere di film per lui più congeniale e ci regala quasi due ore di pura  evasione, con la giusta dose di gag, battute e morti ammazzati. Ciliegina sulla  torta la colonna sonora davvero rockettara  
                            
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                          7 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Laveno Mombello, Parco di Villa Frua 
                          30 AGOSTO ORE 21,45 
                                Venegono Inferiore , Villa Molina  
                          MOSTRI  CONTRO ALIENI 
                          di R. Letterman e C. Vernon - Usa 2009  
                            Cinema in famiglia 
                          L'arrivo sulla Terra di Galaxhar, un robot alieno intenzionato a conquistare il   pianeta, costringerà le forze militari ad avvalersi dell'aiuto di un gruppo di   Mostri, che l'esercito ha rinchiuso perché pericolosi per l'umanità 
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                          8 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          IL  CURIOSO CASO DI 
                          BENJAMIN BUTTON 
                          di David Fincher - Usa 2008 
                          Tratto da un racconto di Francis Scott Fitzgerald. Nel 1919 nasce Benjamin, la   madre muore di parto e il padre rimane scioccato alla vista di un neonato   dall’apparente età di 75 anni. Abbandonato dal padre, il bambino-vecchietto   viene allevato da una signora nera che non può avere figli propri. Destino vuole   che la porta di fronte alla quale il padre lo ha lasciato è proprio quello di un   ospizio per vecchi. 
                           
                            
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                          9 AGOSTO ORE 21,15 
                          Varese, Giardini Estensi  
                          CORALINE  E LA PORTA MAGICA 
                          di Henry Selick - Usa 2009 
                            Cinema in famiglia Varese 
                          
                            Coraline è una bambina di undici anni,   molto perspicace e arguta per la sua età, ma dotata di un forte bisogno di   attenzioni unito alla sua predisposizione ad annoiarsi facilmente. La sua   famiglia si è appena trasferita dal Michigan all’Oregon. I suoi genitori (la   voce della mamma è quella della Desperate Housewives Teri Hatcher, quella del padre è   di John Hodgman) sono molto occupati con il lavoro, si occupano di catologhi di   botanica; così la ragazzina cerca di trovare un’occupazione elettrizzante. 
                            Mentre si aggira per il giardino della nuova casa conosce un   bambino della sua stessa età Wybie (Robert Bailey jr). A poco a poco conosce   anche i suoi vicini di casa: le eccentriche Signorina Spink e Signorina Forcible    e lo strampalato artista russo Signor Bobinsky   . Ma Coroline non è soddisfatta, vorrebbe qualcosa di diverso, più   simile ai suoi desideri. E forse lo trova; attraverso una porticina entra in un   mondo parallelo dove incontra una versione alternativa della sua vita, come lei   stessa la vorrebbe. E in questa altra vita ci sono tutti: la sua altra madre, il   suo altro padre, i suoi altri vicini, solo che oltre possedere le qualità che   lei vorrebbe, hanno dei bottoni al posto degli occhi. Presto quello che per lei   è tutto meraviglioso, diverrà pericoloso, e scoprirà che l’altra madre non è poi   perfetta come sembra....... 
                           
                            
                            
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                          11AGOSTO  ORE 21,15 
                                  Varese, Giardini Estensi  
                          VINCERE 
                          di Marco Bellocchio - Italia/Francia 2008 
                          Nella vita di Mussolini c’è uno scandalo segreto: una moglie e un figlio -   concepito, riconosciuto e poi negato. Questo segreto ha un nome: Ida Dalser. 
                          Le loro due esistenze sono state cancellate dal mondo e dalla memoria. Una   pagina oscura che la storiografia ufficiale non racconta. La storia comincia   quando Benito Mussolini è alla direzione dell’Avanti quando incontra Ida Dalser   a Milano. Antimonarchico e anticlericale Mussolini è un ardente agitatore   socialista impegnato a guidare le folle verso un futuro di emancipazione   sociale. In realtà la Dalser lo aveva già fuggevolmente incontrato a Trento e ne   era rimasta folgorata. Ida crede fortemente nelle sue idee: Mussolini è il suo   eroe. 
                              
