Comunicati 2008

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From: Mauro Sarasso
Sent: Wednesday, July 30, 2008 11:34 PM
Subject: voglio segnalarti questa iniziativa di aiuto alla Birmania


Mitzy ciao
 
Nel ringraziarvi per il lavoro prezioso che state facendo con Malnate.org  voglio segnalare questa iniziativa di aiuto alla Birmania, che dopo le prime emozione per le vittime del Ciclone Nargis, sarà presto dimenticata.
 
Spero possa essere di aiuto anche per la vostra opera di sensibilizzazione.
 
Mauro Sarasso



Da Malnate in aiuto alla Birmania/Myanmar

Birmania perché? Questo era il titolo della prima conferenza a Biella, (22 maggio) nella quale ho incontrato il dott. Beaudee Zawmin, esponente del governo della Birmania in esilio. Esule nel mondo, ha vissuto per molti anni a Bruxelles, 55 anni, due by pass al cuore, dedicando tutta la vita, per aiutare la sua nazione a trovare la strada della democrazia.

Ho incontrato quest'uomo dai capelli pepe e sale, perché la Federazione Universale per la Pace (UPF) in collaborazione con Amnesty International, aveva organizzato una serie di incontri in varie città della nostra penisola.
Ho passato diversi giorni con lui, tanto da diventare amici e collaboratori. Da Ivrea a  Nerviano (Mi) dove domenica 25 maggio il Sindaco ed il Consiglio comunale al completo, hanno voluto incontralo e rendersi disponibili per azioni di sostegno future.
In serata, a Milano la conferenza per esporre la tragica situazione del suo paese.
Il giorno dopo alla Regione Lombardia e poi l’incontro con il segretario generale della CGIL della Lombardia, un’occasione per pianificare accordi d’aiuto per i 2 milioni di profughi birmani in Thailandia, che lavorano spesso privi d’ogni protezione e diritti ( altri 300mila vivono nei campi profughi tailandesi).

Il giorno seguente, una corsa contro il tempo per poter incontrare il Sindaco ed il Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni, che ha voluto conferire la cittadinanza onoraria a Myo Min Zaw, un ragazzo ammalato che rischia di perdere la vista. Uno dei tanti prigionieri politici (1900 persone sono detenute in condizioni atroci solo per aver espresso il desiderio di portare la democrazia in Birmania) condannati a decenni nelle carceri disseminate nella vastità del territorio, dove spesso non ricevono né medicinali, né assistenza. Con gesti come questo si vuole mantenere alta l’attenzione internazionale sui prigionieri birmani in modo da impedire che muoiano in prigione.

Non è che una piccola goccia per poter aiutare quel popolo che oltre ad essere oppresso da un regime dittatoriale dal 1962, ha visto le sue terre devastate da Nargis, Il ciclone, che ha causato oltre 134mila fra morti e dispersi e 2,4 milioni di sfollati, ha distrutto interi villaggi, spazzato via scuole e case, sconvolto la topografia del luogo.

A Monza sindaco ha radunato la giunta, i consiglieri e tutta la stampa locale in una conferenza che ha potuto dare voce agli oppressi della Birmania; voce raccolta poi in un’intervista al Dott. Zawmin presso gli studi televisivi dell’università di Sesto San Giovanni, organizzata dalla facoltà di Mediazione Linguistica e Culturale. Il documento che verrà in seguito utilizzato dagli studenti della città universitaria.
Il 27 maggio, durante la serata, la cittadinanza di Monza ha ascoltato con commozione il racconto della situazione tragica di quel paese, schiacciato tra la Cina e India, che nel 1990, ha visto spazzato via dai militari, la Lega nazionale per la democrazia (NLD), il partito che aveva vinto le elezioni, con i suoi leader politici imprigionati o fuggiti all’estero.
Giorno significativo il 27 maggio, e di speranza per Daw Aung San Suu Kyi, il Segretario generale della (NLD), che avrebbe dovuto essere finalmente liberata dopo cinque anni di arresti domiciliari (con questi sono ormai 12 gli anni che la leader del NLD è agli arresti nella sua casa).  Cosi non è stato e la giunta militare è andata avanti riconfermando gli arresti di questa minuta ed esile donna, insignita del “premio nobel” violando di fatto la sua propria legislazione.
Era il giorno in cui si aspettava che fosse dato libero accesso alle organizzazioni umanitarie di intervenire in aiuto dei milioni di birmani colpiti dal ciclone. 
Nulla di fatto.
I giorni successivi hanno visto la presenza di Zawmin, a Palazzo Vecchio a Firenze, una conferenza a Scandicci e poi all'università di Reggio Emilia.

