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I SABATI DEL SOCIALE 2012
   

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05 Febbraio 2012 18:44 Nome: Mariuccio Bianchi 
I Sabati del Sociale: riflessioni conclusive.

Una volta conclusi " I sabati del sociale", varrebbe la pena di trarre qualche bilancio. La cosa non è facile, almeno per chi come me si avvicina con spirito laico ad un momento promosso dalla Parrocchia con un intento di tipo pastorale. Chiedo pertanto comprensione ai lettori, soprattutto ai "fedeli", se qualche osservazione potrà urtare la loro sensibilità. Non me ne vogliano, anche perchè non è nei miei intenti ferire chicchesia.
Allora ho trovato assai stimolante don Walter Magnoni, responsabile "Vita Sociale e Lavoro" della Diocesi di Milano, che ha affrontato il problema del lavoro certo con respiro pastorale, ma anche con grande competenza e conoscenza economico-sociale. Ho trovato ricco nei suoi spunti e stimolante don Luca Violoni, segretario "Family 2012". Da don Colmegna, responsabile della "Casa della Carità", mi aspettavo forse qualche cosa in più sulla realtà di quegli "ultimi", di quegli emarginati, di quei "dannati della terra", come si chiamavano una volta, che egli, nella sua azione umana e cristiana, frequenta quotidianamente. Diciamo che altri relatori hanno rispettato l'intento, espresso anche nella locandina di preasentazione dei "Sabati del Sociale", di guardare le realtà della famiglia, dei giovani, del lavoro, della festa da vari punti di vista: umano, politico, sindacale, culturale, familiare ed ecclesiale. In Don Colmegna è prevalso eccessivamente, secondo me, quello ecclesiale.
Quanto alle coppie di coniugi che, di volta in volta, hanno animato il dibattito, non so se compiacermi, confesso con un pizzico di invidia, per l'immagine positiva da loro trasmessa relativamente alle loro famiglie ed alle relazioni intercorrenti all'interno tra i componenti. Vorrei dire che ognuno di noi ha presente un ideale di famiglia felice, a cui cerca di avvicinarvisi nel corso della vita a due o, in presenza di figli, a tre, a quattro e così via; purtroppo però, credo, statisticamente parlando, che l'esistenza concreta metta ciascun nucleo familiare davanti a difficili necessità e ardue prove quotidiane, che attenuano o mettono a dura prova, con l'andar del tempo, l'iniziale entusiasmo. Agli sposi oggi è spesso richiesto uno sforzo di ordinario e quotidiano eroismo, sostenuto o meno dalla fede,contro ogni tipo di avversità, che contraddice una visione idilliaca che troviamo forse solo nei desideri di ciascuno di noi.
Poco riuscita mi è sembrata la serata dedicata ai "Giovani". In primo luogo per l'assenza degli interessati, cioè i giovani stessi (cosa su cui riflettere un poco, anche tenendo conto delle altre serate: il pubblico presente era costituito prevalentemente da donne e uomini della terza età).
In secondo luogo il relatore, un giovane sacerdote, don Marelli, peraltro preparato, non è riuscito, a mio parere, nel suo lunghissimo intervento a mettere a fuoco i problemi di fondo che coinvolgono i giovani nella loro relazione con gli adulti e con la società . La sua disanima, ricca di informazioni e di annotazioni sociologiche, ha lasciato un po' freddi i presenti, già infreddoliti da par loro dall'aula poco o nulla riscaldata.
Un apprezzamento mi sento di rivolgere a Michele Mancino, giornalista di Varese News, che ha condotto sempre con sobrietà, intelligenza ed efficacia gli incontri ed il dibattito; dibattito che forse in qualcuno degli incontri è stato un poco strozzato e soffocato, a causa di interventi iniziali troppo lunghi o di tempo eccessivo accordato a relatori ed animatori rispetto al pubblico.
Termino naturalmente con l'auspicio che l'iniziativa parrocchiale continui negli anni a venire.


06 Febbraio 2012 10:45 Nome: mario
La meglio riuscita è la serata sul lavoro, sia perchè tema doloroso del momento, sia per la preparazione del relatore don Magnoni.
I Sabati del Sociale sono un'iniziativa da sostenere certamente, la partecipazione è stata discreta. In qualche momento si è sentita un pò di stanchezza tra il pubblico o per la scelta degli intervenuti. Qualche prospettiva di analisi anche un pò fuori dalla dottrina stretta della Chiesa ci starebbe bene, ma forse è chiedere troppo. Male usare le serate per sponsorizzare iniziative che sono altro dal volantino, ma forse sono io l'ingenuo, forse ospiti e organizzatori sono molto più in sintonia tra loro di quello che si possa immaginare.

05 Febbraio 2012 12:05 Nome: andrea
Io devo dire che , a differenza dell' entisiasmo qui espresso, ho trovato stridente il contrasto tra gli esempi di vita vissuta da don Colmegna immerso nel dramma degli immigrati, dei poveri, degli emarginati di ogni parte del mondo, e la melassa totale del nucleo familiare che ci ha illustrato un mondo irreale.
Don Colmegna è testimone della festa vissuta dagli immigrati come momento di nostalgia, di forza e di consolazione.
I " nostri " abbracciano la Messa, i figli e la grande tavola dove si serve nei piatti il piatto del giorno : tutto va bene, va bene, tutto è ok !