                           
                            
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                          12  AGOSTO  ORE 21,15 
                            Castiglione Olona , Castello Monteruzzo  
                          EX 
                          di Fausto Brizzi - Italia 2008 
                          Seguiamo le vite intrecciate di 6 coppie: Filippo (Vincenzo   Salemme) e Caterina (Nancy Brilli)   stanno divorziando e lottano per "non" avere l'affidamento dei figli; anche Luca   (Silvio Orlando) e Loredana (Carla   Signoris) sono alle prese con un divorzio degno della "Guerra dei   Roses" e Luca si trasferisce a vivere nella casa studentesca del figlio   ricominciando a 50 anni suonati una vita da Peter Pan; Sergio   (Claudio Bisio), divorziato da anni e gaudente per   vocazione, si ritrova a fare il padre di due adolescenti complicate, dopo la   morte improvvisa della sua ex moglie (Elena Sofia   Ricci); Elisa (Claudia Gerini) sta per   sposarsi con Corrado (Gianmarco Tognazzi) ma ritrova il suo ex storico nel posto   più imprevedibile, è infatti il prete (Flavio Insinna)   che dovrà sposarli; Giulia (Cristiana Capotondi) vive   con Marc (Malik Zidi) a Parigi, ma un trasferimento imprevisto in Nuova Zelanda   trasforma il loro in un amore a distanza e rischia di farli diventare ex; Paolo   (Fabio De Luigi), fidanzato con Monique   (Cécile Cassel), è minacciato da Davide   (Alessandro Gassman), ex di lei, geloso e   nient'affatto rassegnato. 
                          Le storie si svolgono tutte tra Natale e San Valentino e i numerosi legami   tra l'una e l'altra danno vita ad una struttura elaborata che ricorda le   commedie inglesi  
                          Film corale, con ben 16 personaggi, Ex di Fausto Brizzi è una divertente,   ironica e amara commedia sull’amore  
                            
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                          13 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          LA  VERITÁ È 
                          CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA 
                          di Ken Kwapis - Usa 2008 
                          
                            In un ufficio quattro amiche si confrontano su come sedurre un   uomo, su come sposarlo e tenerlo con sé per tutta la vita e l’urgenza di essere   in coppia fa vedere l’amore anche quando non c’è. Se lui non chiama, se non ti   invita a passare la notte insieme, se dice di amarti ma di non riuscire a   sposarti e se poi si invaghisce di un’altra… allora vuol dire che non gli piaci   abbastanza. 
                            Beh, sembra ovvio, ma qualche volta ci possono essere delle   eccezioni. Tutto ha inizio dal primo appuntamento tra Gigi e Conor, il primo   ingranaggio di una sequenza di storie che si alternano trovando momenti di   convergenza. La fragilità dell’essere, dei legami sentimentali e la tenacia nel   conquistare una fetta di paradiso in terra fanno smarrire le istruzioni per   l’uso ad un gruppo di trentenni di Baltimora. 
                            Le parole sono molte, incalzano e si sovrappongono, e tic e   fissazioni caratterizzano una poco varia umanità decisamente spaesata di fronte   alle avversità del cuore 
                           
                           
                           
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                          14 AGOSTO   ORE 21,15 
                           Laveno Mombello, Parco di Villa Frua 
                          REVOLUTIONARY  ROAD 
                          di Sam Mendes - Usa/Gran Bretagna 2008 
                           
                          Revolutionay Road racconta le vicissitudini drammatiche  dei coniugi Wheeler. Sprofondati nelle atmosfere stucchevoli di un grazioso sobborgo newyorkese degli anni ‘50, Frank/di Caprio e  April/Winslet sono una giovane coppia che coltiva giorno dopo giorno noia e  anticonformismo. Giovani, belli e colti, i due vivono nella narcisistica  convinzione di essere diversi e migliori dei loro più ovvi vicini di casa. A  corredare la loro vita due biondi pargoli, la cui presenza muta e pressoché  invisibile, fa rassomigliare a due graziosi soprammobili. Ma questa facciata di  serena perfezione è incrinata da una passione amorosa  forse ormai sopita per sempre, e dalle rispettive  frustrazioni lavorative. Lui ha un impiego che, seppur stabile e rassicurante,  detesta di tutto cuore, e che vede come occupazione temporanea nell’attesa di  trovare il suo grande, vero Io. Lei, attrice mancata, si dedica senza  gratificazioni alle attività di una compagnia teatrale locale.  
                          Frank e April  sono due perdenti, nel senso che  hanno perso qualcosa nel corso  della loro vita di coniugi. Solo un evento straordinario come può essere una  rivoluzione esistenziale riuscirebbe a scuoterli da questo stato di torpore.  Sulla scia di questa intuizione, April, propone di partire con i figli alla volta di Parigi  e lì ricominciare tutto da capo. Ma il progetto naufraga ben presto  nell’utopia, per vigliaccheria, realismo, e soprattutto a causa di una  gravidanza indesiderata. 
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                          18 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          FROST/NIXON  - Il duello 
                          di Ron Howard - Usa 2008 
                           
