ARCHIVIO FORUM
18 Agosto 2011 10:18 Nome: papille gustative
Per gli amici del GAS che hanno raccolto patate, una ricettina fresca e squisita.
Lessare le patate, farle a pezzi, condire con
maionese
prezzemolo tritato
cipollotti novelli tritati
poca panna acida
sale e pepe
mettere in frigorifero e,poi, gustare
in estate niente di meglio.
06 Agosto 2011 18:05 Nome: buongustaio
L'ho scoperto da poco. Il POLLO a pezzi, fatto in padella, con sale, aromi vari, sfumato di vino bianco e , a tre quarti di cottura, irrorato con il succo di un limone. Prende un saporino !
03 Agosto 2011 10:34 Nome: papille gustative
Per il caldo un ottimo SCIROPPO ALLA MENTA.
300gr di foglie di menta
1kg di zucchero
succo di 1 limone
1 litro d'acqua
Lavare e asciugare le foglie di menta, versarvi il succo di limone e 1 litro di acqua bollente, lasciare macerare per 4 ore.
Passare il composto attraverso un telo pulito a trama fine e metterlo in una pentola, strizzare bene il telo.
Aggiungere lo zucchero e far bollire per 20 minuti.
Versare nelle bottigliette, filtrandolo ancora, far raffreddare e chiudere ermeticamente.
Va bene anche per le granite !
31 Luglio 2011 11:11 Nome: francesco
Riso Nero. Conosciuto come "Venere" era il riso dell'imperatore perché in cina dove si coltivava era destinato sola alla tavola del sovrano. Molto nutriente, ne basta poco per saziarsi. Il tempo di cotura è lungo e dura mediamente sui quaranta minuti. Durante la fase di cottura si sprigiona un profumo penetrante che può essere anche gradevole. Una volta cotto, l'acqa di cottura si può bere, e fa bene al corpo umano. Il riso può essere accompagnato solo con un filo d'olio e parmigiano o con delle verdure di contorno. Costoso rispetto agli risi (almeno quello biologico), ma ne serve poco per un saziabile pasto.
01 Agosto 2011 14:47 Nome: busti
francesco, tu che sei un milanese del tacco, ci dici qualcosa dei bruscit ?
sono meglio con la polenta o con la purea ?
02 Agosto 2011 10:09 Nome: buongustaio
Visto che francesco non risponde lo faccio io. BRUSCITT.
Ricetta tipica bustocca eseguita con polpa di manzo, tritata a mano in piccoli pezzi della grandezza di un fagiolo e stufata lungamente con barbera e semi di finocchio.
per 6 persone
La ricetta originale prevede il taglio della carne rigorosamente a mano sino a ridurre i pezzetti della grandezza di un fagiolo.
Se non volete farvi sgridare, di nascosto passate la carne nello stampo più grosso del tritacarne.
1 kg polpa di manzo magra
100 gr lardo o pancetta non affumicata
100 gr burro
1/1 cipolla tritata
1 cucchiaio di semi di finocchio
2 bicchieri barbera o altro vino corposo sale q.b.
pepe a piacere
1 sacchetto di garza per contenere i semi di finocchio
Sciogliere il burro in una casseruola, imbiondire la cipolla e aggiungere il lardo tritato.Appena il tutto è rosolato, unire la carne e rosolare ancora sino a far “cantare i bruscitt” (devono scoppiettare).
Aggiungere il vino e immergere il sacchetto di semi di finocchio.Incoperchiare, abbassare la fiamma e cuocere piano piano per 2 o 3 ore secondo la tenerezza della carne.Se si asciuga troppo aggiungere brodo poco alla volta sino a cottura ultimata.Alla fine, togliere il sacchetto di semi e strizzarlo sulla carne.
Aggiustare di sale e pepare.Servire ben caldo con polenta
Tra purea e polenta preferisco la polenta.
02 Agosto 2011 10:39 Nome: busti grandi
Grazie, buongustaio. francesco forse non può conoscere, essendo del tacco.
Ma io anche preferisco la polenta.