Conoscevo poco la Birmania, ma in tutti quei giorni a fianco di Zawmin in qualità di autista, accompagnatore, traduttore e amico, ho appreso quanto basta in termini di sofferenze e tragedie. Superato lo scoramento dovuto alla sensazione d’impotenza di fronte a tanta atrocità, abbiamo sentito di fare qualcosa per il futuro e così tra un caffè ed un panino, abbiamo pianificato la nascita dell’Associazione per l'Amicizia Italia Birmania, che include liberi professionisti, accademici, giornalisti, parlamentari L'atto costitutivo è stato firmato il 23 luglio scorso, e il Signori Sarasso e Zawmin sono stati eletti vice presidenti. A settembre inizieranno le conferenze, gli incontri, le interviste, i comunicati stampa, le cerimonie di conferimento della cittadinanza onoraria ai prigionieri politici, da parte delle amministrazioni delle varie città d'Italia. Tutto questo per favorire il processo di dialogo, di riconciliazione e di pieno rispetto dei diritti umani; offrire proposte concrete ed azioni di sostegno per l’eliminazione delle disuguaglianze, dei soprusi, della violazione dei diritti fondamentali; favorire il ripristino della libertà d’espressione, dello stato di diritto all'interno della società birmana.

Si lavorerà per arrivare a libere e democratiche elezioni che dovranno avere luogo nel 2010.

Dal popolo che detiene i maggiori tesori della tradizione buddista, viene una proposta di dialogo e di riconciliazione tra il partito che ha vinto le elezioni, i leader delle varie etnie, ed i militari oppressori. Riconciliazione tra le parti e collaborazione per poter ricostruire il paese, seguendo l’insegnamento di non violenza dei monaci che sono scesi in piazza, picchiati ed imprigionati durante le rivolte di settembre dello scorso anno.

Mauro Sarasso

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Beaudee Zawmin riceve dalla mani del sindaco di Sesto san Giovanni  Oldrini la cittadinanza onoraria per il prigioniero politico Myo Min Zaw

27 maggio 2008 Mauro Sarasso e Beaudee Zawmin vice presidenti della neonata associazione per l'amicizia Italia Birmania

27 maggio 2008 Beaudee Zawmin in conferenza stampa organizzata dal sindaco di Monza Mariani.