05 Febbraio 2012 11:53 Nome: Carlo
L'assessore Cardaci ha relazionato con entusiasmo il prossimo evento malnatese cioè La Festa della Famiglia. Si svolgerà il 13 maggio. Sarete tutti coinvolti, c'è da lavorare, occuperemo spazi e luoghi, non sappiamo ancora dove, coinvolgeremo le associazioni, non sappiamo ancora chi, ma sarà una grande festa malnatese, ci crediamo, e il sindaco con la sua famiglia saranno i promotori dell'appuntamento.
Festa=Focolare

05 Febbraio 2012 11:42 Nome: lia
Don Colmegna ha risposto alla descrizione della coppia di sposi della propria famiglia con : Fa bene al cuore sentire queste cose perchè nella realtà dove io vivo i genitori sono disperati, i figli non vanno a messa e contestano le richieste dei genitori, questi ultimi vengono da me e mi chiedono " dove abbiamo sbagliato ? "
Fare festa in questa realtà diventa più difficile.
La festa è ricerca di relazioni, è condivisione, il divertimento è fuorviante, il voler distogliersi dai problemi quotidiani per dimenticare non è fare festa.
Messa, Eucarestia, Comunione, questa è la festa.

05 Febbraio 2012 11:07 Nome: Giuseppe
Ringraziamo la Provvidenza di avere tra noi una famiglia così esemplare.fa bene al cuore sapere che c'è chi ha raggiunto traguardi affettivi, educativi, economici e familiari perfetti come la famiglia guronese della serata.
Un idillio amoroso e filiale, di grande fede e partecipazione. I coniugi, ormai soli, hanno benedetto i 4 matrimoni dei figli e felicemente vivono i loro impegni con entusiasmo rinnovato e gratificati dalla serenità che i figli loro rimandano.
La fede fa da collante familiare, alla Messa domenicale i figli fanno a gara per parteciparvi con i genitori, la FESTA è lì, tra fede, sacramento, tavola imbandita ed accoglienza.
Anziani, genitori figli e nipoti, come nella tradizione familiare calabrese della sposa, si ritrovano al desco domenicale, così come nella sua infanzia e giovinezza quando lo straripante senso materno della madre trovava appagamento nella riunione degli affetti.
La Messa, apparecchiata sull'altare come si apparecchia la tavola in cucina, la Messa vissuta in tanti luoghi diversi, che gli sposi hanno visitato in giro per il mondo, celebrata da etnìe diverse che arriva anche a 5 ore di comunione vera, lunga ? No, passa in un momento !
La Messa, fulcro della vita settimanale, l'Eucarestia, momento di unione totale tra fede e famiglia, il centro vitale della vera Festa.
" Il Fine Settimana " cioè : il fine, lo scopo di tutta la settimana, senza il quale l'intera settimana perde di significato.
Gioia, relazione di affetti, Messa, Eucarestia, è qui la FESTA ? Sì, è qui.
La Famiglia celebra quest'anno la ricorrenza mondiale a lei dedicata, la coppia guronese si è fatta promotrice di un grande evento paesano che onorerà
l' anniversario con intrattenimenti e iniziative che coinvolgeranno la comunità, in collaborazione col Comune. Data, 13 maggio.
Dimenticavo : uno dei figli della coppia guronese sedeva tra il pubblico in sintonia amorevole con i genitori, chi é ? Il Sindaco, a cui la vita ha regalato una famiglia così meravigliosa.

29 Gennaio 2012 11:06 Nome: mario
Laurà,laurà,laurà !
Alla base della dignità di ogni uomo è il lavoro. la Dottrina Sociale della Chiesa ha visto lontano, ha approfondito le tematiche sociali del mondo del lavoro, ha segnato un percorso all'insegna dei diritti, dignità, esigenze materiali dell'uomo.
Crisi economica, il lavoro manca, due le fasce più colpite : i giovani senza speranza, i cinquantenni che hanno perso il lavoro e che non riescono a reinserirsi o a riqualificarsi.
Accenno alla donna con rispolvero della figura di " angelo del focolare ", quando lavora trascura il servizio fondamentale di educazione e formazione civile e sociale dei figli ?
Un pò fuori dal tempo !
La Chiesa si deve dare da fare con il volontariato per aiutare materialmente e spiritualmente gli emarginati dal lavoro, per farsi carico di quelle famiglie al limite della disperazione che non sanno più a chi rivolgersi. Vicinanza e cooperazione per superare le difficoltà più urgenti della propria comunità.
I sindacati invocano equità e giustizia, noi invochiamo la loro unità che è simbolo di forza e che ci garantirebbe la difesa efficace dei nostri diritti.
Don Magnoni ha sfidato la neve per portare la sua preparazione e la sua esperienza nel sociale ad una platea qualificata e penalizzata dal maltempo.
Come ti chiami ? Che lavoro fai ? Le prime domande che si rivolgono ad una persona, domande che in questo momento mettono in difficoltà molti padri di famiglia che vivono la vergogna della disoccupazione.
La crisi come momento di forza per la rinascita delle qualità umane quali la sobrietà, la solidarietà, la condivisione, la rinuncia a favore di una vita piena di valori e di amicizia reale, a discapito del consumismo e dell'appagamento viziato di ogni desiderio. Rinascita spirituale ?
Forse, nel frattempo molta sofferenza e disperazione !


30 Gennaio 2012 10:26 Nome: marisa
Alcune famiglie potrebbero " adottare " una famiglia in difficoltà. Ottima proposta della serata. Se la Parrocchia farà suo questo progetto si passerà dalle parole ai fatti e la comunità potrà crescere nella solidarietà e l'aiuto reciproco. Vivere il Vangelo anzichè continuare a citarlo !

05 Febbraio 2012 11:24 Nome: marisa
Il Parroco ha letto il forum ed il messaggio qui sopra non gli è piaciuto,non accetta l'accusa di usare molte parole e di non fare i fatti !
Basta dimostrarlo. Don Virginio Colmegna ha richiamato i credenti all'ipocrisia di frequentare la Messa e, contemporaneamente, di portare rancore e indifferenza verso i fratelli. Non male come invito a fatti concreti.
Reazione del popolo dei fedeli ? Silenzio assoluto, anche del Parroco. Secondo me la sollecitazione e rimprovero di don Colmegna bastava per tutta la serata.