                                                      Il grande circo mediatico, è risaputo, ha delle regole ben precise.  Una di queste è “dare in pasto” al pubblico ciò che più lo fa sentire appagato,  lo soddisfa, ne stuzzica la curiosità, anche se spesso ciò significa scendere a  compromessi con il potere per non intralciarne il relativo operato. 
                            David Frost, conduttore navigato di talk show, il pubblico lo conosce bene. 
                            Per cercare di imprimere una svolta alla propria carriera decide di mettersi in  gioco e di dare vita a quello che potrebbe essere il più grande scoop di tutti  i tempi o, con più probabilità, un flop colossale, che ne sancirebbe il  prematuro tramonto. 
                            L’occasione è offerta dalla voglia di rivincita dell’ormai ex presidente degli  Stati Uniti Richard Nixon, che dopo le ombre gettate sul suo mandato dallo  scandalo Watergate, è deciso a risalire alla ribalta, ricostruendo la propria  immagine pubblica e lasciando nell’animo degli americani un ricordo di sé  positivo prima del definitivo ritiro dalla scena politica. 
                            L’idea, sicuramente azzeccata, del regista Ron Howard, è 
                            quella di portare sul grande schermo un dibattito televisivo realmente accaduto  nel 1977 e che influenzò notevolmente l’opinione pubblica, cambiando per sempre  il ruolo dell’informazione nel mondo politico. 
                            L’impresa non è sicuramente delle più agevoli, ma Ron Howard, grazie anche alla  straordinaria recitazione dei due protagonisti, è stato capace di dare al film  quella tensione che in molte occasioni manca alle pellicole che raccontano  fatti già noti. 
                            Il dibattito in questione è, per l’appunto, quello tra il giovane Frost e l’ex  presidente Nixon. 
                            Chi pensa ad una commedia noiosa deve presto ricredersi. 
                            I tempi lenti, con cui deve inevitabilmente fare i conti un’intervista  televisiva di questo genere, vengono compensati da una trama avvincente, che  avvicina lo spettatore ad entrambi i protagonisti, mostrandone i lati del  carattere più oscuri e delineandoli dal punto di vista umano. 
                            David Frost, interpretato da Michael Sheen, è un giovane brillante, pieno di  iniziativa, abile intervistatore, ma inesperto nell’ambito politico, cosa che  lo renderà facile bersaglio della critica. 
                            Frank Langella indossa, invece, i panni di Richard Nixon, ex presidente  logorato dall’opinione pubblica, che dimostra di non aver perso lo smalto dei  tempi migliori e la capacità oratoria che contraddistingue ogni personaggio  politico che si rispetti. 
                            Gli scheletri nell’armadio emergono man mano che la pellicola scorre,  conferendo alla trama quel brio che rende questo film coinvolgente. 
                            Come in un incontro di pugilato i due contendenti si affrontano a viso aperto  su di un ring di telecamere, con i rispettivi tatticismi, senza esclusione di  colpi, permettendo allo spettatore di entrare nei sottili meccanismi che  sottostanno a qualunque intervista. 
                            Chi la spunterà? 
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                          21 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          THE  READER - A voce alta 
                          di Stephen Daldry - Usa/Germania 2008 
                          Da tempo c’è un problema con i film sull’olocausto che sintetizzo dicendo che   non solo sono brutti ma lo sono tutti alla stessa maniera, quella per la quale   il contenuto alto sembra poter giustificare l’incredibile povertà di idee   registiche. Con le dovute e rarissime eccezioni questo tende ad accadere quasi   sempre. 
                          The Reader però è diverso. Innanzitutto perchè non è esattamente un film   sull’olocausto ma usa la shoah in maniera funzionale, cioè lo usa come   stratagemma di racconto. 
                            Nell’economia della trama serve qualcosa di   sufficientemente abominevole per fare da contraltare ai sentimenti dei   protagonisti, qualcosa che stimoli un contrasto forte tra ciò che si vuole fare   e ciò che effettivamente si fa. Che è il vero cuore del film. 
                            Certo poi il   tema dello sterminio degli ebrei non è solo sfiorato, viene trattato con il   rispetto che merita ma sempre in funzione d’altro (il senso di giustizia,   l’orgoglio, la voglia di rivincita ecc. ecc.). 
                          Ancora di più The Reader nel suo trovarsi a dover disegnare   le figure archetipe del genere “olocausto” (sostanzialmente carceriere e   carcerato) fa la scelta difficile e inusuale di ritrarre un carceriere come un   essere umano .  
                            Concedendo qualcosa alla complessità della realtà il film si   arricchisce di molti più significati e di certo non diventa un’apologia del   nazismo. Anzi. Comprendere che chi sceglieva le persone che dovevano morire, chi   cioè materialmente le condannava, erano persone normali inserite in situazioni   straordinarie, uomini e donne con affetti normali, odi normali e soprattutto   normale ignoranza, aumenta la nostra comprensione, compassione e quindi condanna   del fenomeno. 
                           