La tragica situazione



Un esercito di novecentomila unità in un paese così vasto, il cui governo non ha i soldi per poter pagare gli stipendi, si appropria di zone intere del territorio ed i militari come signori feudali sono liberi di sfruttare la popolazione. Avvengono così situazioni di violenza, torture, stupri, rapimenti di bambini che diventano soldati (si calcola che la tragedia dei “bambini soldato” ammonti a più di 80mila bambini ). Gli agricoltori sono costretti a coltivare riso ma soprattutto oppio (la Birmania è il secondo esportatore al mondo d’oppio nel mondo).
L’esercito è in continua guerra nei territori controllati dalle varie etnie. Un’oppressione che costringe cosi alla disperazione, molti si danno alla droga e molti restano infettati dall’HIV/Aids (stime parlano di 500mila persone). Si calcola che circa 800 mila persone siano fuggite nella giungla senza cibo e medicinali; persone che saltano in aria sulle mine poste nella foresta tropicale per impedire di raggiungere il confine con la Thailandia, dove le poche organizzazioni non governative, entrano in Birmania per portare aiuto e sostegno. La Birmania ricca di pietre preziose, di legname e di molte altre risorse non riesce a godere delle proprie ricchezze, ( secondo stime dell’UNICEF, il 70 % della popolazione vive sotto la soglia della povertà. Questo costringe le donne e le ragazze a lasciare o fuggire dalle loro case per trovare sostegno per le loro famiglie. Spesso finiscono per essere sfruttate e coinvolte in traffici di schiave e prostituzione). A volte la ricchezza diventa una maledizione, come gli ingenti giacimenti di gas, scoperti al largo delle coste Birmane e subito opzionate da Cina, in concorrenza con Russia e India. Accordi già firmati a luglio tra la Giunta militare e la Cina. Nazione che sostenendo i militari, diventa, di fatto, un dei più grossi ostacoli alla democratizzazione del paese. ..................... MS


25 maggio 2008 Dott Zawmin con il sindaco ed i consiglieri di Nerviano (MI)

www.malnate.org invita alla documentazione indicando alcune opere sulla Birmania

Passeggiando tra i draghi addormentati di Alberto Arbasino. Milano, Adelphi, 1997.
Tra continue "fughe", evocazioni, raffronti indotti da una memoria noto-riamente inossidabile, l’autore
invita i lettori a partecipare ai suoi viaggi degli anni Novanta: il Chiapas rivoluzionario, la Birmania rimasta a lungo inaccessibile, e poi l'Iran con i suoi luoghi memorabili e le mete storiche del Medio Oriente Sanaa, Palmira, Petra… Ma anche la Sicilia, sulle orme di Bernard Berenson e una rivisitazione della Buenos Aires post-moderna.
   
 
Lettere dalla mia Birmania di Aung San Suu Kyi. Milano, Sperling & Kupfer, 2007.
Ritratto della Birmania, oggi cono-sciuta con il nome di Myanmar, in cui l’autrice, Premio Nobel per la pa-ce nel 1991, evoca ora l'avvi-cendarsi delle stagioni, ora le feste della tradizione, ora gli usi e i costu-mi più significativi; e ancora, rende onore al coraggio e all'abnegazione di uomini semplici, artisti, intellettuali che, a prezzo di infiniti sacrifici, a volte della stessa vita, hanno soste-nuto e sostengono la democrazia.
Non solo: l’autrice denuncia con fer-mezza le penose condizioni di miseria della popolazione, privata dei diritti più elementari come l'istruzione e l'assistenza sanitaria, e si pone davanti ai potenti della Terra come simbolo della speranza in una forza più grande del potere armato.
Liberi dalla paura di Aung San Suu Kyi. Milano, Fabbri, 2005.
Una raccolta di scritti di Aung San Sun Kyi, la coraggiosa dissidente birmana, Premio Nobel per la Pace 1991, nuovamente incarcerata dal regime al potere nella primavera 2003, insieme con l'intero gruppo dirigente del suo partito. Il ritratto di un personaggio straordinario, guida elettiva di un popolo del Terzo Mondo nel difficile cammino verso la libertà e l'autodeterminazione
   
 
Il pavone e i generali. Birmania, storie da un paese in gabbia di Cecilia Brighi. Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2006.
Nella fantasia di molti occidentali, la Birmania è una terra di grande fascino, di storie preziose, di incanti velati. In realtà, questo Paese è il primo esportatore di metanfetamine al mondo e il secondo per il traffico di oppio. Un Paese che da quasi mezzo secolo è oppresso da una sanguinosa dittatura militare che schiaccia il popolo con il lavoro forzato, con violenze, stupri e deportazioni.
Un regime dittatoriale che, da oltre dieci anni, tiene agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace e simbolo della resistenza democratica e non violenta. Questo libro racconta le vicissitudini e la fuga rocambolesca all'estero di alcuni dei protagonisti politici e sindacali dell'opposizione.
Il canto della libertà di Karen Connelly. Milano, Frassinelli, 2006.
Teza era un cantautore con il coraggio di infiammare il popolo birmano contro la dit-tatura. Adesso è solo un prigioniero politico, che vive in isolamento dopo la condanna a vent'anni di detenzione. Un'esperienza tragica, in cui diventa un reato gravissimo persino avere una penna e un pezzo di carta. Ma an-che in un incubo, come questo lui scopre piccole tecniche di sopravvivenza, fisica e mentale, attingendo alla millenaria pazienza buddista per dare un senso persino alla follia. E attorno a lui tutti, più o meno consapevol-mente, risentono della sua influenza, intrecciando le loro storie con la sua.
   