26 Gennaio 2012 10:57 Nome: Carlo
Diciamo la verità, questi Sabati del Sociale hanno perso un pò di smalto !
Vediamo se i prossimi appuntamenti offriranno qualche novità, qualche relatore di spessore, per ora nulla di veramente stimolante, piuttosto una certa stanchezza, una voglia di chiudere in fretta, quasi fosse un dovere inevitabile ma portato avanti con fatica.
Apprezzo lo sforzo, che di questi tempi va rispettato, ma l'appuntamento è decisamente in discesa.


23 Gennaio 2012 17:45 Nome: Mariuccio Bianchi 
Devo confessare che anch'io sono rimasto un poco frastornato e disorientato sabato scorso. Avrei preferito che don Marelli, anzichè tutte quelle definizioni, titoli, citazioni, ecc., come scrive la signora Mari, avesse offerto alcune linee guida su cui impostare una discussione (vero purtroppo che i presenti erano pochi e niente affatto giovani;oppure forse non sarebbe stato male che, come il sabato precedente, si lasciasse al moderatore il compito di suggerire, con domande puntuali e pertinenti, problemi e sollecitare riflessioni ed opinioni. Invece la lunghissima relazione di don Marelli ha probabilmente contribuito a soffocare un possibile dibattito.
Mi permetto di indicare sinteticamente alcuni spunti che avrei voluto proporre se l'ora fosse stata meno tarda:
1. Uno dei problemi fondamentali della nostra società, che riguarda i giovani, ma anche gli adulti, è quello educativo.
2. L'educazione nella nostra società è prevalentemente educazione fisica ed educazione intellettuale.
3. Manca l'educazione delle emozioni, cioè l'educazione del sentimento o, metaforicamente, del cuore (dove per sentimento non intendo il languore o lo struggimento degli innamorati, ma la forza d'animo che ci aiuta nelle scelte ardue della vita, anche quando la ragione è inadeguata).
4.C'è il problema dei valori: non so se nella nostra società prevalga il nichilismo, ossia l'azzeramento dei valori o semplicemnte ci troviamo di fronte ad un conflitto tra valori contrapposti. In ogni caso i valori sono legati alla morale, quindi non sono qualcosa da proclamare a parole, ma da praticare quotidianamente nella vita. In altri termini il problema, nella nostra società, per me non è tanto la non conoscenza di ciò che è bene e di ciò che è male, ma l'indifferenza pratica, l'ncapacità di assumere comportamenti responsabili e positivi.
5. Infine l'educazione emotiva di cui parlo avviene solo grazie ad un rapporto, ad una relazione, tra un io ed un tu, tra un genitore ed un figlio, tra un insegnante ed un alunno, tra un adulto ed un adolescente/giovane. Ma spesso manca tale relazione, manca l'ascolto, manca la capacità di guardarsi negli occhi.
1. Il problema


24 Gennaio 2012 11:35 Nome: sandra
L'indifferenza, l'anestetizzarsi di fronte ai problemi reali, ai sentimenti, alla sofferenza altrui ed anche la propria cercando vie d'uscita alternative che portano all'annientamento della dignità, della rispettabilità, dell'orgoglio.
Credo proprio che il male peggiore sia l'indifferenza perchè non lascia spazio a riflessioni, a critiche, a crescita, a scontri generazionali. Come dice Bianchi e come ha accennato don Marelli è questo il male più grande, il nemico da battere. Senza confronto e contrapposizione non c'è cambiamento, non c'è crescita, non c'è partecipazione.

24 Gennaio 2012 12:27 Nome: sandra & c.
L'indifferenza, senza differenze tra essere e altro essere, in.. differenza tra due o più cose, differire, traslare,tralasciare, non guardare la tua e altrui sofferenza, nella differenza dell'isormontabile indifferenza che mette a nudo ogni pur sottile differenza.
In..differenza, NOOO! D i f f e r e n z a tra me e te, tra il the e il that, tra il lut e il lot,!
CONFRONTO IN..DIFFERENZA, SCONTRO IN..DIFFERENZA, AVANTI IN..DIFFERENZA .....

25 Gennaio 2012 10:41 Nome: cc
troppo difficile per me, ritorniamo a livelli più umani, o lasciamo stare va'......

25 Gennaio 2012 10:58 Nome: sergio
I giovani vanno rispettati, la scuola deve essere dignitosa nei contenuti e nelle strutture, i servizi devono essere puntuali, la legislazione deve garantire diritti a coppie di fatto come alle altre, l'attenzione al mondo giovanile deve essere totale e di disponibilità di educatori e amministratori, solo con l'esempio e l'attenzione si ottengono risultati di ritorno
il giovane ha bisogno di adulti da ammirare, da rispettare, da seguire, ha bisogno di testimoni di valori da tramandare
guardiamoci attorno, dal governo appena trascorso, ai media, ai format propinati al mondo giovanile, c'è da vergognarsi o no ? altro che esempi confortanti e sicuri da imitare !