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                          21 AGOSTO  ORE 21,15 
                                Laveno Mombello , Parco di Villa Frua 
                           
                            DIVERSO  DA CHI? 
                          di Umberto Carteni - Italia 2008 
                          Piero (Luca Argentero) è un gay dichiarato, fidanzato in casa con Remo (Filippo   Nigro), vivono insieme in una città del nord-est. 
                          Per testimoniare il diritto   alla diversità partecipa alle primarie del centro-sinistra e le vince,   trovandosi a essere candidato sindaco. Il partito, per paura di perdere le   elezioni, gli affianca una moderata tutta d’un pezzo, Adele (Claudia Gerini).   L’inizio della campagna elettorale è un ecatombe, Piero e Adele litigano su   tutto: istruzione, sicurezza… Lentamente iniziano a trovare un accordo, ma la   situazione sfugge di mano e i due si ritrovano a dover fare i conti con   un’attrazione tumultuosa. A questo punto Piero si trova confuso più che mai tra   Remo e Adele. Tra mille peripezie di ogni genere e grado, Piero dovrà tentare di   sbrogliare la situazione nella quale si è cacciato e capire da che parte stare…   Lui, che della propria “diversità” aveva fatto un cavallo di battaglia, dovrà   affrontare la situazione di un uomo “due volte diverso” fino a porsi la domanda:   “ma diverso da chi?” 
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                          23 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          I  LOVE RADIO ROCK 
                          di Richard Curtis - Gran Bretagna 2009 
                          
                            Richard Curtis, il regista di alcune tra le più belle commedie degli ultimi   tempi (Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Il diario di Bridget   Jones, Love Actually – L’amore davvero) torna nelle sale cinematografiche e lo   fa  con la commedia più personale che abbia scritto finora. Con la storia di un   gruppo di trasgressivi deejay che, negli anni ’60, hanno incantato i   radioascoltatori inglesi mandando in onda la musica che ha caratterizzato una   generazione e si  sono opposti a un governo che, incomprensibilmente, preferiva   il jazz. 
                           
                          
                            Curtis come sceneggiatore e regista, ci da il benvenuto a bordo di I love   Radio Rock. A guidare il cast ci sono il premio Oscar Philip Seymour Hoffman (   già visto in Truman Capote, A sangue freddo, Il dubbio) nei panni del famigerato   deejay di Radio Rock Il Conte; Bill Nighy (Love Actually – L’amore davvero, I   Pirati dei Caraibi: ai confini del mondo) nella parte del proprietario della   stazione radiofonica (e capitano della nave) Quentin; Rhys Ifans (Notting Hill,   Elizabeth: The Golden Age) nei panni del mistico re dei deejay Gavin. 
                           
                            
                            
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                          25 AGOSTO  ORE 21,15 
                            Varese, Giardini Estensi  
                          BISCUITS  vs FORTAPASC 
                          Esterno Notte Suoni 
                            Dj set con Gianluca  Tripla Vitiello, Marco Gransta’Msv Villa, Claudia Red-Dyna Di Martino 
                            
                           
                            a seguire:  
                            FORTAPASC 
                            di  Marco Risi - Italia 2008 Varese 
                            In collaborazione con  Informagiovani 
                            Progetto Mosaico Giovani 
                          Il regista Marco Risi racconta, con Fortapasc, la storia del   giornalista Giancarlo Siani, ucciso sotto casa a 26 anni nel 1985 da dieci colpi   di pistola. Siani lavorava per Il Mattino ed è stato ammazzato dalla camorra. Il film analizza gli ultimi quattro mesi della sua vita. 
                          Nei panni di Siani troviamo Libero De Rienzo, nel cast anche Valentina   Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux, Salvatore   Cantalupo, Gigio Morra, Gianfranco Gallo e Antonio Buonomo. 
                            