 
Kó - Viaggio in Myanmar di Giacinto Cosenza e Davide Ferrario. Cagliari, Sirai, 2006
Il reportage di viaggio di Giacinto Cosenza e i testi di Davide Ferrario, che seguono e illustrano l'itinerario del viaggio, fanno di questo libro un interessante approccio visivo e di informazioni sulla importante nazione del Sud Est Asiatico, che un tempo si chiamava Birmania, ricca di tradizioni e contrasti. La vita di tutti i giorni, le usanze, le architetture, la gente si mescolano in questo volume fotografico a colori.
   
Di gatti e di re di Clare De Vries. Milano, Feltrinelli, 2003.
Partita dalla madrepatria dopo l'ennesimo naufragio sentimentale, l'autrice arriva in Birmania alla ricerca di un nuovo gatto e, mentre impara i rudimenti del buddismo e incontra una serie di persone che lottano contro l'oppressione politica, prende coscienza di una realtà difficile. Tuttavia non trova gatti che facciano al caso suo. In Thailandia, passando dai locali malfamati alle più lussuose spa, dalle spiagge bianche alle viuzze inquinate di Bangkok, viene a conoscenza della storia dei preziosi gatti siamesibirmani
e dei reali che li allevarono nel corso dei secoli.
   
 
Strade di bambù: viaggio in Cina, Laos, Birmania di Marco Del Corona. Milano, EDT 1999
"E' la ricapitolazione di gesti già compiuti che ti fa sentire bene, ed è qui che ogni viaggio comincia. E stai bene quando, ovunque tu sia, i tuoi gesti ti appartengono così profondamente da non curarti della tua ridicola condizione di viaggiatore ignorante e perduto..." L'esperienza che gli autori di questa collana trasmettono al lettore è la gioia di scoprire il mondo e di raccontarlo senza pose letterarie: è come sentire parlare un amico di ritorno da un luogo che prima o poi vorremmo visitare, o semplicemente sognare.
   
Premiata macelleria delle Indie di Alessandro Gilioli. Milano, Rizzoli, 2007.
La globalizzazione è passata come un ciclone in tutto il mondo, ma uno dei luoghi più traumaticamente coinvolti da questi rivolgimenti è il Sudest asiatico, oggi tagliato fuori dai presupposti minimi di benessere e legalità. L’autore ha attraversato India, Nepal, Birmania e Buthan - il cosiddetto "cuore di Cindia" - descrivendo un quotidiano aberrante fatto di traffico d'organi e di esseri umani, di campi profughi e di guerriglieri maoisti, di schiavi e di soldati bambini, di narcotraffico e di sfruttamento della prostituzione. I lineamenti di un territorio drammaticamente sfigurato, un viaggio attraverso la catastrofe "normale" all'ombra dell'Himalaya.
   