25 Gennaio 2012 11:29 Nome: pino
Se la serata sui giovani dei sabati del sociale organizzati dalla parrocchia, non hanno visto tra i partecipanti i GIOVANI, è un chiaro segnale che la strada non è quella giusta. Se la cantano e se la suonano ma i giovani non vengono agganciati o, peggio, non sono stati interpellati ?
E non ditemi che la coppia gentile e perbene era rappresentativa del mondo giovanile.
Ma facciamo parlare i diretti interessati o, almeno, raccogliamo le loro testimonianze-richieste-segnalazioni e portiamole in assemblea.
Prendi un quindicenne e fatti raccontare cosa non va in famiglia ? cosa manca nella tua scuola ? a chi chiedi aiuto quando sei giù, quando le cose vanno storte ? Cosa cerchi in tv e cosa ti diverte ? chi ammiri del mondo degli adulti ? hai già provato a sballarti e perchè lo fai ?
hai un luogo dove ritrovarti con i tuoi amici e cazzeggiare o praticare qualche hobby ?
Se la serata fosse stata così e si fosse conclusa con i commenti di educatori preparati come don Marelli o anche del territorio, sarebbe stato tutto più costruttivo e reale.

23 Gennaio 2012 14:44 Nome: mamma
E quando un ragazzo viene escluso ed accompagnato all'uscita dall'oratorio perchè troppo vivace e disturbatore, come la mettiamo con l'ascolto, la partecipazione, la disponibilità, l'apertura al mondo giovanile ?


23 Gennaio 2012 20:42 Nome: Giovanni
Succede che dal dire al fare come sempre ce ne passa.
L'oratorio io lo vedo come punto di aggregazione ed accoglienza, come centro di attenzione a quei soggetti leggermente sopra le righe che fanno fatica ad integrarsi o a partecipare a progetti costruttivi, quei soggetti che rallentano il percorso dei " normali " ma che hanno diritto di ascolto e dedizione. Naturalmente restringo il caso a quei ragazzi che si affacciano ai cancelli dell'oratorio che sono sempre aperti ma che non sono sempre invitanti. E se i " normali " sono penalizzati da elementi disturbanti, perchè non farne una lezione di vita ed una esercitazione di altruismo invece che allontanare chi " rompe " ?
I GIOVANI hanno bisogno di buoni esempi ed hanno un senso della giustizia spiccatissimo, una buona lezione di catechismo è sicuramente lo sforzo per capire ed aiutare il prossimo.

22 Gennaio 2012 11:33 Nome: mari
Seconda serata dei Sabati del Sociale, non bene come la prima, almeno come presenze, capita !
Un fiume in piena la relazione di don Marelli, responsabile della FOM, federazione oratori milanesi, almeno credo sia corretta l'interpretazione.
Siamo stati subissati da definizioni, slogans, titoli, citazioni, contemporanee e non, di " intenditori ", e via via, una esternazione senza pause.
Troppo, per me troppo, non ci ha lasciato il tempo di incamerare le informazioni e di elaborare dei commenti. Difatti questi ultimi non sono arrivati o quasi.
I Giovani, il tema, già, un universo semi sconosciuto da studiare e capire.
Fragili, soli, intelligenti, questa la tripletta che più ha colpito. Ascoltare e parlare con i giovani. Andare al centro della persona, relazionarsi e non solo comunicare. L'indifferenza è il male peggiore, meglio la contrapposizione che fa nascere una successiva sintesi del rapporto, ma l'indifferenza è la tomba della crescita possibile di un ragazzo.
La gratuità la chiave che apre molte porte, quando non c'è guadagno di nessun tipo in un rapporto la reazione è sicuramente di meraviglia e poi di grande confronto e scambio.
17-32 sono gli anni all'interno dei quali consideriamo giovani i nostri figli e conoscenti. Ma c'è chi non diviene mai adulto, chi non ama, non lavora, non ha un credo qualsiasi non è adulto, e ce ne sono molti intorno a noi.
Il sindaco è andato su internet per vedere chi è definito giovane : fino a quarant'anni sei giovane, abbiamo quindi un sindaco ancora " giovane ".
Babbo Astuti chiede cosa si può fare per far decollare al meglio la ricorrenza mondiale della Famiglia. Secondo me un pò fuori tema, risposta non pervenuta.
Emilio, fedelissimo partecipante, chiede accorato come rimpolpare gli oratori, risposta : gli oratori sono come monasteri, è la gente che ci deve arrivare e non uscire loro nella società esterna. Mah......!
E i giovani ? Ha dato la propria testimonianza una coppia di sposi felici, che hanno ricevuto valori dalla famiglia, che hanno fatto volontariato, che educano adolescenti nella catechesi, che si arrabbiano col telegiornale che li riporta alla realtà della crisi economica e sociale in cui siamo tutti immersi. Scontro generazionale ? No, tutto ok, a casa nostra tutto bene !
Auguri !


23 Gennaio 2012 10:56 Nome: lia
come sempre si fanno incontri sui giovani e i giovani non ci sono. Come mai ? Si sbaglia l'approccio ? Non si da loro lo spazio o la libertà di proporre i temi e i contenuti ? Troppi preti ?
Il dramma della solitudine, della sfiducia, la prorompente energia che vorrebbe sfondare il mondo, che vorrebbe provare ogni esperienza, la voglia di trasgredire, l'emarginazione di chi non ha i mezzi materiali per stare in un contesto di coccolati benestanti, la mancanza di punti fermi familiari, la mancanza di certezze e di esempi.
Quando si parla di giovani si fa inevitabilmente un processo agli adulti !
Ma sabato sera non si è visto questo quadro sociale e culturale e soprattutto non si sono sentite le voci dei " GIOVANI ".

23 Gennaio 2012 11:41 Nome: milo
Il parterre era scarno, la presenza di 5 preti ha sicuramente aggiudicato lo Spirito Santo sulla serata, l'età media era sui 50-60 anni, la famiglia Astuti, per bocca del babbo, ha manifestato l'interesse che la muove e cioè, preparare una degna festa per l'appuntamento della giornata mondiale della Famiglia, l'abbiocco ha avuto il sopravvento, il Parroco aveva sonno, la testa ci stava scoppiando per tutto lo scibile propinato da don Marelli, le poltrone erano comodissime ma.....non abbiamo fatto centro ....!