28 Luglio 2011 14:44 Nome: cittadino
Non proprio una ricetta, ma per chi mangia per il gusto e non per il nutrimento, provate salame di maiale e fave verdi. Comunque sconsiglio di mangiare carne,perché contribuisce a danneggiare alcuni organi interni del corpo umano, fa aumentare la pressione, e aiuta a diventare più aggressivi.
28 Luglio 2011 14:59 Nome: citt.
Ma io sempre mangio fave e pecorino, una delizia. E non danneggio gli organi interni, tenendo la pressione bassa.
27 Luglio 2011 15:36 Nome: francesco
Passata di pomodoro
Autoproduzione
Premessa: chi fa la passata di pomodoro si sente sempre un esperto e la sua passata è la migliore di tutti. Io sono più bravo di Giuseppe, Giuseppe a sentir lui fa una passata migliore di Alfonso. Alfonso si sente depositario della migliore tradizione campana. Insomma a sentir noi siamo uno più bravo dell’altro. Noi la produciamo così.
Ingredienti: solo pomodoro biologico.
Prodotto finito: circa un 75% del peso iniziale.
La sera prima lavo i miei pomodori e i barattoli di vetro che devono contenere la passata di pomodoro. Preparo una o due cassette e un vecchio lenzuolo.
La mattina, con calma e senza fretta taglio in quattro parti il mio pomodoro, scartando la parte un po’ dura che è quella che tiene il pomodoro alla pianta.
Nel frattempo, qualche amico o parente, monta la macchina passa pomodoro, prepara il fornello e la bombola del gas.
Una volta preparati 30 o 40 kg di pomodori tagliati, li metto a sbollentare per circa 10- 15 minuti in un recipiente con un po’ d’acqua.
In questa fase s’inizia a separare l’acqua presente nel frutto dalla polpa.
Metto i pomodori dentro le due cassette ricoperte dalla stoffa del vecchio lenzuolo e pigio il tutto per far uscire più acqua possibile (non tutta).
Porto il tutto a macinare nel passa pomodoro, stando attento a separare lo scarto dalla passata.
Lo scarto lo ripasso una sola volta ancora.
Eseguo queste operazioni fino a completare tutti i pomodori a mia o a nostra disposizione, mentre uno s’incarica di travasare la passata nei contenitori di vetro o nelle bottiglie.
Non aggiungo nulla nella passata.
Metto, i barattoli di vetro o le bottiglie, chiuse ermeticamente dai tappi in un pentolone, aggiungo dell’acqua fino a coprire tutti i vasetti o le bottiglie e porto a ebollizione l’acqua per circa 30 – 40 minuti.
Quest’ultima fase serve per sterilizzare il prodotto e per poterlo conservare per circa un anno.
Una volta finita la fase di sterilizzazione, lascio raffreddare il tutto per una notte intera.
La mattina seguente, tolgo lentamente i contenitori della passata e li metto ad asciugare, se poi ho voglia, gli attacco un’etichetta spiritosa, con data di produzione, provenienza dei pomodori e chi ha partecipato all’autoproduzione.
Raramente, ma proprio raramente facciamo il “che ciap”, non si scrive così, ma i gasisti amano anche scherzare.
Il “che ciap”, non è quella salsa americana, ma un prodotto più sano e meno dolce.
L’autoproduzione, è l’occasione per noi di stare insieme, ricordarsi delle nostre origini, di dare sfogo alla nostra manualità certi che la passata che produciamo non è paragonabile a quella del negozio.
Provate e auguri
[Messaggio del moderatore: michieletto-enzo]
27 Luglio 2011 10:17 Nome: malnate org
I GAS non sono organizzazioni commerciali. Ogni GAS sul territorio di Malnate può tranquillamente inviarci locandine, info, aggiornamenti evitando pseudo promozioni al forum.
Questo è il forum dedicato alle RICETTE.
Chi ha notizie coerenti le invii pure a malnate.org, le pubblicheremo con piacere e dando loro adeguato risalto
26 Luglio 2011 14:30 Nome: francesco
fra poco è tempo di fare l'autoproduzione della passata di pomodoro. Oltre che essere una buona pratica per avere una passata genuina e naturale e anche un modo di passare delle ore piacevoli con amici e parenti e non ultimo quella di risparmiare economicamente. Voi come la producete?