 
Estremi orienti. Due reportage di Amitav Ghosh. Torino, Einaudi, 1998.
In questi intensi reportages l’autore parte alla scoperta di Cambogia e Birmania, per studiare le terribili ferite che la storia di questo secolo ha inferto ai due Paesi. Oltre agli interessi storici e culturali, sono anche le ragioni politiche a spingere Ghosh, narratore e antropologo, alla ricerca. In Cambogia, tra il 1975 e il 1979, è avvenuto uno dei più spaventosi genocidi della storia. Pol Pot, studente simpatizzante del marxismo a Parigi, poi feroce comandante dei Khmer rossi in patria, aveva scelto a modello il Robespierre che nel dramma di Buchner dice: “La virtù è terrore, il terrore virtù”. Il caso della Birmania è forse meno tragico, ma altrettanto significativo.
   
Il palazzo degli specchi di Amitav Ghosh. Torino, Einaudi, 2001
Il romanzo dipinge un grande affresco che attraversa tutto il Novecento seguendo i percorsi intrecciati di tre famiglie tra Birmania, India e Malesia. La storia è scandita dal succedersi di amori, matrimoni, nascite e separazioni, cui fanno da sfondo le violenze della Storia, dall'ingresso dell'esercito inglese a Mandalay nel 1885, con la caduta del regno di Birmania, alla Seconda guerra mondiale, la lotta dell'India per l'indipendenza e la fine dell'impero coloniale britannico. Dietro lo scorrere impetuoso della saga storica, sono evidenti gli enormi cambiamenti provocati dall'impero nella cultura materiale dei paesi conquistati.
   
 
Da mare a mare di Rudyard Kipling. Milano, Mondadori, 1993.
Da mare a mare è il reportage di un viaggio giovanile dall'india all'Inghilterra, passando per il Giappone, San Francisco e New York, che l’autore compì nel 1889 per conto del «Pioneer», il giornale di Allahabad su cui andava pubblicando i suoi primi scritti. Si tratta di impressioni, osservazioni argute, raffronti anche paradossali da cui emergono con chiarezza le sue idee sulla politica, la società e l'arte. Il libro offre la possibilità di percorrere paesi lontani e ricchi di bellezza in momenti cruciali della loro storia. C'era una volta l'Oriente di Pico Iyer. Vicenza, Neri Pozza, 2000 Solo in India si può assistere a un remake del film Rambo con una protagonista vestita con un sari d'ordinanza. Solo in Hong Kong, poi è possibile che un uomo approcci una donna chiedendole: "Cosa ne pensa del dollaro?" Tibet, Cina, India, Thailandia: questi sono i paesi del peregrinare dell’autore, i soggetti di undici racconti di un viaggiatore d'eccezione che è in grado di darci ragione, con la sola descrizione dei fatti, di cosa sta succedendo in un mondo in cui l'Oriente somiglia sempre più
all'Occidente.
   
Birmania = Myanmar di Gianni Limonta. Milano, Leonardo arte, 1998.
Libro fotografico, da sfogliare per ricordare pagode, campagne, città e sopratutto la popolazione birmana.
Andrew Marshall Birmania Football Club. Torino, Instar Libri, 2004
Il libro è un viaggio non convenzionale nella Birmania moderna, la cui tragedia è ricostruita e spiegata a partire dal suo passato di colonia britannica. La scusa è quella di seguire le tracce di sir George Scott, avventuriero scozzese dell'epoca vittoriana che ha fatto conoscere il calcio in questo remoto angolo dell'Asia. Prendendo ispirazione dai diari inediti di Scott, Andrew Marshall ripercorre gli itinerari dell'esploratore: dal dilapidato splendore coloniale di Rangoon alla mitica città reale di Mandalay (immor-talata da Kipling in una delle sue poesie più famose), fino al remoto cuore tribale nel Nord del Paese. Accanto al ricordo del passato emerge, vivo e tormentato, il presente di una nazione dove regna la dittatura.
   
 
L'accordatore di piano di Daniel Mason. Milano, Mondadori, 2003.
1886, autunno. L'accordatore di piano Edgar Drake riceve una strana richiesta dal Ministero della Guerra britannico: deve lasciare sua moglie e la sua tranquilla vita londinese per trasferirsi nella giungla birmana e accordare un raro esemplare di pianoforte Erard. Lo strumento appartiene al colonnello medico Carroll, comandante dai metodi poco ortodossi di un avamposto dell'esercito inglese in una zona sperduta e ostile della Birmania. Nel suo viaggio attraverso l'Europa, il Mar Rosso e l'India, Edgar Drake incontra strani e coloriti personaggi.
   