                            
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                          28 AGOSTO  ORE 21,15 
                          Varese, Giardini Estensi  
                          Concerto  di (raBESTIE RARE p/hip hop)  
                          Esterno Notte Suoni 
                          Sopravvissute all'ultima catastrofe atomica, le bestie rare sono state   e sono, purtroppo, tra le specie più soggette alle pericolose ed   incessanti radiazioni nucleari subliminali. Migrano di luogo in luogo,   attraversando intere città devastate dalla psicoguerra. Sono una specie in   continuo movimento; caratteristica è la loro difficoltà di adattamento a   qualsiasi habitat specifico. Sono avvistabili, qualora in voi altri   superstiti sia ancora rimasto spirito di osservazione, durante le loro   migrazioni notturne, quando attraversano le strade polverose che un tempo   univano evoluti centri urbani. Conservano ancora anticorpi tali da   proteggerli dai virus che il vento atomico sparge dappertutto. Questo gli   consente di sopravvivere al contatto altrimenti mortale con altre specie   infette. Si nutrono di un linguaggio metaforico, che a volte prende la forma   di linguaggio comune. Generalmente non hanno bisogno di traduttori o   interpreti per farsi capire dai loro simili. Lasciano tracce qua e là, a   disposizione di altre specie erranti; registrano i loro discorsi con mezzi di   fortuna su dispositivi ormai in disuso per il nostro tempo, come i compact   disc. Probabilmente se li procurano nei vecchi depositi dei centri   commerciali abbandonati. Quando le condizioni favorevoli lo consentono,   organizzano adunate aperte a tutte le altre specie sopravvissute. Durante   questi raduni, le bestie rare esprimono a voce e a gesti le loro idee,   mettono in comune il proprio linguaggio con chi ancora non ha perso la   capacità di ascolto. In queste occasioni è possibile avvicinarle senza   rischiare pericolosi contagi. Sono particolarmente socievoli quando   incontrano altre bestie vaganti come loro... 
                          Il gruppo è composto da   Olindo Jazz (Elio Germano), Jonny Para, Dynamike, Mr. Plug. In   collaborazione con Informagiovani - Progetto Mosaico Giovani 
                           
                          a seguire:  
                          IL PASSATO  È 
                          UNA TERRA STRANIERA 
                          di Daniele Vicari - Italia 2008 Varese 
                          A Bari un incontro disgraziato dai risultati impensabili e   allo stesso momento inevitabili. Giorgio (Elio   Germano), di buona famiglia, e Francesco (Michele   Riondino) dal passato meno fortunato. Il primo studia giurisprudenza,   il secondo fa il baro. Si incontrano una sera per caso e si mettono in società   iniziando così a derubare ricchi signori come delinquenti arricchiti, passando   da abitazioni lussuose a stamberghe deprimenti. Francesco coinvolgerà Giorgio in   situazioni sempre più estreme trasformandolo sempre più. 
                            Giorgio   probabilmente è stufo della sua vita sempre uguale fatta di esami superati e di   uscite la sera con la fidanzata, della sua famiglia solo apparentemente   precisina: sua sorella è una (ex?) tossicodipendente che sta per sposarsi, suo   padre e sua madre persone agiate ed quilibrate ma solo ad un primo superficiale   sguardo. Francesco è un personaggio fascinoso e oscuro che trova giusto derubare   polli e arricchiti. 
                            Partendo dal romanzo omonimo di Gianrico   Carofiglio Daniele Vicari realizza un film in cui il degrado e la perdizione lasciano il posto solo alla fine al   pentimento e alla rinascita. È la  storia dove c’è un’attrazione fatale,   un elemento debole che si fa contagiare da quello forte; una vicenda che cattura   ma non troppo anche perché sappiamo subito quale dei due si salverà alla fine.    
                            
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                          29 AGOSTO  ORE 21,15 
                                Varese, Giardini Estensi  
                          Concerto  di INIS FAIL e 
                          COLLETTIVO MAZZULATA (folk)  
                          Esterno Notte Suoni  
                          Ingresso  € 10,00 / rid. € 8,00 
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