27 Luglio 2011 09:47 Nome: milli
Io compro quella bio dal gasmalnate che la fa arrivare da produttore biologico, ottima e polposa.
27 Luglio 2011 10:05 Nome: fru
io la prenderei da francesco, assieme al pane.
27 Luglio 2011 11:18 Nome: fra
anch'io la prenderei da francesco, ma la produce anche per altri ? nel caso mi accodo e con questo non voglio fare pseudo promozione a francesco che ci sta dando ottimi consigli.
27 Luglio 2011 12:32 Nome: francesco
La mia, anzi la nostra autoproduzione è fatta per gli amici del Melogranogas dove la S finale sta per Solidale in neretto e con la S maiuscola. Quando acquistiamo i pomodori biologici, ci chiediamo sempre chi li produce, chi li lavora e come sono pagati i lavoratori, forse per questo i nostri pomodori costano molto di più del pomodoro per passata che si compra altrove. Siamo certi che questo nostro comportamento è etico e commercialmente corretto
26 Luglio 2011 11:49 Nome: buongustaio
Pane, pane, pane, e mettiamoci un pò di companatico !
PANE CUNZATO dalla Sicilia :
un filone di pane scaldato al forno,
tagliato in due e spalmato di olio extravergine
fette di pomodoro e acciuga con origano e basilico, pecorino se si vuole fare l'enplein,
sale, pepe o peperoncino
addentare ancora caldo......mmmm......
26 Luglio 2011 14:10 Nome: cittadino
Peccato che il pane caldo fa male.Meglio il panbiscotto bagnato e condito con olio origano e sale(anche questa ricetta è di origine extracomunitaria)
26 Luglio 2011 14:15 Nome: buongustaio
perchè ? il pane caldo inteso come pane cotto il giorno prima e ripassato pochi minuti nel forno, non toglietemi questa delizia croccante ! per quali motivi è nocivo ?
16 Luglio 2011 15:56 Nome: francesco
Fare il pane in casa
Fare il pane con le proprie mani è un atto sacro e il pane per sua natura e convinzione popolare, è cibo sacro.
Gli Antichi Egizi chiamavano il farro che è uno dei cereali per preparare le farine Ka Moet, che si traduce come l’Anima della Terra.
Io uso farine macinate a pietra.
Ho l’abitudine di preparare il tutto quando dell’energia elettrica costa meno.
Ingredienti
1 kg di farina biologica macinata a pietra.
Sarebbe ancora meglio se è possibile, macinare il cereale nel momento in cui s’inizia a fare il pane. I principi vitali e le proprietà nutritive sono migliori.
4 cucchiaini di lievito in grani derivato da pasta madre.
1 cucchiaino di miele di acacia. Si possono usare anche altri mieli, ma incidono sul sapore del pane.
2 cucchiaini di aceto di mele in alternativa 1 cucchiaino di miele
3 cucchiaini di sale fine
0,660 lt di acqua tiepida
½ bicchiere d’olio se si vuole
Sesamo o farro abbrustolito in padella.
Procedimento
Prendo l’acqua tiepida in una brocca o nel misura liquidi, ci metto il lievito e il miele. Mescolo bene per far sciogliere il lievito e lo lascio riposare 10 – 15 minuti.
Nel frattempo prendo la farina tenendola dentro un contenitore, aggiungo il sale e amalgamo bene il tutto. Se non uso il miele nel lievito in questa fase cospargo, nella farina i due cucchiaini di aceto di mele .
Faccio nella farina un buco abbastanza grande da contenere l’acqua che nel frattempo è pronta per essere amalgamata e procedo all’impasto che dura circa 15 – 20 minuti.
In questa fase ci aggiungo il sesamo abbrustolito o il farro.
Dopo quindi o venti minuti dall’inizio dell’impasto preparo le forme (in genere due) da circa 750 gr.
Sul piano di cottura ci metto o un foglio di carta da forno o spalmo della farina e ci poggio le due forme pronte per la lievitazione.