Giorni in Birmania di George Orwell. Milano, Mondadori, 2006.
E’ il primo romanzo dell’autore. Protagonista è il trentacinquenne John Flory, mercante angloindiano di legname che, insofferente ai codici di comportamento dei sahib bianchi e attratto dalla cultura orientale, si muove a cavallo tra due mondi senza riuscire a trovare una propria collocazione e, privo della forza morale necessaria per ribellarsi alla comunità bianca, rimane frustrato dagli inevitabili compromessi.
   
 
Birmania. Sui sentieri dell'oppio di Aldo Pavan. Milano, Feltrinelli, 2007.
Reportage di viaggio di un turista impegnato, il libro si offre come complemento a una guida turistica classica e si rivolge al viaggiatore engagé che decide di andare in un paese ancora "difficile" come la Birmania. L'autore - fotoreporter che ha a lungo viaggiato in Estremo Oriente - racconta la visita ad alcune delle più importanti attrazioni turistiche della Birmania: il palazzo del Principe Hispaw, i mercati di strada di Yagon, la giungla, il paese dei rubini, gli elefanti, i monasteri buddhisti. La situazione politica, caratterizzata da un governo dittatoriale paramilitare all'interno di un contesto che sta lentamente evolvendo verso il capitalismo, si offre spesso come chiave di lettura di una realtà composita e contraddittoria.
   
Myanmar (Birmania) di Robert Reid, Michael Grosberg. 5. ed. italiana Torino, EDT, 2006.
Chiuso per anni al turismo occidentale, il Myanmar, che ha affascinato scrittori come Kipling e Orwell, attrae viaggiatori da tutto il mondo. Visitare le mille pagode dorate e i monasteri è un tuffo in un caleidoscopio di colori e contrasti, dove si respira un'atmosfera fatta di spiritualità, magia e mistero. La guida offre molte letture che permettono di capire la complessa situazione politica, le diverse culture, il buddhismo e le principali scuole di meditazione.
   
 
E la giungla piange. Il vero volto della Birmania di Benno Röggla. Bolzano, Athesia, 2006.
L’autore ci porta con sé in questo altro mondo, in Birmania, quella vera però e non quella visitata dai turisti. Egli ci porta nella Birmania del genocidio, laddove le violenze, gli stupri le torture e gli incendi fanno scappare milioni di persone. Davanti agli occhi di tutti, ma il mondo non vuole vedere. Al rac-conto di viaggio molto personale, corredato di tante immagini fotografiche, vengono affiancati dati e fatti concreti e reali relativi alla Birmania.
   
Bambini d'Oriente di Corrado Ruggeri. Milano, Feltrinelli, 1998.
Birmania, Cambogia e Laos descritti con i volti e le storie di uomini e donne feriti dal passato e di bambini che non hanno mai conosciuto l'infanzia. A cominciare da Nun, otto anni e 10.000 etichette da incollare su 10.000 sigari al giorno. Uno di meno significa perdere l'intera giornata di lavoro. I capelli lunghi sono il suo sogno proibito, perché scostare la frangia dagli occhi rallenta il lavoro. Viaggio in Myanmar. La Birmania dal feudalesimo alla dittatura attraverso il colonialismo di Mariateresa Sivieri. Padova, CLEUP, 2007. Il libro ripercorre la storia dal feudalesimo alla dittatura attraverso il colonialismo e rivela l'accanimento dei militari sulla popolazione. A corredo del volume oltre 300 foto a colori a firma di Pietro Tormen che, con straordinaria sensibilità, coglie, seguendo un percorso di viaggio, immagini di vita quotidiana e le bellezze naturali ed artistiche del paese.
   