23 Gennaio 2012 12:23 Nome: Beppe
E che c'azzecca la domanda di Babbo Astuti? La ricorrenza mondiale della Famiglia è già decollata e ci sta pensando l'Arcidiocesi, e lui dovrebbe ben saperlo. O forse lui parla a nome del figlio-sindaco? Sì, un aiuto lo si potrebbe dare ospitando qualche famiglia nelle proprietà comunali. Ma se per quattro profughi il comune ha chiesto alla Caritas... Oppure può aiutare dicendo qualche rosario in privato invece di sbattere rumorosamente la corona quando sono presenti due o più preti...

23 Gennaio 2012 14:40 Nome: Pippo
Difatti non c'azzecca ! Perchè si è alzato in extremis e ha posto la domanda ? Per un innato senso di appartenenza al mondo parrocchiale e religioso, per dire " ci sono e mi sto dando da fare ", per far sapere che il paese o il comune o Gurone o la famiglia del sindaco o il sindaco stanno confezionando qualcosa per l'evento mondiale della family ?
Il tema era " I Giovani ". Quante coppie di giovani convivono per scelta o per mancanza di mezzi per affrontare un matrimonio o per una nuova libertà di impostazione della vita di coppia ? Molte.
Diamoci da fare per allargare il family day alle variegate forme di convivenza dove la caratteristica principale è l'amore reciproco e non il certificato matrimoniale.

19 Gennaio 2012 11:47 Nome: lia
FAMIGLIA-LAVORO-FESTA .
Sono le tre parole del tema per il VII Incontro mondiale delle Famiglie. Formano un trinomio che parte dalla famiglia per aprirla al mondo: il lavoro e la festa sono modi con cui la famiglia abita lo «spazio» sociale e vive il «tem­po» umano. Il tema mette in rapporto la coppia di uomo e donna con i suoi stili di vita: il modo di vivere le relazioni (la famiglia), di abitare il mondo (lavoro) e di umanizzare il tempo (festa).
19 Gennaio 2012 11:42 Nome: lia
A conclusione del VI Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi a Città del Messico nel gennaio 2009, annunciai che il successivo appuntamento delle famiglie cattoliche del mondo intero con il Successore di Pietro avrebbe avuto luogo a Milano, nel 2012, sul tema "La Famiglia: il lavoro e la festa".

Desiderando ora avviare la preparazione di tale importante evento, sono lieto di precisare che esso, a Dio piacendo, si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno, e fornire al tempo stesso qualche indicazione più dettagliata riguardo alla tematica e alle modalità di attuazione.

Il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la società e con la Chiesa.
............
Ai nostri giorni, purtroppo, l'organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico.

Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell'uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà.

Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un'occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all'economia dello stesso nucleo familiare.
.........
Famiglie cristiane e comunità ecclesiali di tutto il mondo si sentano perciò interpellate e coinvolte e si pongano sollecitamente in cammino verso "Milano 2012". Il VII Incontro Mondiale avrà, come i precedenti, una durata di cinque giorni e culminerà il sabato sera con la "Festa delle Testimonianze" e domenica mattina con la Messa solenne.

Queste due celebrazioni, da me presiedute, ci vedranno tutti riuniti come "famiglia di famiglie". Lo svolgimento complessivo dell'evento sarà curato in modo da armonizzare compiutamente le varie dimensioni: preghiera comunitaria, riflessione teologica e pastorale, momenti di fraternità e di scambio fra le famiglie ospiti con quelle del territorio, risonanza mediatica.
...........
Da Castel Gandolfo, 23 agosto 2010
Benedetto XVI  

19 Gennaio 2012 11:31 Nome: lia
"Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un'occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all'economia dello stesso nucleo familiare."
Benedetto XV
Il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi è stato nominato Commissario Delegato per il VII Incontro mondiale delle famiglie. Tra le prime attività l'apertura di 8 tavoli tecnici di coordinamento per Family2012.


19 Gennaio 2012 11:51 Nome: marco
E’ anche una grande opportunità per diffondere una nuova cultura della famiglia.

19 Gennaio 2012 12:12 Nome: Giovanni
La Parrocchia e magari in sinergia con l' Amministrazione Comunale faranno qualcosa per questo importante evento ? Sarebbe interessante e utile per tutta la comunità.

19 Gennaio 2012 13:02 Nome: Sara
Ognuno ha il diritto di esprimere i suoi convincimenti ma non cominciamo a mischiare comune con parrocchie.
I fondamentalisti per fortuna, almeno quella, qui non li abbiamo.

19 Gennaio 2012 14:26 Nome: Giovanni
Ritengo che questa sia una difesa eccessiva. Se l'Amministrazione Comunale è al servizio della comunità, se il tema della famiglia con tutte le sue difficoltà, economiche, sociali, etiche, interessa sia il campo religioso che quello civile, perchè no, una serie di iniziative, ognuno nel suo ambito, ma con la stessa utilità di crescita sociale ?

19 Gennaio 2012 14:41 Nome: Marisa
Se l'Amministrazione decidesse di attivare qualche iniziativa in occasione di questo importante appuntamento " per la famiglia " io l'appoggerei. E credo che il sindaco Astuti, per la formazione culturale da cui viene, non sia poi così lontano dal comprendere e valutare il tema.