Copro le forme di pane che iniziano a lievitare con una copertina in modo da mantenere l’impasto in un ambiente caldo per circa 50 minuti.
Il miele o l’aceto aiutano il processo di lievitazione.
Cottura
Prima di metterlo a cuocere nel forno, con un coltello faccio dei tagli sulla superficie del pane lievitato.
Quando il forno ha raggiunto la temperatura di 225°, inserisco il piano di cottura con il pane lievitato a metà altezza del forno.
Mi preme ricordare che non tutti i forni funzionano alla stessa maniera, pertanto con un po’ di esperienza saprete meglio valutare la temperatura più adatta per cuocere il pane, l’altezza del piano di cottura, ecc., ecc..
Non tutte le farine si comportano allo stesso modo.
La fase di cottura, è la fase più bella da osservare.
Il piano lentamente lievita.
Dopo 15 minuti di cottura, portate la temperatura del forno a 190° - 200°C e cuocete il tutto per altri 30 minuti.
Dieci minuti prima di spegnere il forno, con un pennello intriso d’acqua spalmate la superficie del vostro pane.
Il pane una volta cotto sarà morbido in ogni sua parte.
Terminata la cottura ponete il pane in una stoffa in modo tale da poterlo conservare per giorni.
Il pane che avete prodotto, non avrà lo stesso profumo di quello cotto nel forno di pietra o di mattoni refrattari, ma sarà buono, nutriente e rispetto a quello che si acquista se ne mangia meno.
N.B.
Quando inizio a preparare il pane inizio con pensieri positivi e chiedo agli ingredienti di poter lievitare al meglio e di nutrirmi di cose buone.
Evito di farlo quando o la mattina o la sera ho pensieri negativi; mi sono accorto che il pane diventa gnucco.
Attendo dai lettori che hanno avuto pazienza di leggermi di raccontarmi qualche uso e costume locale sulla preparazione del pane.
18 Luglio 2011 09:14 Nome: francesco
Nella tradizione cristiana, il pane non si poteva tagliare, ma solo spezzare e si doveva consumare tutto anche le briciole, come fa il sacerdote con l'ostia sacra durante l'eucarestia. A tavola il pane non si doveva capovolgerlo appoggiandolo sempre per la parte corretta.
26 Luglio 2011 09:14 Nome: francesco
Un tempo, vi parlo di mezzo secolo fa, la preparazione del pane nella mia terra d'origine era preclusa alle donne nel loro ciclo mensile. Si credeva, come la casta sacerdotale cristiana insegnava e forse insegna ancora, che in quei giorni la donna fosse impura al punto che se una signora in quelle condizioni si fosse messa a fare il pane questo non lievitava al punto giusto e non si cuoceva a dovere.
24 Aprile 2011 10:36 Nome: TITTI
Buono e profumato
ASPARAGI
1 Kg di punte di asparagi
Pane grattugiato
2 cicchiai di pinoli tritati, 2 di pistacchi e 2 di noci
Olio
Basilico a volontà
1 hg .... e più di Fontina
Grana grattugiato
Lessate gli asparagi
cospargete una pirofila di olio e pane grattugiato
disponete le punte di asparagi, cospargete con pane grattuggiato + i frutti secchi+ la fontina tagliata a lamelle e il grana, una bella manciata di basilico tritato, un filo d'olio EXTRAVERGINE
in forno a 180° per qualche minuto e ..... Buono!
23 Aprile 2011 14:23 Nome: mmmm.....
LA TORTA PASQUALINA è un piatto simbolo della cucina ligure. Le sue origini sono antiche, poiché veniva preparata già nel 1400, e anche allora era strettamente legata al periodo pasquale, da cui prende il nome.
La torta pasqualina è prodotta con un ripieno di erbe completato con latte cagliato (la prescinseua o la quagliata, oggi sostituita spesso da ricotta) e uova, racchiuso in molteplici e sottilissime sfoglie di pasta.