 
Perché i pesci non affoghino di Amy Tan. Milano, Feltrinelli, 2006.
Si può continuare a essere vivi anche da morti? Evidentemente sì, dato che questo è successo a lei. Bibi Chen, un'antiquaria di origini cinesi, è morta a San Francisco in circostanze misteriose. Bibi ricorda tutto, ma non il proprio decesso, sul quale indaga la polizia. Bibi vede tutto, compreso il proprio funerale e gli amici affranti, fra cui i dodici che avrebbe dovuto guidare in un viaggio culturale in Cina e Birmania da lei stessa organizzato. Bibi sente tutto, a tratti anche i pensieri altrui. Sono "i doni del Buddha", quasi una compensazione della fisicità perduta. I dodici amici decidono di partire ugualmente e Bibi li accompagna, aleggiando sui loro passi, proteggendoli come può. Costretti a lasciare la Cina prima del previsto per i guai provocati dalla loro ignoranza di turisti occidentali privi di una guida adeguata, arrivano in Birmania e, la mattina di Natale, si verifica un altro evento strano e inquietante: undici dei dodici viaggiatori s'imbarcano per una gita sul Lago Inle e spariscono. Mescolando con abile ironia la dimensione metafisica di un io narrante post-mortem al realismo quanto mai attuale del sequestro di turisti, alle storie personali dei protagonisti - il playboy onesto, l'ingenua attivista dei diritti umani, l'ipocondriaca ecc. – l’autrice tesse un romanzo che, sotto l'apparente bonomia, non risparmia nessuno: né l'autoritarismo dei regimi illiberali né l'individualismo narcisistico del nostro mondo.
   
Myanmar (Birmania) di Pietro Tarallo. Milano, Ulysse Network, 2003.
Paese d'oro e di luce, di mistiche devozioni e di tragici conflitti sociali e poli-tici, segnato dalla giunta militare che governa da anni il Paese, il Myanmar conserva integra tutta l'arcana bellezza del suo passato complesso, della sua storia intricata, dei suoi monumenti spettacolari, della sua cultura variegata, delle sue genti fiere e della sua natura esuberante. Corredata di cartine e informazioni pratiche, la guida conduce il viaggiatore alla scoperta di questo Paese misterioso e affascinante.
   
 
In Asia di Tiziano Terzani. Milano, Editori associati, 2004.
Leggendo questo libro ci si trova a rivivere gli eventi che hanno segnato la storia asiatica degli ultimi trent'anni, a ripensare ai grandi ideali che l'hanno formata e ai protagonisti delle sue svolte, a dare uno sguardo al suo futuro. E al tempo stesso l’autore ci invita a prestare ascolto all'altra voce, quella dell'Oriente vero, vissuto nella sua quotidianità, in mezzo alle donne e agli uomini, alle difficoltà, ai contrasti, ai riti, alle curiosità. Un indovino mi disse di Tiziano Terzani Editori Associati, 1998 Nel 1976 un indovino cinese av-verte Tiziano Terzani, corrispondente dello "Spiegel" dall'Asia: "Attento. Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare mai". Nel 1992 Terzani si sente stanco, dubbioso sul senso del suo lavoro. Gli torna in mente quella profezia e la vede come un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi. Decide di non prendere aerei per un anno, senza rinun-ciare al suo mestiere. Il risultato di quell'esperienza è un libro che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia, racconto di viaggio e reportage.
   
Filmografia
L'arpa birmana. Regia di Kon Ichikawa.
Giappone 1956 1. versione, 1984 2. versione

Birmania, fine della seconda guerra mondiale: un ufficiale giapponese dell’esercito occupante preferisce sterminare il suo reparto piuttosto che arrendersi ai vincitori. A raccontarlo è un soldato sopravvissuto che vaga nella giungla con la sua arpa.
   
 
Obiettivo Burma! Regia di Raoul Walsh. USA, 1945
Dopo aver sabotato una stazione radar giapponese, un gruppo di paracadutisti americani guidati dal capitano Nelson (Errol Flynn) inizia una lunga marcia per la salvezza nella giungla birmana.
   
