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.... COPERTINA

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15.11.1848, Roma
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24.11.1868 Roma
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10.12.1846, Hospental
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18.12.1869, Piemonte
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1.1.1839, il Politecnico
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1-9 Gennaio 1848, Milano
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17.01.1859
matrimonio di stato
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27.01.1849
G. Verdi un patriota
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9 .2.1831 la rivolta
negli stati della Chiesa
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14 gennaio-13 marzo 1858 Felice Orsini

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I martiri di Belfiore
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Marzo 1848: la primavera dei popoli
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17 marzo 1861:
nascita di uno stato
o di una nazione?
 
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pubblicazione del 2 dicembre 2010


Napoleone III



2 dicembre 1852 :
Napoleon le petit diventa  Napoleone III.


Il 2 dicembre 1852 Carlo Luigi Napoleone, figlio di Luigi, fratello minore di Napoleone, viene proclamato imperatore dei Francesi con il nome di Napoleone III.

Nella seconda parte dell'Ottocento e nella prima del Novecento, molti storiografi democratici non ne avevano grande stima. Lo scrittore V. Hugo lo detestava al punto da definirlo in modo sarcastico il “piccolo Napoleone".  Ma, in tempi recenti, storici italiani di diversa provenienza politico-culturale, da Luciano Canfora a Franco Cardini, hanno mostrato grande interesse per la figura di Napoleone III. Cardini ha anche scritto su di lui un bel libro per la Sellerio (nella collana diretta da Sergio Valzania, giornalista e autore televisivo italiano).


Molti storici nostrani concordano nel ricono-scergli un  contributo,  forse non del tutto consapevole,  al superamento della divisione politica della penisola.

Nato nel 1808, Luigi Napoleone trascorre fin verso il 1840 una vita avventurosa tra Francia, Inghilterra, Italia, Stati Uniti e Svizzera.

Sposato alla contessa Maria Eugenia de Guzman Montijo, una Grande di Spagna, ma, ammiratore del gentil sesso, ha fama di libertino e comunque, in fatto di dame e contesse, non si lascia mancare nulla.

Tra le tante ricordiamo la famosa cugina di Camillo di Cavour, la  contessa di Castiglione: venti anni e bellissima, non fatica molto a conquistare il cinquantenne imperatore, che la sceglie come cortigiana, escort diremmo oggi, preferita. 

Contessa di Castiglione
 
Il neo imperatore ama anche il buon cibo e apprezza particolarmente le zuppe alle cipolle e gli arrosti di cacciagione.Il Camembert, una delle stelledi Francia, deve il suo nome proprio a Napoleone III che, assaggiando in Normandia questo anonimo formaggio, rimane colpito dalla sua squisitezza da battezzarlo Camembert per onorarne la provenienza.
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Napoleone III non ha certo il fascino seduttivo del grande zio, di cui d'altra parte si sente l'unico erede, in seguito alla morte nel 1832 del figlio di Bonaparte, il cosiddetto re di Roma. Non gli manca  peraltro il fiuto politico per diventare, nel dicembre del 1848,  presidente della seconda repubblica francese, eletto democraticamente dai moderati e dai conservatori di ogni tendenza, ma anche dai contadini, conquistati al partito dell'ordine da un'abile propaganda anti operaia. Assicuratosi anche l'appoggio dei cattolici e della Chiesa di Francia, grazie all'intervento contro la repubblica romana nel 1849 per riportare sul trono Pio IX, nel dicembre 1851, con il sostegno dell'esercito, scioglie il parlamento ed attua un regime autoritario, divenuto impero l'anno dopo.
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Da quel momento le storie d'Europa e d'Italia prendono un'altra direzione. Napoleone si comporta da dittatore moderno: come lo zio, e come poi faranno i  despoti del '900, da Mussolini ad Hitler, usa ripetutamente lo strumento dei plebisciti per una conferma popolare del suo regime. Come i dittatori, prima e dopo di lui, vede in una  politica estera aggressiva lo strumento per consolidare il proprio potere. Suggestionato dall'epopea di Napoleone I, vuole riportare la Francia ad un ruolo di prima grandezza europea e mondiale. Per far questo deve tenere a bada l'Inghilterra, magari alleandovisi come in occasione della guerra di Crimea contro la Russia, e indebolire  l'Austria, da lui già combattuta  come giovane membro della Carboneria, attraverso la partecipazione ai moti di Bologna del 1831.
Cavour ha il grande merito di comprendere le intenzioni dell'imperatore francese e di vedere in lui l'alleato, di cui il Regno di Sardegna abbisogna, per il suo disegno espansivo nell'alta Italia. Nel luglio 1858, a seguito di un incontro svoltosi nella cittadina di Plombieres, l'Imperatore si accorda con il Primo Ministro  piemontese: in caso di attacco dell'Impero asburgico al Piemonte, la Francia  si schiererà al  fianco di Vittorio Emanuele II.
Si gettano le basi di quell'alleanza, la cui  prova del fuoco  avviene nella seconda guerra di indipendenza. Alla fine di questa guerra, associata all'impresa garibaldina, la penisola diventa nuovamente, dopo tanti secoli, uno stato unitario.

Le cose non vanno altrettanto bene per Napoleone III, che  riesce a scacciare l'Austria dall'Italia, ma senza riuscire a prenderne il posto; tenta di creare un impero francese in Messico, ma il tentativo finisce in un disastro. In Europa,  sconfitto dalla Prussia nel 1870 e costretto a riparare in Inghilterra,  muore nel 1873.
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