Questa torta salata si prepara anche con i carciofi, ma la tradizionale torta pasqualina è fatta solo con le bietole, poiché nel periodo pasquale i carciofi non erano a buon mercato, mentre le umili bietole di campagna erano in pieno germoglio e tutti potevano permettersi di acquistarne in quantità. Tradizione vuole che i fogli di pasta che compongono la torta pasqualina siano esattamente 33, in ricordo degli anni di Gesù, ma in pratica ci si limita "solo" a 10-12.
- 600 g di farina 00
- 100 g di olio extravergine d'oliva
- 1 kg di bietole (erbette)
- 1/2 cipolla
- 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
- 1 cucchiaio di maggiorana tritata
- 500 g di quagliata, prescinseua o ricotta
- 100 g di parmigiano grattugiato
- 5 uova grosse
- sale
- pepe
Preparazione: preparare la base per la torta pasqualina impastando la farina con 5 cucchiai di olio, un pizzico di sale e acqua tiepida fino a formare un impasto liscio ed elastico. Dividere l'impasto in 10 pezzi, di cui due più grandi, e far riposare almeno 1 ora le palline sotto un telo inumidito.
Preparare il ripieno della torta pasqualina affettando finemente la cipolla, lavare le bietole e tagliarle a striscioline. Scaldare 2 cucchiai di olio in una padella antiaderente e unire la cipolla e le erbette, salare e cuocere finché non si saranno ammorbidite, quindi aggiungere il prezzemolo tritato.
In una terrina unire la ricotta (la quagliata o prescinseua per chi le riesce a reperire), le erbette, la metà del parmigiano, la maggiorana, sale e pepe e amalgamare il tutto.
Stendere una delle palline più grandi con il mattarello o con la macchina apposita in una sfoglia sottilissima. Mettere la prima sfoglia dentro a uno stampo da 26-28 cm leggermente unto di olio. Spennellare con olio e procedere allo stesso modo con altre quattro porzioni di pasta: stendere, ungere e sovrapporre delicatamente, ma senza ungere la quinta sfoglia, sulla quale verrà adagiato il composto di erbette e ricotta. Praticare 5 fossette nel ripieno e sgusciarvi delicatamente all'interno le uova, quindi ricoprire le uova con fossetta con parmigiano, un pizzico di maggiorana, sale e pepe.
Ricoprire con le sfoglie rimaste, lasciando per ultima quella più grande, ungendo sempre ogni sfoglia prima di sovrapporne un'altra e terminando con quella più grande, che chiuderà il tutto. Per amplificare la lievitazione delle sfoglie della torta pasqualina, si può insufflare aria tra una sfoglia e l'altra con una cannuccia. Porre in forno caldo a 180 gradi per circa 50 minuti.
20 Luglio 2008 15:34 Nome: francesco
Io invito le mamme a dare ai propri figli delle sane merende come:
1) Panino, con fetta di pomodoro, olio di oliva e pochissimo sale;
2) Pane, con olio di oliva, origano e sale
3) Solo frutta di stagione e prodotta in zona.
Olio messo sul pane con moderazione.
Invito poi i miei concittadini a fare la passata di pomodoro in casa, come si faceva un tempo. Si risparmia, si passa una giornata in compagnia e si sa cosa si mangia. Per fare la passata di pomodoro non si richiede grande esperienza, solo un pò di buona volontà. Con gli amici del Gruppo di Acquisto Solidale, la produrremo a fine agosto.
08 Ottobre 2007 16:53 Nome: Lia
vi passo la mia ricetta deigli GNOCCHI DI ZUCCA:
lessate la zucca al vapore, setacciate la polpa, incorporate 250 grammi di ricotta, spolverate con noce moscata, unite un uovo e farina quanto basta. Impastate bene il composto con l'aiuto di un cucchiaio di legno. L'impasto deve essere tenero ma sufficientemente cosnsistente affinchè, in cottura non si disfi.
Fate bollire l'acqua salata e gettate l'impato prelevandone un cucchiaino per volta. Appena affiorano, gli gnocchi sono pronti.
Scaldate abbondante olio con una noce di burro e salvia. Disponete gli gnocchi su di un piatto da portata, facendo attenzione a condire con l'olio e burro un primo strato e cospargete con abbondante parmigiano; poi disponete un altro strato - condite - cospargete e così via
Buon appetito |