Oltre Rangoon. Regia di John Boorman. USA, 1995
La Birmania e la resistenza non violenta alla dittatura militare viste con gli occhi di una giovane dottoressa americana reduce da una tragedia privata
   
 
Il ponte sul fiume Kwai. Regia di David Lean, Gran Bretagna, 1957
Alec Guinness è un colonnello inglese prigioniero dei giapponesi in Birmania coi suoi uomini durante la seconda guerra mondiale. Classico del cinema, vincitore di sette Oscar.
   
 
Altri film sulla Birmania (o ambientati in Birmania, anche se girati altrove):
• BOMBS OVER BURMA Regia: Joseph H. Lewis (USA 1942)
• ESCAPE TO BURMA Regia: Allan Dwan (USA 1955)
• LE TIGRI DELLA BIRMANIA Regia: Robert Florey (USA 1945)
• MOON OVER BURMA Regia: Louis King (USA 1940)
• ROAD TO MANDELAY Regia: Tod Browning (USA 1926)
• TOTAL DENIAL Regia: Milena Kanewa (2006, Premio Havel
per i diritti umani)
Principali film birmani:
• AKHA WAY (The) Regia: Sharon Hainsfurther (Burma 1999)
• AUNG THABYAY (The Triumphant Jambul) (Burma 1937)
• BAWA THANTHAYA (The Life Cycle) Regia: U Thu Ka (Burma)
• BOYCOTT Regia: Ko Nu (Burma 1937)
• CHIT AH-MYAH Regia: U Thu Ka (Burma 1983)
• CHIT-PHOO (Burma 1983)
• DOU DAUNG LAN (Our Peacock Flag) (Burma 1936)
• GOLDEN PEACOCK COIN (The) (Burma, prod. Parrot Film Company)
• HEXAGON Regia: Kyi Soe Tun (Burma 2006)
• HLYO-HWAT-THAW-HNIN Regia: Zinyaw Maung Maung (Burma 2005)
• IT ONLY GETS WARM WHEN THE SUN SHINES Regia: Shan Shwe Maung (Burma 1977)
• JAPAN YINTHWE (Nippon musume) Regia: U Nyi Pu (Burma 1936)
• KYA-NAW PYAW-CHIN (Burma 1983)
• LUDU AUNG THAN (The People Win Through) (Burma)
• MON SHWE YEE (Sweet Moon) Regia: Win Oo (Burma 1970)
• MYA GA NAING (The Emerald Jungle) Regia: Maung Tin Maung (Burma 1934)
• MYITTA NIT THUYAR (Love and Liquor) Regia: U Ohn Maung (Burma)
• NEVER SHALL WE BE ENSLAVED Regia: Kyi Soe Tun (Burma 1997)
• NGWE PAY LO MA YA (Money Can't Buy It) Regia: Toke Kyu (Burma 1932)
• NIGHT OF THE GHOST BUSTER (The) Regia: Maung Myo Min (Burma 2005)
• OUR KING AND OUR QUEEN AND OUR BUDDHA (Burma, prod. Parrot Film Company)
• PALE' MYETYAY (Tear of the Pearl) (Burma 1950)
• PONNA YI KA (White Lotus) (Burma, visionabile su You Tube)
• SACRIFICIAL HEART Regia: Kyi Soe Tun (Burma 2004)
• TEACHER (Burma, prod. Parrot Film Company)
• THIRTY-SIX ANIMALS (Burma, prod. Parrot Film Company)
• THWAY (Blood) (Burma, dal romanzo di Ma Ma Lei)
• TRUE LOVE Regia: Kyi Soe Tun (Burma 2005)
• UPSTREAM Regia: Kyi Soe Tun (Burma)
• YAHAN SA THAW SUN TANTA (Lunch for a Monk) Regia: U Thu Ka (Burma 1991)
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