19 Gennaio 2012 14:42 Nome: Nicola
hai detto bene ognuno nel suo ambito perche' il comune non deve diventare la dependance della parrocchia, la costituzione italiana, per chi non lo ricorda, (ed anche il concordato stato-chiesa, parlano di libera chiesa in libero stato, anche perche' su argomenti delicati che riguardano il sociale, l'etica, il sentimento religioso, esistono e vanno rispettate diverse sensibilita'

19 Gennaio 2012 14:44 Nome: gigi
E' una buona occasione per iniziare quella rivoluzione culturale della comunità di cui tanto se ne sente il bisogno !

19 Gennaio 2012 14:50 Nome: nicola
continua msg precedente-- gli articoli della costituzione cui mi riferivo sono per inciso art. 3, art. 7, art. 8

19 Gennaio 2012 17:19 Nome: Marisa
Stai difendendo cose che nessuno vuol minare ma semplicemente si auspicherebbe una collaborazione d'intenti per il bene della comunità, poichè certe tematiche con i valori ad esse connessi dovrebbero stimolare Parrocchie e Amministrazioni Comunali.
E' l'occasione per far crescere la cultura della famiglia nel senso più allargato possibile.

19 Gennaio 2012 17:27 Nome: MATTEO
Scusate tanto lia,marco,Giovanni,sara,Marisa,Nicola e gigi, il susseguirsi dei vostri interventi, un minuto dopo l'altro, è alquanto sospetto. Forse due sole mani, forse quattro, forse una famiglia stà dietro ai vari nick. Non importa, siete scusati sig::: e sig.ra::::. Il tema "famiglia" è importante,la Chiesa celebrerà a Milano un grande intervento con il S.Padre e a Malnate, con il contributo del Comune e di tanti altri, tra cui anche i "rossi" della Coop (grazie Croci), si riflette sul tema nei Sabati del Sociale. Ora lasciate stare oltre il Comune, come dice "Nicola",
perchè "libera Chiesa, in libero Stato": l'Ente Pubblico è già alle prese con mille problemi,grandi e piccoli,le richieste sono tante e le risorse poche,lasciate il cattolico Astuti al suo ruolo di primo cittadino di tutti, anche di chi,e non son pochi, non apprezzano la Chiesa, il senso "religioso" della famiglia e la o le religioni in genere.

20 Gennaio 2012 08:32 Nome: maura
Cosa sarebbe "La cultura della famiglia"? Come tante idee della chiesa cattolica, mi sembra qualcosa da 100 anni fa. Forse sarebbe meglio festeggiare "la communità"...?

20 Gennaio 2012 11:20 Nome: Nicola
risposta a Matteo : io posso garantire per cio che scrivo e penso personalmente, se gli altri interventi siano o meno di persone diverse non lo so......
e comunque mi sembra che in termini diversi esprimi il mio stesso convincimento, e cioe' che il modello di famiglia "cattolico" non e' l'unico eticamente corretto o l'unico da imporre...
qunindi il sindaco dovrebbe lasciare fuori dal suo mandato i convincimenti religiosi personali...

20 Gennaio 2012 11:59 Nome: M.
maura,se pensi che la "famiglia" sia un'idea di 100 anni fa, se pensi di confondere "famiglia" con "comunità" ,con una m sola, la risposta chiara alla tua domanda è : No

20 Gennaio 2012 12:00 Nome: Marisa
E' un desiderio, nulla più, io avrei piacere di trovare tra le novità di questi mesi un'iniziativa dell'Amministrazione che entra nello spirito dell' incontro mondiale delle famiglie. Nessuno dovrebbe scandalizzarsi se la politica abbraccia temi fondamentali per la salute di una società sana e civile. Se i temi sono universali ci sta la Politica e ci sta la Chiesa. Cos'è questa paura di contagio ?

20 Gennaio 2012 12:14 Nome: MIN
Signora Marisa, ognuno al suo posto. La Chiesa faccia quel che deve fare per la famiglia, il Comune è un'altra cosa e ha altri compiti. Condivisione dei temi sta bene ma separazione dei ruoli ,delle responsabilità e delle inziative. Anche dei soldi.

20 Gennaio 2012 15:42 Nome: Marisa
Condivisione dei temi e di alcune iniziative mi basterebbe. Come per la realizzazione della Città dei bambini si lavorerà ad un cambiamento di mentalità e quindi culturale delle famiglie, degli educatori e dei cittadini, così almeno si evince dagli scritti del Prof. Tonucci, altrettanto si può fare sensibilizzando la comunità sulla salvaguardia della famiglia, nei suoi spazi, nelle sue risorse e nell' educazione ai valori primari di ogni società degna di questo nome.
L'Amministrazione non dovrebbe lasciar passare questo importante appuntamento senza organizzare un incontro collettivo per stimolare ad un miglioramento sociale. La sensibilità di Astuti su questi temi spero dia un segnale visibile senza prevaricare nessuno.

20 Gennaio 2012 16:02 Nome: mariù
Signora Marisa, lei insiste ma sono tanti, glielo assicuro, che credono poco alle favole, alle teorie, alle fantasie del prof. e di altri adepti. La vita concreta è ben altro, lavoro, servizi, impegni, rinunce,gioie e dolori. La Chiesa celebri come vuole la "sua" FAMIGLIA, ne ha ben diritto. Non si tiri inutilmente per la giacchetta l'Istituzione Comunale, che è al servizio di tutti e non di pochi o tanti "illuminati". Il sig.Astuti è il sindaco di chi crede, di chi non crede, di chi ha che fede e di chi non l'ha. Il sig.Astuti, sono sicura, non mancherà personalmente e con la sua famiglia pia e devota di concorrere e partecipare all'Evento ma il sindaco Astuti si dovrà astenere dal mischiare il profano con il sacro.

