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.... COPERTINA

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Roma, 15.11.1848
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2.12.1852, Francia
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10.12.1846, Hospental
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18.12.1869, Piemonte
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1.1.1839, il Politecnico
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1-9 Gennaio 1848, Milano
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17.01.1859
matrimonio di stato
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27.01.1849
G. Verdi un patriota
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9 .2.1831 la rivolta
negli stati della Chiesa
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14 gennaio-13 marzo 1858 Felice Orsini
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I martiri di Belfiore
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Marzo 1848: la primavera dei popoli
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17 marzo 1861:
nascita di uno stato
o di una nazione?
 
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pubblicazione del 24 novembre 2010


Papa Pio IX
(1848-1878)


24 novembre  1868:
l'esecuzione di Monti e Tognetti.
Patrioti e martiri o terroristi?


Italiani qui tutti ascoltate
e che forse già lo saprete
di Roma qui sentirete
cosa fece il Papa-Re
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Al 24 di novembre
a sette ore di mattina
in piazza dei Cerchi la ghigliottina
a due infelici la testa troncò.
…………………………….
Direte……. voi Italiani
Saran forse ribaldi o assassini…
No! ….Erano due garibaldini
Sol per Roma voler liberar
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Sono tre strofe della canzone, probabilmente composta nel 1869 e tramandata con molte varianti. Il canto è ispirato all’esecuzione dei garibaldini romani Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, che erano tra coloro che avrebbero dovuto preparare l’insurrezione di Roma, in appoggio alle truppe garibaldine che avevano invaso il Lazio.
Siamo nel 1867. L’anno prima, grazie alla guerra austro- prussiana, l’Italia, alleata della Prussia vittoriosa, aveva ottenuto il Veneto. Roma invece, difesa dalle truppe francesi di Napoleone III, era saldamente in mano al Papa, sovrano temporale dello Stato della Chiesa. Se il governo italiano cercava soluzioni diplomatiche, vanificate peraltro dalla rigidezza della Santa Sede, Garibaldi non desisteva, tentando ancora una volta di “marciare” su Roma.
Siamo nell’autunno del 1867. Mentre le colonne garibaldine si avvicinavano alla città, un gruppo di patrioti, guidato dai fratelli Enrico e Giovanni Cairoli, avrebbe dovuto penetrare in città, nel frattempo insorta, e preparare il terreno a Garibaldi.

Le cose non andarono però nel modo sperato. A Villa Glori i soldati pontifici annientarono i patrioti, l’insurrezione in pratica fallì sul nascere, Garibaldi fu sconfitto a Mentana  nel novembre 1867 dalle truppe pontificie e francesi.

Monti e Tognetti avevano ricevuto l’incarico di far saltare la caserma Serristori, presso il Vaticano, la cui esplosione il 22 ottobre 1867 causò la morte di ventitrè zuavi francesi e quattro popolani romani.
I colpevoli della strage, Monti e Tognetti, subito catturati, dopo un processo durato oltre un anno, furono condannati a morte e ghigliottinati all'alba del 24 novembre 1868. Monti aveva trentatre anni, Tognetti ventitre.

   
Il regista Luigi Magni nel 1977 si ispirò alla vicenda nel suo film "In nome del Papa re", con Nino Manfredi, film che fece vincere al regista il David di Donatello.

Una decina di anni fa sul "Corriere della Sera" si svolse una polemica tra il giornalista e scrittore Vittorio Messori e un altro grande giornalista scomparso, Indro Montanelli.
Il primo definiva i due garibaldini semplicemente dei terroristi al servizio dei "Piemontesi", meritevoli della pena di morte.

Così rispondeva Montanelli:
"È verissimo infatti che qualsiasi Stato in guerra, dopo un attentato come quello dei due giovanissimi Monti e Tognetti, si sarebbe comportato allo stesso modo. Ma il fatto è che quello del Papa non era un «qualsiasi Stato». Era lo Stato di una Chiesa secondo la quale la vita è un dono di Dio, che solo Dio ha il potere di concedere e di togliere".
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