20 Gennaio 2012 16:10 Nome: Vincenza
Per calmare le ansie dei molti che si interrogano su ciò che si farà e su chi lo farà, mi dicono le chiacchiere di paese che il sindaco sta preparando qualcosa per la ricorrenza sulla famiglia. Di più non so. Attendo con curiosità e apprezzo, per ora, le intenzioni.

20 Gennaio 2012 16:17 Nome: ?
maaaaaaaa la prepara in famiglia o la concorda con qualcuno degli altri pagati dai contribuenti ?

20 Gennaio 2012 16:31 Nome: Venrona
Vincenza, lei che conosce i soggetti, consigli loro e al sindaco di lavorare per il paese, che ne ha bisogno; alle celebrazioni sulla famiglia,organizzate da Santa Romana Chiesa, lasci che sia la Sede Apostolica,il card.Scola e don Violoni,don Francesco e tutti i bravi cattolici praticanti ad occuparsene. Poi sa, donna Vincenza, di buone intenzioni è lastricata la via dell'inferno!

20 Gennaio 2012 19:45 Nome: Pina
Già, ha ragione Mariù. Libertà di culto e di parola per tutti, ma se bisogna parlare di famiglia, e la Chiesa si limita come si sa alle coppie sposate, allora il sindaco deve dar spazio ai divorziati, i gay, i conviventi, i single. E cosa facciamo? Come al solito ci dividiamo in due tifoserie? O ci uniamo all'evento per avere il briciolo di visibilità? Ci piacerebbe avere votato un sindaco ispirato dalla profonda cultura e moralità cattolica, e che agisca come un laico democratico più che come ateo devoto.

21 Gennaio 2012 08:26 Nome: maura
Per "M"- Grazie, fratelllo(sorellla?)

21 Gennaio 2012 19:22 Nome: giò
Ok Pina, è proprio questo lo spirito che dovrebbe animare una eventuale iniziativa dell'amministrazione, unirsi alla celebrazione della famiglia, dei suoi valori così ben incarnati dalla Chiesa ed allargare l'orizzonte a formule di famiglia che escono dai canoni tradizionali. Riportare all'attenzione della comunità le unioni di fatto, le coppie gay, i single che adottano un bambino ecc...
Allora sì che la comunità cresce in consapevolezza e rispetto reciproco e si darebbe un colpo di spugna ai pregiudizi e alle arretratezze di un certo mondo moralista.
Le difficoltà economiche valgono per TUTTE le famiglie, gli scompensi affettivi esistono per TUTTE le famiglie, la mancanza di speranza nel futuro pesa su TUTTE le famiglie, l'esiguità del tempo da dedicare ai figli vale per TUTTE le famiglie, la perdita di valori e di buoni esempi è reale per TUTTE le famiglie, dove TUTTE sta per LE FAMIGLIE NELLE LORO VARIE ESPRESSIONI UMANE E SOCIALI.
Se il sindaco si muove per costruire un evento che tenga conto di ciò sarà apprezzato. E non rischia di fare il verso alla Chiesa ma ne completa l'opera.

22 Gennaio 2012 12:39 Nome: Pina
La comunità è assolutamente consapevole di avere diritto a costituire unioni famigliari basate su legami non religiosi. Quello che manca è il riconoscimento da parte dello Stato della legittimità di tali unioni, e in questo caso farebbe bene l’amministrazione a smuovere le acque.
E’ la Chiesa che riconosce esclusivamente la famiglia con gli sposi. Esclusivamente, cioè tutti gli altri sono esclusi: coppie gay o unioni di fatto.
Quindi cosa si prefigge l’eventuale iniziativa dell’amministrazione? soprattutto se organizzata in concomitanza del Family Day Cristiano Cattolico…
O si finirà in aperto conflitto con la Parrocchia come atei e senza moralità o si finirà a completarne l’opera (di esclusione).

23 Gennaio 2012 11:54 Nome: mario
Credo che sperare che l'amministrazione faccia un passo verso l'apertura e la segnalazione del disagio vissuto da tutte quelle famiglie
" irregolari " poichè non riconosciute, sia utopico.
Sperarlo è legittimo ed anch'io vorrei vedere uno sforzo in questo senso approfittando della ricorrenza mondiale, ma la vedo dura.
Non accetterei iniziative con risorse dell'amministrazione che fotocopino il credo religioso al posto di una sana e laica manifestazione delle realtà comunitarie, cioè della varietà che la società contiene.
Se il sindaco " finirà per completarne l'opera di esclusione " come dice Pina, spero che si manifesti un deciso risentimento cittadino in difesa della pluralità, della diversità, del rispetto reciproco.

18 Gennaio 2012 12:04 Nome: chicca
Una piccola critica, bonaria : la coppia scelta tra i giovani sposi per dare esempio nella serata di vita familiare ,di difficoltà o vantagggi, di testimonianza su cosa sia essere famiglia oggi, è leggermente fuori dalla media delle famiglie normali, soprattutto giovani famiglie, quelle che non trovano lavoro, che perdono il lavoro, che non arrivano alla fine del mese, che non riescono a pagare il mututo, che si attaccano ai genitori per farcela.
Essere famiglia oggi è essere coraggiosi, temerari, avere una grande speranza , fare unione con nonni indispensabili e assolutamente di supporto economico, essere famiglia è combattere per smuovere i governanti a confezionare norme e leggi in favore della famiglia, per chiedere più tutele, più attenzione,più strutture per i figli, per gli anziani malati a carico di molte donne e madri, per tutelare la donna nel lavoro e nella distribuzione dei compiti che pesano sulle sue spalle, l'educazione dei figli, la conduzione della casa, la cura degli anziani, la propria dignità e, perchè no, la libertà di godere il tempo libero.

16 Gennaio 2012 18:46 Nome: Mariuccio Bianchi 
In effetti anch'io ho frainteso il messaggio di Mancino, relativo al caso della Lascor di Sesto Calende. Leggendo l'articolo dello stesso Mancino ( e riservandomi di entrare più nel vivo ella vertenza, parlando con gli amici della Fim e della Fiom)una cosa mi sembra chiara: gli operai non hanno impugnato tanto il lavorare il sabato e la domenica (cosa che già facevano e che già in tante realtà produttive o commerciali si fa), ma la monetizzazione, o meglio l'entità della stessa, nonchè le clausole, ritenute assai rigide dai lavoratori,poste dall'azienda per usufruire dell'aumento previsto per la prestazione lavorativa al sabato ed alla domenica. In tal senso non si tratta di fare una scelta tra il lavoro nel weekend o lo stare con la propria famiglia, ma di un disaccordo sugli aspetti normativi e retributivi del lavoro al sabato ed alla domenica. In ogni caso ha ragione Mancino ad invitare le parti sociali a riflettere sul no dei lavoratori alla proposta di accordo tra la Lascor e Fim Cisl-Fiom Cgil

16 Gennaio 2012 17:42 Nome: mimmo
Mancino ha citato la situazione di una ditta che ha chiesto ai dipendenti di lavorare sabato e domenica a turno, risposta degli operai : no !
Tutti a dire che il tempo per la famiglia è sacro e bene hanno fatto a rifiutarsi.
Io non sarei così drastico nei giudizi. Abbiamo lavorato in molti nei fine settimana, a turni, mariti e mogli, e le famiglie non si sono sfasciate, e i figli non si sono sbandati, anzi, si sono responsabilizzati maturando una collaborazione familiare preziosissima.
Se poi penso che in cambio dell'accettazione da parte degli operai citati la ditta avrebbe ammesso a tempo indeterminato un bel numero di dipendenti, di questi tempi, non so se bene hanno fatto.


16 Gennaio 2012 18:03 Nome: MATTEO
Poi non si lamentino se la ditta in questione,che è pure svizzera, magari torna a casa e lascia a casa qualcuno!
Mia moglie che è commessa all'Iper non lavora, a turni,anche lei al sabato e la domenica?
La mia famiglia non è sfasciata per questo e si adatta alla situazione perchè un altro stipendio in casa è utile.
I miei 3 figli sono sani, cresciuti bene, non soffrono e se un festivo la mamma non c'è stiamo tra di noi e poi andiamo a prenderla assieme e la prossima domenica ci saremo tutti e sarà ancora più bella.

17 Gennaio 2012 12:22 Nome: lino
Penso anch'io che di questi tempi, ma anche in tempi normali, bisogna farsi coraggio e vivere le situazioni con positività, all'interno della famiglia si fa esercizio di altruismo, collaborazione, e, perchè no, rinunce. Sembra un delitto ormai parlare di rinunce, i nostri figli sono coccolati e accontentati in misura esagerata.
Rinunce allo scopo di crescere degli uomini e non eterni bambini viziati. Fondamentale l'esempio dei genitori, se praticano l'altruismo e la solidarietà i figli non saranno dei gretti egoisti pronti ad andare in crisi appena la vita si fa più difficoltosa.

16 Gennaio 2012 12:37 Nome: vale
Durante la serata c'è stata la sottolineatura, con rammarico, che le coppie non si sposano più, o meglio, in numero molto minore.
Crisi del matrimonio, dei valori cristiani, della famiglia ?
Io dico che abbiamo superato da un pezzo il pregiudizio della convivenza libera, che la crisi economica fa sì che si facciano i conti e si rinunci ai costosi matrimoni e che si sposa chi crede al sacramento o vuole legalizzare l'unione magari dopo l'arrivo di un figlio.
Non è così grave che i giovani sperimentino una convivenza, l'importante è il senso di responsabilità e il rispetto della persona che condivide l'esperienza, con la tutela dei valori di paternità, responsabilità, solidarietà e lealtà nell'affrontare la vita condivisa di una, sempre e comunque , famiglia.
Ma dire questo nell'ambito di una convention di parrocchia è dura.

[Messaggio del moderatore: michieletto-enzo]
15 Gennaio 2012 11:30 Nome: RIVERSATO
RIVERSATO dal forum Attualità
15 Gennaio 2012 10:33 Nome: lolli
Il Parroco ha fatto centro, sala consiliare piena per il primo dei " Sabati del Sociale ".
Ospite don Violoni, moderatore Michele Mancino, tema : La Famiglia.
La famiglia, luogo primario e insostituibile per la formazione di ogni uomo. Speranza, fiducia, gratuità, altruismo per fare della famiglia un punto di partenza di una società sana dai valori spirituali e non solo materiali.
Nella crisi economica la famiglia è cambiata ? Manca la speranza, lo sguardo al futuro, il peso delle difficoltà economiche deteriorano i rapporti familiari e sociali. alle famiglie sane il compito di aprirsi agli altri.
Lo Stato ? Carente la politica sociale per la famiglia, c'è molto da fare ancora !
Il tempo del lavoro ed il tempo per la famiglia, come difendere il diritto allo spazio temporale indispensabile alla cura della salute del proprio nucleo familiare ?
Giovani coppie e pensionati, tanta gente di buona volontà, cose già sentite e vissute, atmosfera tranquilla, il vicesindaco, la mamma del sindaco, sindacalisti e professori, gente che si scalda il cuore nel raccontarsi quante cose buone ci sono al mondo.
Io dico che se ogni famiglia fortunata si occupasse di una sola famiglia sfortunata saremmo a cavallo, anzi, avanzerebbero ancora energie da spendere per la comunità.
E se la Chiesa non predica ciò con forza allora qualcosa mi sfugge !

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